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Mancini: "Si può fare"

"In tutte le Coppe UEFA vinte dall'Inter ci sono state rimonte clamorose, e può accadere ancora": si può così sintetizzare l'ottimismo del tecnico dell'Inter alla vigilia della sfida con il Wolfsburg, nonostante il KO per 3-1 dell'andata.

Mancini: "Si può fare"
Mancini: "Si può fare" ©Getty Images

Roberto Mancini scherza in conferenza stampa su una sedia poco stabile - "Sarà la panchina che traballa?" - ma mostra ottimismo in vista del ritorno degli ottavi contro il VfL Wolfsburg nonostante la sconfitta per 3-1 rimediata dalla sua FC Internazionale Milano la scorsa settimana: "Bisogna sempre crederci fino in fondo".

La sconfitta con due gol di scarto rimediata in Germania non è forse l'ostacolo più facile da superare per i Nerazzurri, ma l'esperienza europea della squadra di Mancini e il sostegno del pubblico di casa potrebbero avere un peso determinante. Lo stesso tecnico si è detto "ottimista".

"Io penso che bisogna sempre crederci fino in fondo", ha detto nella conferenza stampa della vigilia. "Alla fine non è un'impresa quella che dobbiamo fare, dobbiamo vincere per 2-0 ed è una cosa possibile, anche se giochiamo contro una squadra fortissima".

I giocatori tedeschi che fanno 'paura' sono molti, non da ultimo quel Kevin De Bruyne autore di una doppietta all'andata che sta brillando anche in Bundesliga - un gol, un assist e un rigore procurato nella gara del finesettimana. "Sì, loro sono un'ottima squadra, ma tutto può accadere", ha detto. "Penso che ci aspetteranno maggiormente rispetto all'andata, per colpirci in contropiede, noi dobbiamo essere bravi a gestire la gara e metterli in difficoltà".

Se le statistiche dopo il 3-1 dell'andata non sembrano nel complesso molto incoraggianti, Mancini ne cita una che potrebbe infondere coraggio in vista della sfida di giovedì: "In tutte le Coppe UEFA vinte dall'Inter ci sono state rimonte clamorose, e penso che possa accadere ancora; vogliamo regalare ai tifosi una bella serata e credo che i ragazzi siano pronti a farlo".

A chi gli rimprovera di essere diventato 'troppo buono', il tecnico risponde con un secco 'no': "Uno può arrabbiarsi se un giocatore non dà il massimo, ma non è questo che sta succedendo", ha detto. "I giocatori non si meritano di perdere certe gare, ma quando si costruisce qualcosa si attraversano anche momenti no".

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