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Il Toro guarda già avanti

Nonostane la delusione per l'addio all'Europa, tra le fila del Torino prevale l'orgoglio per l'ottima prova offerta contro lo Zenit. Per Ventura si tratta "di una base di partenza e non di un punto di arrivo".

Maxi López in azione contro lo Zenit
Maxi López in azione contro lo Zenit ©AFP/Getty Images

Secondo Giampiero Ventura il Torino "avrebbe meritato di andare ai supplementari" 
Il tecnico granata ha elogiato la maturità tattica della sua squadra: "Abbiamo dimostrato di non essere secondi a nessuno"
Kamil Glik ha ringraziato i tifosi per lo straordinario calore con cui ha sostenuto la squadra 
Per André Villas-Boas lo Zenit ha giocato una buona gara difensivamente, ma è stato deficitario in fase di impostazione
• Il sorteggio per i quarti di finale si svolgerà a Nyon il 20 marzo alle 13.00CET

Un pizzico di delusione, ma anche tanto orgoglio. Queste le sensazioni che si respirano in casa del Torino dopo l'eliminazione subita contro lo Zenit. Ai Granata non è riuscita la rimonta dopo il 2-0 dell'andata: il gol di Kamil Glik allo scadere ha illuso, ma la rete che avrebbe portato la sfida ai supplementari alla fine non è arrivata. Resta comunque la soddisfazione per aver tenuto testa a una delle squadre favorite per la vittoria della UEFA Europa League.

Proprio per questo, Giampiero Ventura considera la conclusione dell'avventura continentale del Toro "non un punto di arrivo, ma una base di partenza": "Complimenti allo Zenit, ma credo che il Torino abbia fatto la partita che doveva fare e avrebbe meritato i supplementari, visto che lo Zenit non ha mai tirato in porta mentre noi abbiamo avuto moltissime occasioni - ha sottolineato il tecnico granata -. Lo avrebbe meritato la squadra e lo avrebbe meritato il pubblico. Il vero rammarico è legato alla gara di andata e ll'espulsione [di Marco Benassi]. 

Ma dopo il rammarico, ecco che esce l'orgoglio: "Abbiamo giocato con maturità e lucidità tattica senza condere un tiro a una delle squadre più importanti d'Europa. Stasera i nostri obiettivi erano quelli di passare il turno e di esportare l'immagine di una squadra che se fa bene le cose non è seconda a nessuno. Abbiamo fallito il primo obiettivo, ma direi che abbiamo centrato in pieno il secondo".

L'avventura europea conclusasi agli ottavi di finale dovrà dunque rappresentare un trampolino per il futuro, come ha ribadito Ventura: "Credo che questa partita per il Toro non sia un punto d'arrivo, ma un'importante base di partenza. Quando si viene eliminati in questo modo ti trovi davanti a un bivio. Puoi chinare la testa o ripartire con orgoglio. Io credo che i giocatori debbano andare fieri di quanto hanno fatto". 

Sintonizzato sulla stessa lunghezza d'onda c'è anche Kamil Glik. Il capitano granata, autore all'89' del gol che per qualche istante ha fatto sognare lo Stadio Olimpico applaude la squadra per la prova espressa sul campo e i tifosi per il loro instancabile supporto: "Stasera il portiere dello Zenit [Yuri Lodygin] è stato incredibile, ma siamo comunque orgogliosi di quello che abbiamo fatto. Grazie al pubblico che è stato magnifico, mi auguro che possa rivederci protagonisti su questi palcoscenici anche il prossimo anno. Se mettiamo i due club a confronto dal punto di vista economico non c'è paragone e avere messo in difficoltà una squadra come lo Zenit per noi è un motivo d'orgoglio".

Dall'altra parte della barricata, in casa Zenit, il sentimento dominante è la soddisfazione per l'approdo ai quarti di finale, ma tutti - a partire dal tecnico André Villas-Boas- ammettono che la prova di Torino non è stata particolarmente brillante.

"Abbiamo retto bene difensivamente, ma non siamo riusciti a gestire con efficacia il possesso del pallone, soffrendo più di quanto avremmo immaginato - ha ammesso il tecnico portoghese -. L'obiettivo era quello di cercare il gol della sicurezza, ma il Torino ha pressato molto bene e non ci ha maipermesso di ripartire. Loro però hanno segnato solo nel finale, quando avevano quattro attaccanti in campo. I miei giocatori sono stati bravi a tenere i nervi saldi, soprattutto nei minuti di recupero che sono stati i più difficili della partita. Credo che nel complesso la qualificazione sia meritata".

Villas-Boas si è poi soffermato sul prosieguo del torneo: "Per i quarti di finale avremo quattro giocatori importanti squalificati, dovrò cercare delle soluzioni efficaci. IKndipendentemente da chi affronteremo spero di giocare la gara di ritorno in casa; da questo punto della competizione in avanti il sogno comincia a prendere forma e tutte le squadre giocano con più ambizione". 

Chi ha ammesso di essersi preso un bello spavento, invece, è Domenico Criscito. L'autore del secondo gol dello Zenit nella sfida di andata ha ammesso la superiorità granata nella gara di ritorno: "Il Toro merita un applauso, perché ha dimostrato di essere una squadra speciale. Siamo contenti del risultato, non della prestazione. Nel finale c'era un po' di preoccupazione e quando è arrivato il triplice fischio abbiamo tirato un sospire di sollievo. Non siamo contenti di come abbiamo giocato, ma era importante qualificarsi".