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La difesa a tre e il ruolo del centravanti a EURO 2020

Il report tecnico di UEFA EURO 2020 evidenzia il passaggio a una nuova struttura difensiva e un cambio di ruolo per i centravanti.

I tre difensori dell'Olanda a EURO 2020: Daley Blind, Stefan de Vrij e Matthijs de Ligt
I tre difensori dell'Olanda a EURO 2020: Daley Blind, Stefan de Vrij e Matthijs de Ligt Getty Images

Il passaggio alla difesa a tre e il cambio di ruolo del centravanti sono due macro tendenze che emergono dal report tecnico di UEFA EURO 2020.

In questo estratto, gli osservatori tecnici UEFA commentano queste variazioni stilistiche e parlano delle loro implicazioni per il futuro.

I numeri in difesa

Olanda e Francia sono fra le 15 squadre che hanno usato la difesa a tre. C'è stato un netto contrasto rispetto a EURO 2016, quando questa soluzione era utilizzata da poche squadre; tra queste, ironicamente, c'era l'Italia di Antonio Conte, che schierava i tre centrali Andrea Barzagli, Leonardo Bonucci e Giorgio Chiellini.

Alla fine della fase a gironi del 2021, David Moyes scriveva: "Le squadre che hanno schierato un 3-4-3 sono andate meglio, ma bisogna prestare attenzione alle variazioni in fase di possesso e non possesso. In ogni caso, le squadre che sfruttano gli esterni danno problemi a quelle che schierano un 4-2-3-1 o un 4-3-3 perché giocano maggiormente in ampiezza".

I laterali della Germania contro il Portogallo
I laterali della Germania contro il Portogallo

L'unica squadra a utilizzare un classico 4-4-2 è stata la Svezia, con buoni risultati. "È stata perfetta in fase di non possesso - ha osservato Ginés Meléndez dopo la gara contro la Spagna -. La sua difesa a quattro dovrebbe essere utilizzata come esempio nei corsi per allenatori".

Una domanda costante è: una difesa a tre è in realtà una difesa a cinque? "L'Ungheria ha illustrato un chiaro esempio di difesa a cinque contro la Germania, cercando di rimanere compatta e ripartire in contropiede. La Germania ha dominato, ma gli ungheresi non hanno evidenziato particolari difficoltà".

In fase offensiva, le squadre con la difesa a tre passavano spesso al 3-2-5, come ha notato Mixu Paatelainen, o addirittura al 3-1-6: è il caso della Polonia quando era in svantaggio.

Esteban Cambiasso ha osservato: "Forse, gli allenatori volevano tre centrali anche per pressare alto, il che è diverso da chiudersi in blocco. Si tratta più mentalità e approccio che di quantità. Le squadre con cinque giocatori in difesa sono anche quelle che pressano di più".

Steffen Freund ha evidenziato che le squadre con una difesa a quattro possono avere problemi contro quelle che attaccano in cinque, come si è visto nella gara tra Germania e Francia. "Benjamin Pavard e Lucas Hernández sono stati messi in difficoltà da Joshua Kimmich e Robin Gosens; dopo il gol del vantaggio, la Francia si è abbassata molto, ma ha avuto i suoi momenti migliori quando è riuscita a creare una superiorità numerica (3 contro 2) nella zona centrale del centrocampo. È quella l'area più pericolosa quando sfrutti molto gli esterni: Toni Kroos, infatti, è rimasto occasionalmente scoperto. Gli esterni, però, sono stati decisivi nella gara successiva contro il Portogallo, che aveva una difesa a quattro".

Frans Hoek ha seguito attentamente le sfide tra le squadre con tre e quattro difensori. "L'Olanda ne aveva tre, mentre l'Ucraina ne aveva quattro e ha faticato a contenere gli esterni avversari, come si è visto anche in Germania-Portogallo".

La finale, però, è andata in senso opposto. All'inizio, l'Inghilterra ha sfruttato i laterali ed è riuscita ad andare in vantaggio. Poi, però, con Jorginho a guidare l'orchestra, gli azzurri si sono impadroniti delle zone centrali del centrocampo, obbligando Gareth Southgate a passare alla difesa a quattro nel secondo tempo. Il verdetto lo conosciamo tutti...

Il centravanti: vero o falso?

I tre centrali sono un problema in più per i centravanti? Una domanda a cui non è facile rispondere, e che andrebbe girata a Robert Lewandowski, Harry Kane, Ciro Immobile, Romelu Lukaku, Karim Benzema, Christian Poulsen, Kieffer Moore, Haris Seferović, Roman Yaremchuk, Álvaro Morata, Wout Weghorst, Artem Dzyuba e colleghi.

Hoek ha commentato: "In tutto il torneo, sono stati pochi i centravanti puri che hanno fatto la differenza. Oggi giocano più larghi, cercando di sfruttare maggiormente la velocità e la versatilità. Non molte squadre indirizzano la palla direttamente al centravanti".

"Lewandowski è un centravanti classico - ha aggiunto Fitzel - e Patrik Schick ha giocato un ottimo torneo, ma guardate cosa è successo in finale quando l'Inghilterra ha iniziato a giocare palloni lunghi: i due centrali dell'Italia hanno sovrastato Harry Kane. Per questo si sono visti più centravanti che si allargavano o si abbassavano".

Gli osservatori hanno evidenziato la difficoltà a sfruttare le vie centrali in attacco, data la presenza di tre centrali protetti da uno o due centrocampisti. "La Germania ha giocato con tre attaccanti e non con un'unica punta centrale - ha commentato Freund -. Il centravanti non è morto: deve solo essere più flessibile, ruotare e farsi comunque trovare nel posto giusto".

Le zone più frequentate da Cristiano Ronaldo durante il torneo
Le zone più frequentate da Cristiano Ronaldo durante il torneo

"Per me - ha osservato Diacre - è stato interessante confrontare Karim Benzema e Cristiano Ronaldo. Fernando Santos ha fatto accentrare Ronaldo dalla fascia usandolo come falso nove: i suoi movimenti hanno creato molti spazi per i compagni". Moyes è d'accordo: "È stato un centravanti per numero di gol segnati, ma sicuramente non per posizione".

Fitzel ha aggiunto: "Un allenatore cerca soluzioni diverse se pensa di non avere attaccanti abbastanza forti. Oppure usa il falso nove come soluzione tattica, come hanno fatto Manchester City e Barcellona".

"Johan Cruyff ha introdotto questo concetto 20 anni fa - ha aggiunto Hoek -. Devi distrarre e mettere in difficoltà i centrali, soprattutto se ce ne sono tre".

I movimenti di Dani Olmo contro l'Italia
I movimenti di Dani Olmo contro l'Italia

Mancini e i suoi giocatori hanno avuto molti problemi in semifinale contro la Spagna. "L'Italia si aspettava una punta classica - ha scritto Aitor Karanka -, mentre Luis Enrique ha schierato un falso 9, Dani Olmo, che è stato imprendibile per i difensori. In media, Olmo si è proposto in avanti 37 volte a partita ed è stato preceduto solo da Eden Hazard [39]. Allo stesso tempo, Pedri trovava molti spazi quando la Spagna era in fase di possesso e, appena la palla veniva persa, andava su Jorginho, mentre Koke andava su Verratti. L'Italia è andata completamente nel pallone”.

Le statistiche confermano che Verratti e Jorginho, che in totale hanno servito 167 passaggi contro il Belgio e 224 in finale, ne hanno totalizzati appena 65 contro la Spagna. "Per un allenatore è un tema interessante - ha scritto Karanka -. Forse, la maggior parte schierebbe una punta centrale se ne avesse una forte. Olmo come falso nove ha dato problemi e la Spagna ha dominato, ma non ha segnato fino all'ingresso di Morata. È questo il rebus da risolvere: se giochi con il falso nove, l'attacco si indebolisce?".

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