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Huntelaar impatto immediato

A segno nella sua gara di esordio in UEFA Champions League, il giovane attaccante ha trasformato l'Ajax.

La modestia con la quale Klaas Jan Huntelaar ha descritto a uefa.com la sua nottata di gloria ha mostrato come l’attaccante dell’AFC Ajax possieda un tratto comune ad alcuni dei più grandi bomber europei: l’umiltà.

Esordio indimenticabile
Huntelaar, al suo esordio in UEFA Champions League, ha impiegato appena 16’ per farsi notare, aprendo le marcature nella sfida contro l’FC Internazionale Milano con un perfetto colpo di testa. “Il gol mi ha regalato emozioni bellissime – ha spiegato il 22enne a uefa.com -. Quando ci siamo portati sul 2-0 ero convinto che saremmo riusciti a portare a casa la partita, invece nel secondo tempo le cose sono cambiate".

Prestazione da incorniciare
Il recupero dell’Inter, che ha portato al 2-2 finale, costringerà gli olandesi a una grande impresa a Milano, ma non sminuisce certo i meriti del capocannoniere di Eredivisie, autore di ben 23 reti in 22 giornate di campionato. Il giovane bomber ha dato ulteriore prova della sua grande umiltà e delle sue doti da uomo-squadra, spiegando: “Sotto il profilo personale le cose sono andate benissimo, tuttavia, quel conta sul serio è il risultato, quindi non posso ritenermi soddisfatto”.

Acquisto azzeccato
Il compagno Urby Emanuelson ha provato a definire in maniera più approfondita quanto l’arrivo del bomber, approdato dall’SC Heerenveen a gennaio per nove milioni di euro, abbia influito sulla crescita della squadra. “Huntelaar è spietato davanti alla porta – ha spiegato Emanuelson a uefa.com -. Quando va alla conclusione inquadra sempre il bersaglio ed è anche molto abile nel difendere la palla. Il suo arrivo è stato molto importante per l’Ajax”.

Macchina da gol
Huntelaar ha siglato sei reti in sette partite di campionato giocate con l’Ajax, quattro delle quali domenica scorsa contro l’RBC Roosendal, e 17 con la maglia dell’Heerenveen. Il bomber, pertanto, sembra avere le carte in regola per ambire a un roseo futuro, come hanno potuto notare a loro spese gli esperti difensori nerazzurri Walter Samuel e Iván Córdoba. Un’altra prestazione del genere, a San Siro, permetterebbe al tecnico Danny Blind di sognare un altro trionfo in UEFA Champions League, dopo quello ottenuto da giocatore nel 1995.

Sfida dai due volti
In ogni caso, come lo stesso Huntelaar ha fatto notare, il calcio è un gioco di squadra e i gol di un attaccante dipendono soprattutto dal supporto dei compagni. Il 19enne Emanuelson ha ammesso che nel secondo tempo della sfida contro l’Inter, questa condizione è venuta a mancare. “Nella ripresa non abbiamo permesso a Huntelaar di esprimersi al meglio – ha spiegato Emanuelson -. Abbiamo abusato dei lanci in profondità, senza più esprimere la bella manovra mostrata nel primo tempo. A Milano non dovremo ripetere gli stessi errori, ma sfruttare gli spazi che l’Inter ci concederà”.

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