Lipsia - Liverpool: la chiacchierata tra Nagelsmann e Klopp
lunedì 15 febbraio 2021
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I due allenatori ricordano una birra post-partita prima della sfida tra Lipsia e Liverpool agli ottavi.
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Julian Nagelsmann e il connazionale Jürgen Klopp si ritroveranno agli ottavi di finale di UEFA Champions League, quando il Lipsia affronterà il Liverpool.
Klopp aveva già lasciato il Dortmund per il Liverpool prima che Nagelsmann si facesse conoscere in Bundesliga con l'Hoffenheim. Anche se i Reds hanno eliminato l'Hoffenheim di Nagelsmann con un 6-3 complessivo agli spareggi di UEFA Champions League 2017/18, il prossimo confronto sarà probabilmente più equilibrato: ecco cosa si sono detti i due allenatori in vista della sfida.
Allenare durante il lockdown
Jürgen Klopp: qui in ufficio fa freddo perché tutte le porte sono sempre aperte. È un grosso cambiamento: adesso ho la giacca, ma al chiuso preferirei stare un po' più al caldo. Vorrei sapere come va da voi in Germania, cosa potete fare e cosa non potete.
Julian Nagelsmann: quando i giocatori tornano a casa non escono e non possono vedere nessuno. Lo hai visto anche tu: sono fasi difficili, non ci sono i tifosi e puoi vedere solo i compagni. Non è facile trovare la concentrazione ogni tre giorni, a prescindere dagli avversari.
Klopp: What I
Klopp: un'altra difficoltà è con i nuovi acquisti. Non so se avete nuovi giocatori, noi ne abbiamo tre. È difficile trovare un posto in squadra. Non puoi passare troppo tempo in spogliatoio o andare al ristorante. Non puoi vederti fuori da qui, è assurdo.
Nagelsmann: sì, ci sono alcuni giocatori che non parlano tedesco e per loro è tre volte più difficile. Non possono neanche andare a lezione. Non hanno contatti con i compagni perché devono rimanere a casa. Già è difficile ambientarsi in una nuova squadra, ma quest'anno è un'impresa estrema.
Nuove squadre e maggiori aspettative
Klopp: come è stato il passaggio dall'Hoffenheim al Lipsia? I due club sono strutturati diversamente? Da fuori sembrano abbastanza simili.
Nagelsmann: in generale sì. Qui le aspettative sono un po' più alte perché si spende di più, ma non sono travolto dalle aspettative perché il club è ancora in costruzione. Non ti condannano se non vinci il campionato. È un po' come è capitato a te: penso che il Dortmund si aspettasse un po' di più da te rispetto al Mainz.
Klopp: sì. Per me è stato un passaggio naturale, ma credo che anche la tua scelta sia stata azzeccata. Hai più opportunità; c'è anche più pressione, ma non è eccessiva.
Sull'ultima sfida tra Liverpool e Hoffenheim
Nagelsmann: ho un bel ricordo di quelle due partite. Soprattutto quella ad Hoffenheim, perché abbiamo giocato molto bene. Abbiamo sbagliato un rigore, poi Trent Alexander-Arnold ha segnato su punizione. Il ritorno non è stato così bello: eravamo sotto per 3-0 dopo 17 minuti...
Klopp: a quei tempi non sapevo molto di Julian Nagelsmann. Poi vi abbiamo analizzati prima della partita e mi sono tolto il cappello! Il tuo gioco si basava sul possesso palla e mi piaceva molto. Ricordo che dopo la gara di ritorno sono venuto a cercarti per salutarti, o qualcosa del genere...
Nagelsmann: sì, me lo ricordo anch'io.
Klopp: ho aperto la porta di uno stanzino, non sapevo neanche se ci fosse qualcuno. Te ne stavi davanti al computer con i tuoi assistenti a chiederti "che è successo?".
Nagelsmann: è andata proprio così. Mi hai chiuso il computer, poi mi hai detto di finirla lì e di andarci a bere una birra. Ci ho messo un paio di minuti a riprendermi.
Klopp: quando la partita è finita non puoi più vincerla, è la mia esperienza.