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L'appetito vien mangiando

Dopo l'antipasto di domenica, Juve e Fiorentina tornano avversarie in UEFA Europa League. Antonio Conte prevede una "sfida aperta", mentre Vincenzo Montella ricorda che "non sempre vince il più forte". Ma al fischio finale, chi avrà la pancia piena?

Juve e Fiorentina sono pronte a darsi nuovamente battaglia dopo la sfida di domenica in campionato
Juve e Fiorentina sono pronte a darsi nuovamente battaglia dopo la sfida di domenica in campionato ©Getty Images

Tre sfide in dieci giorni, una rivalità accesa, due tecnici ambiziosi. Il confronto degli ottavi di finale di UEFA Europa League tra Juventus e ACF Fiorentina si preannuncia pirotecnico: dopo l'antipasto di domenica in campionato, che ha visto i Bianconeri uscire vittoriosi di misura, le due squadre torneranno a fronteggiarsi - ancora allo Juventus Stadium - per dare voce alle proprie ambizioni continentali.

Partendo dal presupposto che quando la Juve e la Viola si sfidano a singolar tenzone non si tratta mai di una partita come le altre, il recente scontro diretto in campionato non ha fatto che insaporire ulteriormente una vigilia già di per sé pepata. Il successo bianconero ha in qualche modo lavato l'onta dell'unica sconfitta subita in campionato, arrivata proprio a Firenze, e le successive punzecchiature e contropunzecchiature a tema culinario hanno contribuito a stuzzicare gli appetiti dei due club, in attesa della portata principale. Già, ma chi cucinerà chi?

Gli amanti dei numeri sapranno che in campionato sono 27 i punti che separano la Vecchia Signora - aristocraticamente prima in classifica - dalla Fiorentina. Un'enormità, certo, ma se in Italia la Juve è un tritatutto, la prospettiva muta sul palcoscenico europeo. L'eliminazione dalla UEFA Champions League al termine della fase a gironi ha messo in luce qualche limite bianconero - invero più legato alla personalità che al gioco - mentre l'atmosfera internazionale si rivelata una panacea per i Viola, tuttora imbattuti in UEFA Europa League.

Guardando le cose da questa prospettiva le distanze si accorciano. Non è un caso, dunque, che Antonio Conte abbia smentito con le dichiarazioni della vigilia le parole di chi aveva già cucito addosso alla Juve l'abito di favorita d'obbligo della sfida. "Giocheremo per vincere tanto all'andata quanto al ritorno - ha spiegato il timoniere bianconero -. Detto questo, sono sicuro che la Fiorentina farà esattamente la stessa cosa".

Conte prospetta una sfida dall'esito apertissimo e giocata a viso aperto: "Credo che non ci saranno strategie di sorta o atteggiamenti particolari. Sarà una partita tra due ottime squadre dotate di grandi individualità, ma che hanno comunque nell'organizzazione di gioco il loro punto di forza. Sarà un bello spot per il calcio italiano, perché si fronteggeranno due collettivi dalla spiccata propensione offensiva".

Anche sull'atteggiamento degli avversari il tecnico bianconero ha pochi dubbi: "Ci aspettiamo una Fiorentina agguerrita, che punterà a vincere e a superare il turno. Loro ormai non hanno molto da chiedere al campionato, sono già virtualmente qualificati alla prossima Europa League e daranno tutto in queste due partite, mentre noi, oltre a onorare questa competizione, inseguiamo un grandissimo obiettivo, che è quello di vincere il terzo Scudetto consecutivo".

Per quanto riguarda la formazione, Conte ribadisce la sua volontà di affidarsi al turnover come fatto finora: "In questa fase della stagione ci sono molte partite ravvicinate, quindi dobbiamo gestire la fatica per non finire la benzina anzitempo. Ho la possibilità di fare delle rotazioni e la sfrutterò, cercando sempre di mandare in campo una formazione competitiva. Vogliamo vincere entrambe le competizioni che ci vedono in corsa e il turnover è stato studiato proprio per questo". In cima alla lista dei giocatori che rifiateranno c'è Carlos Tevez: l'argentino è alle prese con un'infiammazione al tendine rotuleo e non è stato convocato.

La voglia di fare bene non manca nemmeno in casa Fiorentina e Vincenzo Montella risponde subito a Conte con una piccola stoccata. "Abbiamo ancora molto da chiedere al campionato, i giochi non sono affatto chiusi - sottolinea l'Aeroplanino, prima di tornare alla sfida di domenica -. E' vero, non siamo stati propositivi nella prima parte di gara, ma non so quante squadra abbiano giocato una ripresa come la nostra in questo stadio e non era facile rialzare la testa dopo il primo tempo della Juventus".

Regolati i conti col passato, il tecnico viola fissa gli obiettivi per la sfida di Torino: "L'intenzione è quella di segnare almeno un gol e di provare a vincere la partita. Se la Juve ha 20 punti più di noi in classifica significa che ha qualcosa in più, ma scenderemo comunque in campo con fiducia per giocarci le nostre chance a viso aperto. Dobbiamo avere fiducia, perché sono convinto che la squadra possa farcela".

Il calcio, del resto, non è una scienza esatta e Montella - da buon napoletano - si appella anche alla scaramanzia: "In questo sport non sempre vince chi ha la squadra più forte o la storia più prestigiosa. Abbiamo rispetto per la Juve e siamo consapevoli del suo valore, ma giocheremo con coraggio perché fare troppi calcoli in sfide del genere non serve a niente. Dovremo però cercare di essere più cinici, perché nell'ultimo periodo abbiamo segnato meno di quanto meritassimo".

Spazio quindi  a forze fresche, soprattutto in avanti. A guidare il reparto offensivo viola dovrebbe essere il grande ex Alessandro Matri, che potrebbe far coppia con Mario Gómez. "Sono due giocatori compatibili - ha spiegato Montella -. Vederli insieme è una possibilità imminente, fin dall'inizio oppure in corsa".

Cala così il sipario sul duello verbale della vigilia, in attesa che siano gli chef sul campo a cucinare un piatto da cinque stelle Michelin. Gli ingredienti non mancano, le spezie abbondano e la fame giungerà al culmine al fischio d'inizio. La cena - si spera ottima e abbondante - sarà servita all'europea, ma alla fine solo a una tra Juve e Fiorentina toccherà il dessert... Per l'altra c'è sempre il conto.

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