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Generazioni a confronto

Zenit-Toro sarà uno scontro diretto tra due generazioni di allenatori, Ventura e Villas Boas. Tre decenni di differenza, ma filosofie simili: "Con lo spirito giusto nulla ci è precluso", ha ribadito il tecnico granata, che sogna un'altra impresa.

Giampiero Ventura e il Toro vogliono rendere la vita difficile allo Zenit
Giampiero Ventura e il Toro vogliono rendere la vita difficile allo Zenit ©Getty Images

L'allievo e il maestro: la sfida tra FC Zenit San Pietroburgo e Torino FC segnerà l'incrocio fra due generazioni di allenatori. Da un lato Giampiero Ventura, uno dei decani del calcio italiano, dall'altra André Villas-Boas, espressione del nuovo corso portoghese e già vice di José Mourinho ai tempi dell'FC Internazionale Milano.

Gli anni che separano il 67enne Ventura dal 37enne Villas-Boas sono parecchi, ma le filosofie calcistiche dei due non sono poi così distanti. Entrambi inseguono il risultato attraverso il gioco e in vista dello scontro fra Zenit e Torino negli ottavi di finale di UEFA Europa League questa non può che essere una premessa incoraggiante.

Sulla carta, sembrerebbe non esserci partita. Troppe le stelle che affollano il club di san Pietroburgo - una sorta di Hermitage calcistico - per pensare che il Toro possa avere la meglio. Però nel calcio la teoria conta poco e la banda Ventura ha già dimostrato di essere un osso duro per tutti. Al San Mamés ne sanno qualcosa.

In casa granata, qunque, nessuno vuol partire battuto, a cominciare dal tecnico. "Lo Zenit sta dominando il campionato russo e arriva dalla Champions League, ma nulla ci è precluso se azzecchiamo la partita sul piano della personalità - ha sottolineato Ventura -. Se avessimo timore di affrontare lo Zenit significherebbe che abbiamo sbagliato qualcosa, invece non vediamo l'ora di scendere in campo".

Al di là delle differenze di peso specifico delle rose, dunque, è la voglia di giocarsela a prevalere per il Toro e Ventura non ne fa mistero: "Lo Zenit è tra le favorite per la vittoria del torneo, ma è un'avversaria come un'altra. In panchina ha un tecnico giovane, che prima di arrivare qui ha già vinto con il Porto, non c'è bisogno di aggiungere altro. Per noi sarà una verifica importante, dobbiamo essere quelli che siamo e lavorare per quelli che vogliamo essere".

Un concetto, quello della "volontà di potenza", ribadito anche da Matteo Darmian. Lo stantuffo granata non pone limiti alle ambizioni del Toro: "Stiamo affrontando questa competizione gara dopo gara, alla fine vedremo dove ci porterà questo approccio. Sfideremo una grande squadra, che ha giocatori in grado di fare la differenza in qualsiasi momento, ma sarà una comunque una gara di grande fascino. Siamo partiti da lontano e credo che chiunque oggi vorrebbe essere al nostro posto. Alla qualità dello Zenit risponderemo con il cuore".

La vis pugnandi non manca al Torino ed è lo stesso Villas-Boas a tessere le lodi dei Granata e del loro tecnico: "Ventura è un grande allenatore, sa plasmare la squadra in base alla partita e metterti in difficoltà in ogni momento. Loro verranno qui con grandi motivazioni, ma noi siamo pronti ad attenderli. Rispetto al Toro siamo più organizzati a livello tecnico e tattico. Dobbiamo e vogliamo continuare a coltivare il sogno di alzare il trofeo''.

Idee chiare per il portoghese, che però non vede lo Zenit come favorito in vista del doppio confronto: "Partiamo alla pari, come ho già detto. Noi siamo pronti a giocarcela e lo saranno anche loro. Ciò che conta in casa è non incassare gol. Andremo in campo per vincere e archiviare per quanto possibile la qualificazione già all'andata".

Villas-Boas non è però l'unico esponente dello Zenit a conoscere bene il calcio italiano. Di stanza a San Pietroburgo da ormai tre stagioni e mezzo c'è infatti Domenico Criscito. L'ex terzino di Juventus e Genoa CFC non vede l'ora di confrontarsi col Toro e non si attende certo una passeggiata.

"Il Toro sa essere pericoloso in molti modi, ha tanti calciatori di qualità e per noi non sarà facile. Il più pericoloso tra i Granata è sicuramente Quagliarella, ho giocato con lui in nazionale e so che ha grandi colpi. Ventura è un tecnico bravissimo e le sue squadre hanno sempre un'impronta chiara, giocano palla a terra con rapidi cambi di fronte. Il suo Toro è davvero bello da vedere".

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