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Giggs non si sente sfavorito

Il veterano del Manchester United, protagonista della storica finale del 1999 contro il Bayern Monaco, prepara la decima sfida della sua carriera contro la squadra tedesca senza alcun timore reverenziale.

Ryan Giggs non teme il Bayern
Ryan Giggs non teme il Bayern ©Getty Images

Quando Ryan Giggs ha giocato la rocambolesca finale di UEFA Champions League del 1999 tra Manchester United FC e FC Bayern München, era già un veterano della competizione. Ora, a 40 anni suonati, il giocatore gallese si prepara ad affrontare la formazione tedesca per l'ennesima volta.

È stato proprio Giggs a toccare il pallone per Teddy Sheringham sul gol del pareggio al Camp Nou nella terza sfida di quella stagione contro il Bayern. Da allora, lo United e il centrocampista hanno incontrato la squadra bavarese per sei volte, vincendo solo quattro anni fa al ritorno dei quarti di finale (3-2) ma mancando la qualificazione per i gol in trasferta.

Giggs valuta le differenze rispetto al 1999: "Ovviamente i giocatori, a parte me! I giocatori sono diversi da entrambe le parti, ma la tradizione e i club non cambiano: abbiamo davanti due grandi nomi, due storie importanti e due mentalità vincenti. Bayern-Manchester United è sempre un grande spettacolo, in finale o ai quarti. Sono due squadre molto prestigiose".

Lo United si trova nell'insolito ruolo di sfavorito rispetto al Bayern, che ha fatto faville per tutto il torneo e ha già vinto il titolo in Germania. "Il Bayern è una squadra fantastica ed è campione in carica - commenta Giggs -. Pep Guardiola ha aggiunto qualche nuovo giocatore e la squadra parte favorita agli occhi di tutti".

"Ma noi siamo il Manchester United e giochiamo all'Old Trafford, dove abbiamo vissuto grandi serate, soprattutto in Europa. I miei compagni non si considerano sfavoriti: si considerano giocatori dello United che scenderanno in campo per vincere. Sarà dura, come sempre ai quarti di finale di Champions League, ma siamo fiduciosi e ci prepariamo alla sfida".

Giggs, che deciderà sul suo futuro a fine stagione, può contribuire con un'esperienza di oltre 1000 partite in 23 anni tra club e nazionale. "Le critiche arrivano con le difficoltà e bisogna saperle affrontare - commenta il giocatore, che vanta il record di presenze nella storia della UEFA Champions League -. Bisogna semplicemente scendere in campo e dare il massimo. È quello che faremo domani: se andrà bene avremo una grande possibilità".

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