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Giovanni Simeone: il figlio di Diego sul Napoli e sul suo tatuaggio della Champions League

"Mi rivedo molto in lui", ha ammesso l'attaccante del Napoli, Giovanni Simeone, parlando del padre Diego. Il 27enne ha anche raccontato a UEFA.com il significato del suo tatuaggio della UEFA Champions League.

Simeone (Napoli): ‘Il mio primo gol è stato un sogno’

"Siamo un gruppo che si concentra semplicemente sul dare il massimo", ha detto l'attaccante argentino Giovanni Simeone ai microfoni di UEFA.com parlando del suo Napoli, capolista della Serie A e qualificata da prima del girone agli ottavi di finale di UEFA Champions League, dove affronterà il Frankfurt.

Figlio dell'allenatore dell'Atlético, Diego Simeone - che ha giocato anche in Italia, con Pisa, Inter e Lazio -, Giovanni ha realizzato il sogno di una vita giocando in Champions League in questa stagione. Il 27enne ci ha parlato del suo lungo rapporto con la competizione e del tatuaggio che lo ha aiutato a mantenere alta la concentrazione mentre inseguiva il suo sogno.

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Sul suo amore per la Champions League 

Quando ero in Argentina guardavo le partite più importanti di pomeriggio per via del fuso orario. A dire il vero guardavo tutte le partite della Champions League perché i migliori calciatori del mondo giocavano tutti lì. Avevo una tale passione che seguivo tutte le partite e guardavo anche le interviste ai calciatori. La prima Champions League che ricordo perfettamente è stata quella vinta dal Milan [nel 2007]. Da allora sono sempre stato ossessionato dall'idea di giocarci".

Sulla sua stagione al Napoli

Possiamo contare su tutta la rosa, non solo sugli 11 che vanno in campo. Ci sono molti giocatori in panchina che possono entrare e fare la differenza, e questo ci rende una squadra molto più completa. Il fatto che abbiamo tutti lo stesso livello di motivazione la dice lunga sul gruppo, sull'allenatore e sui giocatori. Siamo tutti motivatissimi e questo è fondamentale per raggiungere risultati importanti".

Il tatuaggio di Giovanni Simeone in onore della Champions League
Il tatuaggio di Giovanni Simeone in onore della Champions LeagueSNS Group via Getty Images

Sul tatuaggio della Champions League fatto da giovane

Non vedevo l'ora di giocare la Champions League, quindi ho voluto fissare il mio obiettivo sulla mia pelle come una specie di promessa. È stata una decisione improvvisa. Quando ci ho pensato mi sono detto: 'Voglio farmi questo tatuaggio perché il giorno in cui arriverò lì, lo bacerò quando segnerò un gol'. L'ho detto a mia madre e lei mi ha dato il permesso, ma mio padre non voleva che lo facessi. Diceva che ero pazzo. Non credeva molto nei tatuaggi.

Quando mi allenavo, guardavo il mio tatuaggio e mi dicevo: 'Allenati... dai il massimo... il tuo obiettivo è arrivare lì', e mi motivavo ancora di più. Era tutta una questione di motivazione e di avere un obiettivo, seguendo un sogno che non sapevo nemmeno se avrei mai potuto realizzare. Ho sempre saputo che dovevo lavorare duramente per realizzare quel sogno.

Giovanni on Diego: 'I have the same personality as him'
Giovanni on Diego: 'I have the same personality as him'NurPhoto via Getty Images

Su cosa ha imparato dal padre

Da lui ho imparato ad avere ambizione. È una cosa che ha mio padre: il desiderio di raggiungere sempre un obiettivo. Non ho scelto di giocare a calcio per via di mio padre, ma perché ho sempre giocato fin da bambino e ho sempre inseguito il mio obiettivo. Un sogno che all'epoca mi sembrava difficile ma che sapevo di poter raggiungere - ed è stato mio padre a dimostrarmelo con il suo duro lavoro.

Molti dicono che ho la sua stessa personalità, sia in campo che fuori. Fuori dal campo una persona calma, equilibrata, attaccata alla famiglia; e in campo una persona che dà il massimo, che ha grinta e coraggio. Mi rivedo molto in lui. Il suo miglior consiglio è che fino all'ultimo giorno da calciatore si impara sempre qualcosa di nuovo. Me lo disse quando arrivai al Genoa. Non mi dava mai consigli specifici ma mi incoraggiava sempre. L'unico consiglio, come detto, è stato quello che fino all'ultimo giorno di allenamento come calciatore, si continua a imparare".

Diego Simeone circondato dai figli Gianluca, Giovanni e Giuliano nel 2008
Diego Simeone circondato dai figli Gianluca, Giovanni e Giuliano nel 2008AFP via Getty Images