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Chievo: il miracolo continua

Sono passati quindici anni dall’esordio europeo del Chievo, ma la squadra di Verona continua a stupire come dimostrano i recenti pareggi contro Napoli e Roma. Il settimo posto è solo a tre punti...

I giocatori del Chievo festeggiano
I giocatori del Chievo festeggiano ©Getty Images

Sono passati quindici anni dall’esordio europeo dell’AC Chievo Verona: era il 19 settembre 2002 quando la squadra del Campione d’Europa Oliver Bierhoff e del futuro Campione del Mondo Simone Perrotta perse al primo turno di Coppa UEFA contro la Stella Rossa Belgrado di un giovane Nemanja Vidić, poi vincitore della UEFA Champions League con la maglia del Manchester United.

Quindici anni dopo il Chievo continua a fare miracoli. Lo scorso weekend, quando i giocatori gialloblù si sono presentati offrendo un pandoro a quelli della Roma, gli ospiti devono aver pensato a un Natale anticipato. Ma che non fosse giornata di regali ai giallorossi è stato chiaro fin da subito: dopo la traversa di Roberto Inglese per i padroni di casa, il 38enne Stefano Sorrentino ha blindato la porta dei veneti parando alla Lev Yashin (copyright Alessandro Florenzi) su Gerson Santos da Silva, Maxime Gonalons e Patrik Schick (due volte).

E così per il Chievo è arrivato il secondo risultato utile di questa porzione di stagione contro una delle big del campionato: un altro 0-0 dopo quello del 5 novembre contro il Napoli. Risultati sorprendenti solo sulla carta, perché dal 2001 i clivensi sono una presenza costante in Serie A, nella quale hanno militato ininterrottamente per sedici anni, eccezion fatta per la stagione 2007/08. Un anno di purgatorio che il Chievo ha saputo interpretare al meglio, tornando immediatamente tra le magnifiche venti. 

Come il quartiere (Chievo) di una città (Verona) tra le più attive ma certamente non grandi d’Italia possa arrivare (e rimanere) a competere contro squadre espressione di realtà grandemente superiori dal punto di vista demografico ed economico continua a essere motivo di fascinazione (e studio) anche fuori dai confini italiani; un caso più unico che raro, proprio perché il Chievo ha saputo raggiungere il traguardo (la serie A) e conservarlo con costanza ultradecennale.

Rolando Maran - al quarto campionato sulla panchina del Chievo - si sta confermando vero erede di quel Luigi Delneri con cui i clivensi hanno conosciuto le loro migliori stagioni. Certo, non di solo miele si vive da queste parti (e il 5-0 contro l’FC Internazionale di dieci giorni fa ne è dimostrazione esemplare), ma l’impressione è che da quel novembre 2001 (quando da neopromossa in Serie A il Chievo si ritrovò primo in classifica con 20 punti) gli Asini non abbiano mai smesso di volare, aggiustando la rotta a un’altezza che ancora oggi consente loro, non di rado, di guardare le grandi occhi negli occhi.

I tabellini della doppia sfida con la Stella Rossa nel 2002.

STELLA ROSSA-CHIEVO 0-0
STELLA ROSSA
: Dislienkovic; Mladenovic, Vidic, Lalatovic; Markovic, Boskovic, Kovacevic, Krivokapic, Gvozdenovic; Pjanovic (38'st Mrdja), Bogavac. In panchina: Randjelovic, Dudic, Basta, Bogdanovic, Milovanovic, Perovic.

CHIEVO: Lupatelli; Moro, D'Anna, Legrottaglie, Lanna; Della Morte (1'st Franceschini), Corini, Perrotta, F.Cossato (37'st Beghetto); Marazzina (31'st Andersson), Bierhoff . In panchina: Ambrosio, D'Angelo, Pesaresi, Pellissier.

CHIEVO-STELLA ROSSA 0-2 (Gvozdenovic 70', 40' Milovanovic 85')
CHIEVO
: Lupatelli; Moro, Legrottaglie, D'Anna, Lanna; Passoni (21' st Beghetto), Perrotta, Corini, Cossato; Bierhoff (10' st Franceschini),
Marazzina (34' st Pellissier). In panchina: Ambrosio, Andersson, D'Angelo, Lorenzi.

STELLA ROSSA: Dislienkovic (41' pt Randielovic); Markovic (34' st Milovanovic), Dudic, Vidic, Lalatovic; Mladenovic, Boskovic, Kovacevic, Gvozdenovic; Pjanovic; Mrdja (30' st Krivokapic). In panchina: Orahovac, Bogavac, Jankovic, Basta.

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