Abidal esalta lo spirito del Barça

Fino a marzo Éric Abidal stava vivendo una delle migliori stagioni della carriera. In corsa per il terzo titolo consecutivo di Liga e qualificato ai quarti di finale di UEFA Champions League, quella del terzino della nazionale francese era una vita ricca di soddisfazioni. Poi, come un fulmine a ciel sereno, la notizia del tumore al fegato.

Per fortuna, l’operazione a cui è stato sottoposto è perfettamente riuscita e il difensore ha potuto giocare una manciata di minuti già nella semifinale di ritorno di UEFA Champions League contro il Real Madrid CF. Nonostante il recupero-lampo, il 31enne, assente nella finale di Roma per squalifica, ha imparato a non dare nulla per scontato, nemmeno una maglia da titolare per il 28 maggio a Wembley.

UEFA.com: Quale è stata la tua reazione quando hai scoperto del tumore?

Éric Abidal: Qualcosa è cambiato. Quando una notizia ti coglie impreparato, immagini sempre il peggio. Inizi a pensare: "E se non ci sarò più, come se la caverà la mia famiglia?". Abbiamo cercato di sistemare un po’ di cose, anche se non mi piace pianificare con troppo anticipo. Non programmo mai neanche le ferie. Mi piace pensare all’oggi per il domani.

UEFA.com: Sarai a disposizione per la finale?

Abidal: Ci proverò. Sono molto felice di essere tornato nel gruppo. Devo procedere per gradi dopo l’intervento. Finora il mio fisico ha reagito bene, ma non devo accelerare troppo i tempi. Mi sento bene, ma se non gioco la prossima partita non è un problema. Faccio un lavoro fantastico e quello che conta di più è godere di una buona salute.

UEFA.com: Hai dichiarato spesso che il Barcellona è il club per il quale hai sempre voluto giocare…

Abidal: Da piccolo il mio idolo era [Diego] Maradona, e giocava nel Barcellona. Al tempo giocavo in attacco, volevo segnare molti gol e fare belle giocate. Il Barcellona era il mio sogno d’infanzia. Ho lavorato duro e fatto molti sacrifici, ma oggi sono felice di essere qui e di vivere il mio sogno.

UEFA.com: Lionel Messi è un altro campione straordinario, come lo si marca?

Abidal: E’ un segreto che non posso rivelare, altrimenti tutti se ne approfitterebbero… Il problema è che Leo è imprevedibile. E’ davvero di un altro pianeta. Ha dimostrato di poter fare qualsiasi cosa, malgrado la giovane età. Ha ancora molti anni davanti a sé e spero che diventi il calciatore con più Palloni d’Oro. Ha dato una prova del suo talento contro il Real Madrid in Champions League, quando sull’1-0 ha dribblato quattro giocatori e segnato un gol incredibile.

UEFA.com: Hai saltato la finale di Roma contro il Manchester United, ma i tuoi compagni sottolineano il modo in cui è stato vinto quel trofeo.

Abidal: Quella partita è stata incredibile. Volevamo giocare una grande partita e ci siamo riusciti. Del resto il motto delLA SOCIETà è: "Più che un club". Tutti – tifosi, gente della strada, giocatori in tribuna – eravamo convinti di poter raggiungere un grande traguardo. Chi ha giocato quella finale l’ha fatto in modo fantastico.

UEFA.com: Wembley è uno stadio leggendario, e in quello stadio il Barcellona conquistò la sua prima Coppa dei Campioni nel 1992. La stampa ne parla, vero?

Abidal: E' stata la prima Coppa dei Campioni del Barcellona. Sarebbe grandioso rivincere a Wembley e chiudere il cerchio. Ho avuto l’occasione di giocarci con la nazionale francese: è un impianto incredibile.

UEFA.com: La Francia tiferà per Abidal o per il Manchester United, l’ex squadra di Eric Cantona?

Abidal: E’ anche la squadra di Patrice Evra. Credo che il tifo sarà equamente distribuito visto che molti calciatori francesi hanno giocato sia con il Barcellona che con il Manchester United. Speriamo che vinca il migliore, e che possa essere il Barcellona.