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Il film della stagione

UEFA.com passa in rassegna l'edizione 2009/10 della UEFA Champions League, che ha visto il trionfo in finale dei Nerazzurri sul Bayern Monaco grazie a uno strepitoso Diego Milito.

Il film della stagione
Il film della stagione ©UEFA.com

Una stagione densa di novità per la UEFA Champions League si è conclusa con il successo 2-0 dell'FC Internazionale Milano di José Mourinho sull'FC Bayern München nella finale del Santiago Bernabéu di Madrid.

Dopo aver già conquistato Scudetto e Coppa italia, l'Inter si è così assicurata per la prima volta nella sua storia un'incredibile tripletta di successi. I Nerazzurri hanno portato a casa la loro terza Coppa dei Campioni, la seconda in carriera per Mourinho, vincitore anche nel 2004 con l'FC Porto, grazie a un gol per tempo di Milito e a fine gara capitan Javier Zanetti ha potuto festeggiare nel migliore dei modi le sue 700 presenze nel club alzando al cielo il trofeo più ambito d'Europa. Il successo sul Bayern ha anche consentito a Mourinho di diventare il terzo allenatore, dopo Ottmar Hitzfeld ed Ernst Happel, a vincere la competizione alla guida di due squadfre differenti.

Il fatto che a disputarsi la finale siano state due squadre vincitrici dei rispettivi tornei nazionali ha rappresentato la degna conclusione di una stagione che ha visto la modifica del regolamento di ingresso al torneo, con l'obiettivo di garantire più spazio alle formazioni vincitrici nel proprio campionato nazionale. L'edizione 2009/10 ha previsto inoltre due distinti percorsi di qualificazione per squadre campioni e non campioni e questo ha portato alla partecipazione di ben 18 squadre campioni nazionali alla fase a gironi - il numero dpiù alto degli ultimi dieci anni -. Di queste formazioni, ben otto hanno partecipato per la prima volta in assoluto.

Se alcune cose sono cambiate, altre invece sono rimaste uguali. Nessuna squadra è mai riuscita nell'impresa di conquistare la UEFA Champions League per due stagioni consecutive e anche l'FC Barcelona, campione d'Europa 2008/09, si è dovuto inchinare a questa consuetudine, interrompendo il proprio cammino in semifinale. Lionel Messi si è comunque assicurato il titolo di capocannoniere del torneo per il secondo anno di fila grazie al poker rifilato all'Arsenal FC nel ritorno dei quarti di finale. Le sue otto reti, tuttavia, non sono bastate ai catalani per riconfermarsi sul tetto d'Europa.

Gli uomini di Josep Guardiola avevano fatto incetta di vittorie in Spagna, in Europa e nel mondo nella stagione 2008/09, conquistando ben sei trofei (un record), ma la loro marcia ha rischiato di interrompersi già nella fase a gironi, in seguito alla sconfitta interna 1-0 patita ad opera dei debuttanti campioni di Russia dell'FK Rubin Kazan. La successiva vittoria contro l'Inter avrebbe però garantito al Barcellona il primo posto finale nel Gruppo F.

I catalani avevano pareggiato 0-0 a San Siro e il successo 2-0 sui Nerazzurri ha permesso a Guardiola di centrare il primato nel girone, ma alla fine sarebbe stato Mourinho ad avere l'ultima parola. Prima, però, il portoghese ha dovuto fare i conti con il "suo" Chelsea FC negli ottavi di finale. A San Siro, l'Inter si è imposta 2-1 sui Blues, regalando al loro tecnico Carlo Ancelotti un amaro ritorno nello stadio che lo aveva visto protagonista di tanti trionfi alla guida dell'AC Milan. Il peggio, tuttavia, doveva ancora arrivare per i londinesi, battuti 1-0 anche in casa in virtù del gol segnato al 78' da Samuel Eto'o ed eliminati dal torneo con un 3-1 complessivo. Per Mourinho, un ritorno da ex davvero trionfale a Stamford Bridge.

Archiviata la pratica Chelsea, il successivo ostacolo per l'Inter è il PFCC CSKA Moskva, prima squadra russa ad approdare ai quarti di finale nella storia della UEFA Champions League. I Nerazzurri ottengono due successi 1-0 in fotocopia e sbarcano in semifinale, dove ad attenderli c'è ancora una volta il Barcellona. In precedenza, l'Inter non era mai andata a bersaglio contro i catalani, ma nella sfida di andata a San Siro si impone 3-1. La gara di ritorno è pura sofferenza, ma neanche l'espulsione di Thiago Motta al 28' è sufficiente a spegnere la determinazione dell'Inter, che si guadagna la finale nonostante la sconfitta 1-0 subita al Camp Nou.

Il Bayern, nel frattempo, aveva superato a stento la fase a gironi. Dopo due sconfitte contro l'FC Girondins de Bordeaux nel Gruppo A, i bavaresi avevano acciuffato la qualificazione all'ultima giornata, imponendosi 4-1 in rimonta sul campo della Juventus. Negli ottavi è un'altra vittima italiana, l'ACF Fiorentina, a inchinarsi, punita da una straordinaria rete di Arjen Robben che regala ai tedeschi l'accesso al turno successivo in virtù della regola dei gol segnati in trasferta. Nei quarti l'avversario è il Manchester United FC e anche questa volta a giocare un ruolo decisivo è Robben. In svantaggio di due reti nella gara di ritorno, il Bayern si aggrappa all'estro dell'olandese, che con un'altra rete strepitosa gela l'Old Trafford e porta i bavaresi in semifinale. Per la prima volta dalla stagione 2002/03, nessuna squadra inglese supera i quarti.

La semifinale di andata contro l'Olympique Lyonnais - mai andato così lontano in Europa - viene decisa dal solito Robben, mentre al ritorno è una tripletta di Ivica Olić ad orientare la sfida a favore dei bavaresi.

Si arriva così alla finalissima del Bernabéu, dove i tifosi del Real Madrid speravano di vedere i nuovi acquisti Cristiano Ronaldo e Kaká giocare un ruolo decisivo per la conquista del titolo di campioni d'Europa. L'avventura delle Merengues si era invece conclusa negli ottavi contro il Lione e, per ironia della sorte, sono stati due giocatori ceduti dal club madrileno in estate - Wesley Sneijder all'Inter e Robben al Bayern, a contendersi il trofeo nello stadio del loro ex club. Nella prima finale giocata di sabato, è stato Sneijder a rivelarsi più decisivo, regalando a Milito l'assist per il primo gol al 35', prima che l'argentino si ripetesse al 70' e tingesse di nerazzurro la notte di Madrid.

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