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Dieci grandi acquisti di gennaio nella Liga

Atlético Madrid, Barcellona e Real Madrid sono le protagoniste principali della carrellata di UEFA.com sui grandi acquisti nella sessione di gennaio del calciomercato spagnolo.

Gonzalo Higuaín si è trasferito al Real Madrid dal River Plate nel gennaio 2007
Gonzalo Higuaín si è trasferito al Real Madrid dal River Plate nel gennaio 2007 ©Getty Images

Per celebrare l'apertura della finestra invernale del calciomercato spagnolo, UEFA.com ricorda dieci grandi acquisti di gennaio nella Liga.

Fernando Torres: dall'AC Milan all'Atlético Madrid, 2015 (prestito)
"Un giorno dovrete spiegarmi cosa ho fatto per ricevere un trattamento di questo tipo", ha dichiarato un disorientato Torres camminando al Vicente Calderón, mentre il suo nome veniva intonato da 45.000 tifosi che hanno sfidato il freddo di gennaio per accoglierlo al suo ritorno. E anche lui non avrebbe potuto immaginare un inizio migliore nella sua seconda esperienza con il club: due gol ai rivali cittadini del Real Madrid, fatti fuori dalla Copa del Rey.

Diego López: dal Siviglia al Real Madrid, 2013 (3,5 milioni di euro)
Con Iker Casillas ai box per infortunio, López è tornato al Real per la terza volta e i tifosi si sono riaffezionati presto a lui grazie alla grande prestazione nel suo ultimo debutto contro il Barcellona. Il legame si è rinforzato ulteriormente quando il portiere ha aiutato il Real Madrid a superare la difficile sfida di UEFA Champions League contro il Manchester United con una serie di grandi parate, tanto che José Mourinho lo ha definito il migliore delle Merengues all'Old Trafford.

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Juanfran, dall'Osasuna all'Atlético Madrid, 2011 (4 milioni di euro)
Juanfran ha tardato ad esplodere all'Osasuna, dopo le esperienze al Real Madrid e all'Espanyol. Era uno dei migliori attaccanti del club quando l'Atlético lo ha acquistato all'inizio del 2011, ma è stata l'intuizione dell'allenatore Gregorio Manzano a trasformarlo in terzino destro. Ora è la prima scelta nel club e in nazionale e Juanfran ne sta raccogliendo ancora i frutti.

Nikola Žigić: dal Valencia al Racing Santander, 2009 (prestito)
L'attaccante serbo si è fatto conoscere in Europa nella sua prima esperienza al Racing, prima di essere ceduto per 15 milioni di euro al Valencia, ma il suo ritorno al Racing è stato ancora più importante. Non riuscendo a trovare spazio con Unai Emery, Žigić è tornato al Racing aiutando il club ad evitare la retrocessione grazie ai suoi 13 gol segnati in 19 presenze.

Ivan Rakitić: dallo Schalke al Siviglia, 2011 (1.5 milioni di euro)
Il rinominato direttore sportivo del Siviglia Monchi si è costruito negli anni la reputazione di grande scopritori di talenti soffiati alla concorrenza dei club rivali e Rakitić è stato uno dei più grandi colpi da lui piazzati. Il croato è diventato presto uno dei leader della squadra e il primo calciatore non spagnolo ad indossare la fascia di capitano dai tempi di Diego Maradona. E' stato eletto uomo-partita nel successo in finale di UEFA Europa League nel 2014 contro il Benfica prima di trasferirsi al Barça per 18 milioni di euro.

Gonzalo Higuaín: dal River Plate al Real Madrid, 2007 (12 milioni di euro)
Dietro al Barcellona a Natale e alla ricerca disperata della conquista del titolo dopo quattro anni, il Real Madrid si è affidato al 19enne Higuaín, che aveva impressionato nel River. Con il gol vittoria contro l'Espanyol e il gol del pareggio contro l'Atlético ha contribuito alla conquista del campionato sei mesi più tardi, ma l'attaccante argentino ha avuto un ruolo ancora più importante nei successi del 2008 e del 2012, 22 i gol nell'ultima stagione. Nel frattempo il suo valore di mercato è lievitato e nel 2013 è stato ceduto al Napoli per 40 milioni di euro.

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Diego Costa: dall'Atlético Madrid al Rayo Vallecano, 2012 (prestito)
Con l'attaccante appena recuperato dopo un infortunio al ginocchio e in cerca di spazio, e con il Rayo in piena zona retrocessione, il prestito semestrale di Costa ha accontentato tutti. L'attaccante ha lavorato bene insieme a Michu e ha realizzato 10 gol in 16 partite – sufficienti per garantire la salvezza al Rayo. "Ci ha salvato la vita - ha ricordato il suo capitano David Cobeno -. C'è stata una festa nello spogliatoio a salvezza raggiunta e lui è il giocatore che ha saltato e cantato più di tutti".

Tiago: dalla Juventus all'Atlético Madrid, 2010 (prestito, trasferimento gratuito)
Il portoghese si è trasferito inizialmente a Madrid in prestito per sei mesi dalla Juventus. Dopo questo periodo in cui ha ben impressionato, il prestito è stato esteso per un ulteriore anno e successivamente l'Atlético lo ha riscattato a titolo definitivo. La sua importanza è cresciuta ulteriormente sotto la guida di Diego Simeone, che incarna le stesse doti di leadership di Tiago, almeno secondo il direttore sportivo dell'Atlético José Luis Caminero.

Martín Demichelis: dal Bayern München al Málaga, 2011 (cifre non rese note)
Il difensore argentino stava cercando più spazio nel Bayern e l'ambizioso club andaluso, all'epoca guidato da Manuel Pellegrini, ex allenatore di Demichelis al River, gli ha offerto un'ottima via di fuga. Demichelis ha regalato immediatamente stabilità difensiva al Málaga, che con lui ha ottenuto il suo piazzamento più alto di sempre, il quarto posto. E' seguito poi un entusiasmante cammino fino ai quarti di finale di UEFA Champions League. Non mancavano di certo le pretendenti per il difensore centrale, che ha poi scelto di andare al Manchester City.

Marcelo: dal Fluminense al Real Madrid, 2007 (7 milioni di euro)
All'età di 18 anni e con una sola stagione da professionista con il Fluminense alle spalle, il Real Madrid rischia non poco nel portare Marcelo al Santiago Bernabéu. Ma nove anni dopo, con il nazionale brasiliano che corre ancora su e giù per la fascia sinistra ogni settimana, questo acquisto si conferma uno dei più lungimiranti nella storia recente del club. "Ha molta più qualità rispetto a quella che avevo io - ha dichiarato Roberto Carlos, l'esplosivo terzino sinistro del Real per dieci anni prima dell'arrivo di Marcelo -. Io ero molto veloce, ma anche Marcelo lo è ed è più abile di me con la palla al piede".

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