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Ucraina amara per il Napoli

FC Dnipro Dnipropetrovsk - SSC Napoli 3-1
Fedetskiy, Matheus e Giuliano mandano al tappeto gli Azzurri ed esaltano il Dnipro, ancora a punteggio pieno nel Gruppo F.

Giuliano riceve i complimenti dei compagni dopo il terzo gol del Dnipro
Giuliano riceve i complimenti dei compagni dopo il terzo gol del Dnipro ©AFP/Getty Images

Adesso è dura davvero. La seconda sconfitta del SSC Napoli in UEFA Europa League complica tantissimo il cammino verso la qualificazione del gruppo di Walter Mazzarri. Per cercare di rimettersi in carreggiata gli Azzurri non dovranno più perdere punti per strada, magari cominciando già dal return match con il FC Dnipro Dnipropetrovsk in calendario tra due settimane al San Paolo.

Per mettere al tappeto gli ucraini fin qui a punteggio pieno, però, servirà un altro Napoli. Quello privo di dieci titolari spedito in campo da Mazzarri, infatti, non è mai stato realmente in partita sul campo gelido di Dnipropetrovsk. Come già nelle prime due uscite europee, il tecnico toscano rinuncia in partenza a Edinson Cavani e Goran Pandev salvo gettarli nella mischia nel secondo tempo, con il match ormai compromesso.

Pronti via, infatti, il Dnipro è già in vantaggio: su calcio di punizione dalla destra di Ruslan Rotan, Yevhen Seleznyov sfiora di testa e innesca Artem Fedetskiy che, complice anche la doppia disattenzione di Federico Fernández e Andrea Dossena, batte Antonio Rosati da meno di tre metri.

Colpito a freddo, il Napoli non riesce a reagire e soffre oltremodo la fisicità degli ucraini, sempre pericolosi sulle palle da fermo come a cavallo tra 18' e 19', quando Matheus prima e Fedetskiy poi mancano la deviazione vincente. L'unico a provarci tra gli Azzurri è Lorenzo Insigne, che all'8' ha campo e spazio per arrivare fino al limite dell'area, ma non trova la porta dai sedici metri.

Con Giandomenico Mesto e Dossena in evidente difficoltà sulle fasce, il Dnipro insiste e al 22' va di nuovo vicino al gol con Ivan Strinić, che sfiora il palo con un violentissimo diagonale mancino. Più con il cuore che con la testa, il Napoli troverebbe anche il pari, ma la rete di Insigne al 38' viene annullata per fuorigioco. Come sempre accade in questi casi, così, al 42' gli ucraini raddoppiano, di nuovo su palla inattiva: Rosati allontana corto con il pugno, Seleznyov rimette al centro e Matheus anticipa tutti di testa.

Dopo l'intervallo Mazzarri ridisegna la squadra con Cavani e Pandev al posto di Eduardo Vargas e Dossena, ma la musica non cambia. Il Matador prova a suonare la carica ma la sua girata di testa al 12', su cross da sinistra di Salvatore Aronica, colpisce la base del palo. Per il Dnipro si aprono praterie e al 17' Giuliano lancia il neo entrato Nikola Kalinić che salta pure il portiere, ma da posizione laterale trova solo il palo. Il tris degli ucraini, però, è rimandato solo d'un minuto: dopo una parata d'istinto su Giuliano, infatti, Rosati deve inchinarsi al tap in dello stesso attaccante brasiliano messo in moto addirittura da Camilo Zúñiga.

Ormai alle corde, il Napoli trova almeno il gol della bandiera con il solito Cavani che al 28' si procura e trasforma un calcio di rigore dopo un fallo di Ondřej Mazuch. La rimonta, però, resta un'utopia, anche perché all'89' Jan Laštůvka si esibisce in una gran parata sul colpo di testa di Cavani: finisce 3-1 e l'unica nota positiva è il pareggio casalingo del PSV Eindhoven.