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Lipsia - Liverpool: la chiacchierata tra Nagelsmann e Klopp

I due allenatori ricordano una birra post-partita prima della sfida tra Lipsia e Liverpool agli ottavi.

Linea diretta tra Klopp e Nagelsmann

Julian Nagelsmann e il connazionale Jürgen Klopp si ritroveranno agli ottavi di finale di UEFA Champions League, quando il Lipsia affronterà il Liverpool.

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Klopp aveva già lasciato il Dortmund per il Liverpool prima che Nagelsmann si facesse conoscere in Bundesliga con l'Hoffenheim. Anche se i Reds hanno eliminato l'Hoffenheim di Nagelsmann con un 6-3 complessivo agli spareggi di UEFA Champions League 2017/18, il prossimo confronto sarà probabilmente più equilibrato: ecco cosa si sono detti i due allenatori in vista della sfida.

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Jürgen Klopp: qui in ufficio fa freddo perché tutte le porte sono sempre aperte. È un grosso cambiamento: adesso ho la giacca, ma al chiuso preferirei stare un po' più al caldo. Vorrei sapere come va da voi in Germania, cosa potete fare e cosa non potete.

Julian Nagelsmann: quando i giocatori tornano a casa non escono e non possono vedere nessuno. Lo hai visto anche tu: sono fasi difficili, non ci sono i tifosi e puoi vedere solo i compagni. Non è facile trovare la concentrazione ogni tre giorni, a prescindere dagli avversari.

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Klopp
: What I

Klopp: un'altra difficoltà è con i nuovi acquisti. Non so se avete nuovi giocatori, noi ne abbiamo tre. È difficile trovare un posto in squadra. Non puoi passare troppo tempo in spogliatoio o andare al ristorante. Non puoi vederti fuori da qui, è assurdo.

Nagelsmann: sì, ci sono alcuni giocatori che non parlano tedesco e per loro è tre volte più difficile. Non possono neanche andare a lezione. Non hanno contatti con i compagni perché devono rimanere a casa. Già è difficile ambientarsi in una nuova squadra, ma quest'anno è un'impresa estrema.

Nuove squadre e maggiori aspettative

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Klopp: come è stato il passaggio dall'Hoffenheim al Lipsia? I due club sono strutturati diversamente? Da fuori sembrano abbastanza simili.

Nagelsmann: in generale sì. Qui le aspettative sono un po' più alte perché si spende di più, ma non sono travolto dalle aspettative perché il club è ancora in costruzione. Non ti condannano se non vinci il campionato. È un po' come è capitato a te: penso che il Dortmund si aspettasse un po' di più da te rispetto al Mainz.

Klopp: sì. Per me è stato un passaggio naturale, ma credo che anche la tua scelta sia stata azzeccata. Hai più opportunità; c'è anche più pressione, ma non è eccessiva.

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Nagelsmann: ho un bel ricordo di quelle due partite. Soprattutto quella ad Hoffenheim, perché abbiamo giocato molto bene. Abbiamo sbagliato un rigore, poi Trent Alexander-Arnold ha segnato su punizione. Il ritorno non è stato così bello: eravamo sotto per 3-0 dopo 17 minuti...

Klopp: a quei tempi non sapevo molto di Julian Nagelsmann. Poi vi abbiamo analizzati prima della partita e mi sono tolto il cappello! Il tuo gioco si basava sul possesso palla e mi piaceva molto. Ricordo che dopo la gara di ritorno sono venuto a cercarti per salutarti, o qualcosa del genere...

Nagelsmann: sì, me lo ricordo anch'io.

Klopp: ho aperto la porta di uno stanzino, non sapevo neanche se ci fosse qualcuno. Te ne stavi davanti al computer con i tuoi assistenti a chiederti "che è successo?".

Nagelsmann: è andata proprio così. Mi hai chiuso il computer, poi mi hai detto di finirla lì e di andarci a bere una birra. Ci ho messo un paio di minuti a riprendermi.

Klopp: quando la partita è finita non puoi più vincerla, è la mia esperienza.

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