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Champions League Performance Insights: il lavoro del Bayern per rompere la linea difensiva dell'Inter

Gli Osservatori Tecnici UEFA, Sir Gareth Southgate e Steve Cooper, hanno spiegato come il Bayern abbia rotto la linea difensiva dell'Inter grazie al gran lavoro degli esterni e dei terzini offensivi.

Leroy Sané del Bayern attacca gli spazi palla al piede contro l'Inter
Leroy Sané del Bayern attacca gli spazi palla al piede contro l'Inter UEFA via Getty Images

Quando mercoledì il Bayern giocherà in casa dell'Inter nel ritorno dei quarti di finale di UEFA Champions League, molto probabilmente il copione sarà lo stesso dell'andata e vedrà i tedeschi lavorare instancabilmente per rompere il blocco basso della squadra italiana.

L'eccellente difesa dell'Inter in un blocco basso ha catturato l'attenzione del Gruppo di Osservatori Tecnici UEFA più di una volta in questa stagione. È stato quindi merito del Bayern che, nonostante la sconfitta di martedì per 2-1 a Monaco, ha fatto meglio di qualsiasi altra squadra quando si è trattato di creare spazi contro i nerazzurri.

La capolista della Bundesliga ha effettuato 20 tiri - sette dei quali in porta - e ha registrato l'xG (Expected Goals) più alto di tutte le squadre che hanno affrontato l'Inter in questa Champions League con 2,68. Solo il Manchester City (2,39) e l'Arsenal (2,09) si erano avvicinati a questo valore. Come ha detto l'allenatore Vincent Kompany, "la squadra ha lavorato bene e ha avuto molte occasioni che normalmente avremmo sfruttato”.

Il lavoro instancabile di esterni e terzini

Per l'unità di analisi delle prestazioni della UEFA, il punto di partenza è la grafica sopra riportata che spiega due aspetti chiave dell'impianto offensivo del Bayern: il rapporto tra gli esterni e i terzini nella trequarti offensiva, nonché l'equilibrio del Bayern dietro la palla dovuta al lavoro dei due centrali e dei due attaccanti in profondità.

Performance Insight Champions League: la pazienza del Bayern in attacco

In questa prima clip possiamo osservare meglio il lavoro e la collaborazione tra esterni e terzini.

La prima clip inizia mostrando la pazienza del Bayern nel muovere la palla in attesa del momento giusto per attaccare. Come ha detto l'osservatore tecnico UEFA, Sir Gareth Southgate: “Spesso sono necessari un paio di cambi di gioco per trascinare un blocco basso attraverso il campo e poi sfruttare rapidamente qualsiasi sovraccarico o situazione di uno contro uno”.

Gli esterni del Bayern, Leroy Sané (10) e Michael Olise (17), servono soprattutto a garantire ampiezza alla manovra. I terzini invece tagliano verso l'interno e si sovrappongono all'esterno o, in alternativa, come si vede con Josip Stanišic (44) e Konrad Laimer (27), si sganciano per aprire spazi ai tagli verso l'interno degli esterni.

Complessivamente, martedì entrambi i terzini del Bayern hanno effettuato 12 tagli nella trequarti offensiva. Come ha spiegato Southgate, lo schieramento tattico dell'Inter è stato un fattore che ha permesso loro di trovare spazi. “Uno dei punti deboli nella difesa del 5-3-2 è lo spazio ai lati dei tre di centrocampo, che devono scivolare verso l'esterno per coprire i cinque dietro, e il Bayern ha usato regolarmente i suoi terzini per occupare questo spazio”.

La seconda clip ripropone la connessione tra ala e terzino, mostrando le coppie che si combinano su ogni lato, e si conclude con Laimer che riceve all'interno prima di passarla a Olise che poi ha tirato verso la porta.

Perché gli esterni tagliavano verso l'interno

Questo secondo grafico illustra come Olise e Sané cercassero di entrare con la palla piuttosto che con dei tagli senza palla. Questa tendenza si riflette anche nel grafico sottostante, che illustra i passaggi e i cross del Bayern all'interno della trequarti avversaria. Complessivamente, infatti, il 57% dei tentativi di giocare la palla in area proveniva da canali centrali.

Southgate ha spiegato: “Le ali del Bayern di solito cercano di tagliare dentro con la palla oppure provano a bucare la difesa facendo degli uno-due con dei compagni ben piazzati. Olise e Sané per caratteristiche inoltre sono in grado sia di calciare con precisione, sia di fare passaggi illuminanti per i compagni quando entrano in area”.

Il Bayern, come indicano i grafici qui sopra, non ha praticamente mai crossato la palla dalla linea di fondo. Quando ha messo palloni in area, lo ha fatto da posizioni strette vicino all'area di rigore, e questo è proprio il soggetto del secondo video qui sotto.

La ricerca del palo più lontano nei cross

Performance Insight: il sovraccarico del Bayern in area

Per Southgate è stata evidente la ricerca del palo più lontano nei cross: “Il Bayern ha tentato cross da posizioni più strette - cross in area - o piccole diagonali - in particolare da palloni arretrati - cercando di scavalcare i difensori centrali dell'Inter, tanto che il loro gol è nato da un'azione di questo tipo”.

In totale, il Bayern ha effettuato 13 cross e, cosa fondamentale, solo una volta ha avuto meno di quattro giocatori in area. Per essere precisi, ha avuto una media di 5,15 giocatori che hanno attaccato l'area di rigore in occasione dei cross e, nella prima clip, vediamo entrambi i terzini tra questo numero.

Nella seconda clip, in cui si vede il gol di Thomas Müller, quando Joshua Kimmich crossa, ci sono sei giocatori del Bayern in area. Da un punto di vista di un allenatore, è fondamentale notare che i giocatori lontani dal pallone sono importanti tanto quanto quelli vicini quando si cerca di creare un'occasione da gol con i cross.

Consigli per gli allenamenti

Qual è il segreto per per rompere un blocco basso e come si possono allenare i ragazzi in queste situazioni di gioco? Steve Cooper, osservatore tecnico UEFA, offre alcuni spunti interessanti.

“Ci sono tre modi principali per rompere il blocco: l'1v1, il gioco combinato come l'uno-due e i tagli da dietro. È possibile fare uscire i difensori dalle proprie posizioni impegnandoli in un 1v1 o giocando un uno-due? Sì, se ben allenato, è un copione fondamentale per rompere i blocchi difensivi.

“Un'altra opzione è quella di cambiare il punto di attacco, ma in modo rapido. Se l'avversario è su un lato e la palla viene arretrata e voi cambiate rapidamente gioco, potreste avere più spazio per giocare contro meno difensori".

“Naturalmente è utile se i giocatori hanno la capacità di produrre più di una di queste opzioni, perché in questo modo si è meno prevedibili e si possono mettere in difficoltà i difensori. Se gli avversari pensano che ci potrebbe essere un 1v1 o uno scambio ravvicinato o un passaggio a qualcuno che si sovrappone all'interno o all'esterno', allora aumenta l'imprevedibilità della manovra ed aumentano le possibilità di fare male agli avversari".

“Un altro fattore è il processo decisionale. Ai massimi livelli, un piccolo spazio può apparire rapidamente e bisogna sfruttarlo. La rapidità nel decidere come e quando attaccare, è ciò che caratterizza i migliori attaccanti".

“Quando si lavora su questo aspetto con i giovani, una possibilità per allenare questo aspetto è quella di fare semplici esercitazioni 1v1, 2v1 e 2v2. Si possono organizzare in porzioni di campo che potrebbero essere quelle di una partita: ad esempio, si sposta la palla in un'area in cui un'ala destra e un terzino destro stanno giocando contro un terzino sinistro e un centrocampista sinistro, si va in un 2v2 e si chiede: riesci a superare una zona predefinita prima che l'esercizio continui?".

“Si possono anche fare esercitazioni contrapposte, che possono essere partite a campo ridotto contro una difesa bassa e con spazi ridotti, in cui si lavora sull'attacco in zone ristrette. Oltre ad esercitarsi ad attaccare in spazi ridotti contro un numero elevato di giocatori, è importante esercitarsi a cambiare gioco e ad attaccare in spazi grandi contro un numero ridotto di giocatori".

“Inoltre, è importante inserire una sequenza temporale. Se guardate i filmati qui sopra, la palla non rimane a lungo da una parte e una volta che la palla è lì, i giocatori devono prendere una decisione: attacchiamo qui o cambiamo di nuovo? Quindi, durante l'allenamento si potrebbe dire: 'Avete quattro secondi per attaccare qui' e questo può aiutare a riprodurre alcune situazioni di gioco”.