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L’insaziabile Carboni

Alla soglia dei 40 anni, l’ex azzurro ha ancora fame di vittorie.

Quando Amedeo Carboni ha lasciato l’AS Roma per trasferirsi al Valencia CF nel 1997, erano stati in molti a sostenere che il difensore avesse scelto una destinazione con un clima mite dove trascorrere in serenità gli ultima anni della carriera agonistica.

Sotto i riflettori
Carboni, già 32enne quando lasciò l’Italia, aveva però in mente ben altri progetti. Dopo sette anni, due titoli di Spagna e una Coppa UEFA, per l’ex azzurro non è ancora arrivato il momento di appendere le scarpe al chiodo. Anzi, l’ex giallorosso continua a calcare i palcoscenici più importanti e si prepara alla sfida di Super Coppa contro l’FC Porto in programma stasera.

Valencia all’italiana
Entrambe le squadre si sono rinnovate molto rispetto ai successi della scorsa stagione in UEFA Champions League e in Coppa UEFA. Sono arrivati nuovi allenatori, e Claudio Ranieri ha importato a Valencia una colonia di italiani: Stefano Fiore, Bernardo Corradi, Marco Di Vaio ed Emiliano Moretti.

Fresco di rinnovo
Ma se intorno a lui è un turbinio di volti nuovi, Carboni resta invece un punto fisso. Lo scorso marzo ha rinnovato il contratto per altre due stagioni, e dopo 33 presenze in campionato e 11 in Europa nella scorsa stagione, Carboni ha tutte le intenzioni di continuare ben oltre la soglia dei 40 anni.

Il più anziano
Carboni è un personaggio estremamente popolare in Spagna ed è probabile che rimanga a Valencia anche quando avrà smesso gli scarpini da calcio. Quando arriverà questo momento, potrà comunque essere certo di passare alla storia come il giocatore più anziano, 39 anni e 43 giorni, ad aver sollevato un trofeo europeo, la Coppa UEFA nel giugno dell’anno scorso.

Stile concreto
Quel giorno, contro l’Olympique de Marseille, un’altra prestazione solida e senza fronzoli, come è nel suo stile, è stata l’immagine della concretezza difensiva dei campioni di Spagna, e stasera contro il Porto è lecito attendersi allo Stade Louis II qualcosa di analogo.

Addio lontano
"Non ho ancora pensato lontanamente al giorno in cui smetterò di giocare semplicemente perché adoro il calcio – ha spiegato Carboni a uefa.com -. Finora il mio fisico ha retto a tutto e sono in condizione di poter continuare a giocare. Non ho intenzione di ritirarmi prima di aver vinto qualche altro trofeo, e adesso siamo vicini a conquistarne un altro!".

Traguardo straordinario
La condizione fisica di Carboni testimonia come nel calcio moderno sia possibile superare abbondantemente la barriera dei 30 anni, traguardo considerato molto lontano fino a dieci anni fa. L’ex giocatore della Roma ha fin qui collezionato 550 partite tra serie A e Primera División, un risultato invidiabile.

Molto più di uno sport
"Il calcio è partito come uno sport, ma è oggi molto di più - ha spiegato Carboni, che in carriera ha vinto anche una Coppa delle Coppe UEFA con l’UC Sampdoria nel 1990 e ha raggiunto due finali di Champions League con il Valencia -. È un lavoro, e per me è il lavoro più bello che avessi potuto fare. Ne sono innamorato. Questo lavoro ti fa soffrire, guadagnare bene e fare molte altre cose”.

Poco tempo libero
"Devi anche rinunciare a molto: per 18, 20 o forse 22 anni, come nel mio caso, non hai mai un fine settimana libero, perché impegnato a giocare una partita o confinato in qualche albergo. Ma alla fine, se ti piace il calcio, non sono grandi sacrifici".

Ambizione infinita
Carboni continua intanto a dare tutto per il Valencia con la ferma convinzione di poter ancora dare molto. La squadra valenciana torna quest’anno in Champions League e Carboni ha un conto in sospeso da regolare. La sua stagione inizia stasera con un trofeo europeo in palio, l’occasione giusta per arricchire la bacheca personale.