Schick a un passo dal record di Baroš
venerdì, 2 luglio 2021
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Contro la Danimarca l'attaccante ex Roma avrà la chance di far volare i suoi in semifinale e diventare capocannoniere a EURO 2020.
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Vincere la Scarpa d'Oro a EURO, destinata al capocannoniere della competizione, non è certo cosa da tutti i giorni. Rimane scritta negli annali, così come successe a Milan Baroš nel 2004 quando con cinque gol trascinò la Repubblica Ceca alla semifinale contro la Grecia, poi divenuta campione. Un percorso simile può essere tracciato 17 anni dopo da Patrik Schick, finora protagonista di un grande torneo con quattro gol. Obiettivo, però, minimizzato dall'ex Roma.
"Non è una cosa prioritaria per me. Quello che conta maggiormente è il successo della squadra", ha detto Schick quando gli è stato chiesto cosa si provava ad essere a un gol da Cristiano Ronaldo nella corsa al titolo di miglior marcatore di UEFA EURO 2020. "Il mio obiettivo non è vincere la Scarpa d'Oro, ma aiutare la squadra ad arrivare il più lontano possibile. Non è così importante quanti gol riuscirò a fare da qui alla fine".
Tomáš Galásek, ora vice allenatore della Repubblica Ceca ed ex compagno di Baroš, ha messo a confronto i due attaccanti con EURO2020.com. "'Milan è una seconda punta che agiva di fianco a Jan Koller nel 2004. Amava segnare, ma si sacrificava anche molto in fase difensiva. Patrik, invece, è un giocatore diverso. Gioca più vicino alla porta avversaria ed è dotato di grande qualità. Sa che può decidere le partite da solo in qualsiasi momento''.
Anche Vladimír Coufal, compagno di Schick in nazionale, ha trovato difficile il confronto. "Non è una domanda facile. Hanno caratteristiche differenti. Patrik è più tecnico rispetto a Baroš, ma Milan dalla sua aveva un carisma che lo ha accompagnato per tutta la sua grande carriera. Ora tutti noi vogliamo aiutare Patrik a vincere la Scarpa d'Oro. Se vuole diventare un top player, deve segnare un altro gol. E se non ne subiamo, saremo in semifinale, sarebbe bellissimo!".
Nonostante siano giocatori diversi, è innegabile che Schick e Baroš abbiamo una caratteristica fortemente comune ad entrambi, ovvero la fame del gol: "Ogni momento può essere importante per aiutare la squadra a vincere. Contro la Croazia, ad esempio, ci hanno dato un calcio di rigore e non ho avuto alcuna esitazione sul prendermi la responsabilità nel calciarlo'', ha sottolineato Schick.
Anche il compagno di reparto Michael Krmenčík ha confermato quanto Schick tenga prima al gruppo: "È il tipo di persona per cui il successo di squadra è più importante dei gol. Se segna ma non riusciamo ad evitare la sconfitta è deluso come tutti noi''.
Un confronto, quello tra Schick e Baroš, che si intreccia anche di storia recente e passata. Ai quarti di finale di EURO 2004, infatti, i cechi sconfissero 3-0 proprio la Danimarca grazie ad una doppietta di Baroš. Ora, 17 anni dopo, sarà la volta di Patrik far sognare una nazione intera. Se la storia dovesse ripetersi, la cosa certa è che anche il nome di Schick entrerà di diritto negli annali di EURO.
Un epilogo che l'attuale difensore della Danimarca Mathias Jørgensen, intervistato da EURO2020.com, preferirebbe evitare: ''EURO 2004 è stata un'esperienza terribile. Ero piccolo e siamo andati in piazza a Copenaghen pensando di festeggiare al termine della partita, in quanto ci sentivamo più forti della Repubblica Ceca. È stata una giornata davvero triste''.