UEFA.com funziona meglio su altri browser
Per la migliore esperienza possibile, consigliamo Chrome, Firefox or Microsoft Edge.

Solskjær parla di Emery, delle sfuriate e del destino

Il tecnico del Manchester United parla di numeri, della sua squadra e del collega che affronterà in finale di UEFA Europa League.

Partiamo dal numero 26. Il suo compleanno è il 26 febbraio, la finale del '99 è stata giocata il 26 maggio, Sir Matt Busby è nato il 26 maggio, la finale di quest'anno è il 26 maggio. Crede nel destino?

Ole Gunnar Solskjær: il compleanno di mia moglie è il 26 e ci siamo sposati il 26, quindi devo crederci per forza! È un numero speciale per me e la mia famiglia. Devo prenderlo come un buon auspicio. Non sono superstizioso, ma mi sembra un buon segno.

Nelle ultime due stagioni è arrivato in semifinale di Europa League e ora in finale. Cos'ha imparato su questo torneo?

Solskjær: in Europa League giochi contro squadre che normalmente non affronti. Ci sono molti talenti e capisci ben presto che la differenza tra le squadre più forti e quelle per così dire di seconda linea non è così grande. Mi è sembrato di stare in Champions League. C'erano squadre spagnole, squadre italiane e abbiamo dovuto giocare il nostro calcio migliore.

Verso la finale: tutti gol del Man. United

Edinson Cavani è sottovalutato come bomber? Ha segnato o servito un assist ogni 31 minuti nel torneo!

Solskjær: all'inizio era infortunato e fuori condizione. Non giocava da sette mesi quando ha firmato con noi a ottobre, ma è stato meticoloso, professionale e concentrato.

Qualche mese fa ho avuto la sensazione che fosse giù di morale, perché non vedeva la famiglia a causa della pandemia. Abbiamo fatto una bella chiacchierata e ci siamo detti: "Concentriamoci sulla vittoria dell'Europa League e sul campionato, che dobbiamo finire bene".

Che cosa conosce di Unai Emery, che ha affrontato quando lei allenava il Molde e lui l'Arsenal?

Solskjær ed Emery nel 2019
Solskjær ed Emery nel 2019Manchester United via Getty Imag

Solskjær: è un vincente. Mi piace davvero come persona e abbiamo parlato a lungo dopo le partite. Che vinca o perda, ama passare del tempo con te e penso sia molto importante.

Ricordo il nostro primo incontro, quando lui era a Siviglia; loro ci hanno battuti 3-0, ma noi siamo riusciti a vincere in casa. Quello all'Arsenal è stato un periodo difficile per lui, ma con il Villarreal è tornato grande e lo si vede dalla squadra.

Marcus Rashford dice che lei ha cambiato la mentalità della squadra ed è riuscito sempre a farle superare le avversità. È vero?

Highlights: Manchester United - Roma 6-2

Solskjær: io, i giocatori e lo staff abbiamo lavorato proprio su questo. Siamo onesti l'uno con l'altro e diciamo sempre cosa va bene e cosa no. Ogni tanto parte una sfuriata, ma il più delle volte rimango calmo.

Come sarà andare a Danzica per la finale, con tutti in giacca e cravatta?

Solskjær: non mi vanto mai, ma ovviamente sarà un un momento speciale. Devi essere orgoglioso di poter guidare il Manchester United in finale. È stato un viaggio fantastico e, come si dice in norvegese, veien er målet (l'obiettivo è il viaggio).

Solskjær sulla finale del 1999 e Sir Alex

Scelti per te