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La vittoria di Mourinho

Quanto conta un allenatore da 1 a 10 per una squadra ai massimi livelli? Forse è meglio rispondere dopo aver visto la vittoria dell'Inter a Kiev dove il portoghese ha azzeccato ogni mossa. "Per noi è un punto di partenza".

La vittoria di Mourinho
La vittoria di Mourinho ©Getty Images

Quanto conta un allenatore da 1 a 10 per una squadra? Domanda sentita e risentita. Ma forse la risposta non è la stessa giudicando dopo aver visto la vittoria dell’FC Internazionale Milano in casa dell'FC Dynamo Kyiv. Nerazzurri sbiaditi nel primo tempo, in balia degli ucraini. Squadra completamente trasformata nella ripresa: grinta, occasioni a grappoli e due gol negli ultimi quattro minuti. Tutto merito dei cambi in corsa di José Mourinho? Il diretto interessato non la vede così: "E' stato il trionfo del carattere e della personalità dei giocatori", ha detto il portoghese a fine gara.

Le mosse
Mourinho non è nuovo a cambi da do-or-die quando la situazione lo richiede. A volte gli va male, ma altre - come a Kiev - tutto va per il verso giusto e lui può scatenarsi come dopo il gol di Wesley Sneijder che vale il primato nel girone. Ma facciamo un passo indietro. Le prime mosse arrivano nel corso dell'intervallo. Dentro Thiago Motta e Mario Balotelli per Esteban Cambiasso e Cristian Chivu. Fuori un difensore e un centrocampista difensivo, dentro un attaccante e un centrocampista di manovra. "I cambi servivano solo per mandare un messaggio ed è arrivato: bisognava lasciare tutto quello che si avevamo. Dovevamo finire la gara con la consapevolezza di aver fatto tutto il possibile". 

Terzo cambio
L'Inter cambia subito volto e si riversa all'attacco. La Dynamo soffre e scompare pian piano dal campo che tanto bene aveva tenuto nel primo tempo. Valeriy Gazzaev trema, fa uscire il talento Artem Milevskiy e si copre. Mourinho capisce che si può rischiare il tutto per tutto. Via un altro difensore - Walter Samuel - e dentro un centrocampista , Sulley Muntari. “A quel punto si poteva giocare con tre difensori (due con spiccate caratteristiche offensive come Javier Zanetti e Maicon ndr) e rischiare l'uno contro uno dietro – ha spiegato Mourinho -. Però, fosse andata male, mi avreste dato del pazzo”. Dopo il pareggio di Diego Milito, il gol vittoria scaturisce proprio da una conclusione del ghanese Muntari. E' scacco matto per Gazzaev.

Cuore
Mourinho lascia però ai suoi giocatori i meriti per la vittoria: "Tattica, sostituzioni… a me piace più parlare dell'uomo, dell gruppo, del carattere e della personalità. Questa squadra ha meritato la vittoria con unghie, denti e cuore. Questo per noi può essere un punto di partenza per una Champions Legaue di qualità”. Dopo otto partite senza vittorie in UEFA Champions League, il successo di Kiev potebbe davvero essere una di quelle svolte decisive.