Le stelle della Grecia ricordano il trionfo a sorpresa a EURO 2004
giovedì, 2 luglio 2020
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Nel giorno dell'anniversario di uno dei più grandi shock nella storia del calcio, i protagonisti rivivono quell'evento indimenticabile dell'estate 2004.
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Sono passati 16 anni dal giorno di uno dei più grandi shock nella storia del calcio, quando una Grecia quotata 150 a 1 ha ribaltato tutti i pronostici vincendo incredibilmente UEFA EURO 2004.
Per celebrare l'anniversario di quel trionfo abbiamo sfogliato l'album dei ricordi col capitano Giorgos Karagounis, col portiere Antonis Nikopolidis e col capocannoniere della squadra, Angelos Charisteas.
Fase a gironi
Grecia - Portogallo 2-1
(Karagounis 7', Basinas 51'rig.; Ronaldo 90'+3')
12 giugno, Porto
Karagounis: il nostro obiettivo principale per il torneo era quello di divertirci. Eravamo tutti alla prima esperienza in una fase finale: dall'allenatore ai giocatori. Avevamo vinto le qualificazioni passando come primi davanti la Spagna, quindi meritavamo quel posto e adesso volevamo divertirci. È stata una festa! Non eravamo del tutto degli outsider perché siamo arrivati a EURO imbattuti da 15 partite.
Grecia - Spagna 1-1
(Charisteas 66', Morientes 28')
16 giugno, Porto
Nikopolidis: Un anno prima li avevamo battuti a Saragozza quindi sapevano di cosa eravamo capaci. Dicevano "se li sottovalutiamo, ci puniranno". Ci conoscevano, sapevano che sarebbe stata dura. Ecco perché per noi è stata la partita più dura del torneo.
Grecia - Russia 1-2
(Vryzas 43'; Kirichenko 2', Bulykin 17')
20 giugno, Faro-Loule
Karagounis: la Russia non aveva nulla da perdere, era già fuori; all'improvviso tutta la pressione è ricaduta su di noi, specialmente dopo i loro due gol.
Fortunatamente abbiamo segnato un gol e ci siamo qualificati. È stata la sconfitta più dolce della nostra carriera.
Fase a eliminazione diretta
Quarti di finale: Grecia - Francia 1-0
(Charisteas 65')
25 giugno, Lisbona
Nikopolidis: non avevamo nessuna pressione addosso e abbiamo provato a fare del nostro meglio – come ha detto Otto Rehhagel quel giorno, “Se dovremo cadere, allora cadremo con onore come i greci". Alla fine però non solo abbiamo evitato di cadere ma abbiamo anche vinto e ci siamo qualificati. Quella partita è stata la svolta. In quel momento abbiamo realizzato che saremmo potuti arrivare sino alla fine.
Semifinale: Grecia - Repubblica Ceca 1–0
(Dellas 105'+1')
1 luglio, Lisbona
Karagounis: era una squadra in gran forma. Avevano vinto tutte e quattro le partite - l'unica a esserci riuscita.
E poi di nuovo contro il Portogallo - come ci aveva predetto il manager dell'hotel dove alloggiavamo... e che avevamo preso per pazzo.
Finale: Grecia - Portogallo 1-0
(Charisteas 57')
4 luglio, Lisbona
Charisteas: Alcuni sogni li tieni per te e non ne parli mai. Il mio sogno quando ho iniziato a giocare a calcio era di segnare un gol in una finale EURO perché la prima partita che ho visto in televisione è stata la finale del 1988, con quel gol di Van Basten. E dopo 57 minuti l'ho realizzato.
Al gol abbiamo avuto la sensazione che non avremmo potuto perdere. Abbiamo fatto sacrifici a tutto campo indipendentemente dai ruoli. A volte dovevo marcare Cristiano [Ronaldo], altre partire in contropiede. Per realizzare un miracolo sportivo del genere occorrono grandi sacrifici
Eravamo una famiglia, una squadra. Mettevamo il collettivo al di sopra dell'individuo; ognuno giocava per la patria, per la squadra, non per se stesso. Ci rispettavamo tutti e avevamo tanto amore per quello che facevamo. Avevamo un allenatore che ha portato un'ottima filosofia e ha organizzato molto bene la squadra. Se metti insieme tutti questi ingredienti ottieni una ricetta vincente.
Il rientro in patria da campioni
Charisteas: Nello spogliatoio dopo la partita eravamo tutti in mutande, festeggiavamo e ci versavamo lo spumante addosso. Poi ci hanno detto che fuori dalla porta c'era il Primo Ministro [Konstantinos] Karamanlis con sua moglie dietro la porta. Mezza squadra era nuda e l'altra mezza si affannava per mettersi qualcosa addosso.
Ricordo che siamo entrati nel pullman festeggiando con cori e canti. Ho una foto di me, Traianos Dellas e Kostas Katsouranis nella piscina dell'hotel con i vestiti ancora addosso. Andavamo in giro, spruzzando acqua e cantando canzoni. Le nostre famiglie erano con noi. Cantavamo e ci prendevamo in giro... Era una sensazione unica.
Ancora oggi, dopo 16 anni, ogni giorno da dieci a venti passanti mi parlano dell'EURO oppure mi siedo a prendere un caffè da qualche parte e c'è qualcuno accanto a me che mi dice: "Angelos, mi ricordo quel 4 luglio...".