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Bayern implacabile, la Juve si inchina

Juventus - Bayern 0-2 (and. 0-2)
I bavaresi espugnano lo Juventus Stadium con Mario Mandžukić e Claudio Pizarro, vanificando i sogni bianconeri di rimonta.

Bayern implacabile, la Juve si inchina
Bayern implacabile, la Juve si inchina ©UEFA.com

Finisce ai quarti di finale l’avventura della Juventus in UEFA Champions League. I Bianconeri vengono battuti 2-0 allo Juventus Stadium dall’ FC Bayern München, già vittorioso all’andata con lo stesso parziale, e salutano il torneo. A decidere la sfida di Torino sono i gol di Mario Mandžukić al 64’ e di Claudio Pizarro al 1' di recupero.

Dopo una prima frazione agonisticamente pregevole, terminata a reti bianche, la gara si accende a inizio ripresa, con i legni colpiti in successione da Fabio Quagliarella e Arjen Robben. Proprio nel momento in cui la Juve dovrebbe produrre il massimo sforzo per sbloccare il risultato, arriva però il gol di Mandžukić, sugli sviluppi di una punizione calciata da Arjen Robben, che spegne di fatto le ambizioni bianconere. Il raddoppio ospite, che fa calare il sipario sulla sfida, arriva al 1' di recupero a firma del subentrato Pizarro.

Le due squadre scendono in campo senza sorprese dell’ultim’ora. Antonio Conte conferma l’abituale 3-5-2, puntando su Paul Pogba e Simone Padoin a centrocampo per sostituire gli squalificati Stephan Lichtsteiner e Arturo Vidal; in attacco Quagliarella è il partner di  Mirko Vučinić. Jupp Heynckes replica schierando il trio Robben-Thomas Müller-Franck Ribéry a supporto dell’unica punta Mandžukić, con Javi Martínez, squalificato all’andata, che si riprende il posto di frangiflutti davanti alla difesa accanto a Bastian Schweinsteiger.

L’avvio di gara bianconero è da manuale del calcio per intensità e agonismo. Il Bayern pare subire la forza d’urto avversaria, ma alla prima sortita offensiva mette i brividi a Gianluigi Buffon, che vede Mandžukić fallire la deviazione vincente sottomisura su invito dalla destra di Ribéry.  Decisivo, nell’occasione, l’intervento di Padoin a disturbare il centravanti croato.

L’iniziale sfuriata della Vecchia Signora non sembra produrre gli esiti sperati e i bavaresi guadagnano metri e fiducia. Compatto in copertura e rapido nel distendersi in fase di costruzione, il Bayern dimostra di non subire nemmeno psicologicamente la veemenza avversaria. La Juve ci prova allora sui calci da fermo e a metà primo tempo Andrea Pirlo scalda i pugni di Manuel Neuer con una violenta punizione dal limite.

Una proiezione di Pogba sulla destra, seguita da un invito radente che attraversa tutta l’area, non trova nessun bianconero pronto al tap-in, poi è Quagliarella a mancare il bersaglio dal limite dell’area. Ora la Juve prova a impegnare con più continuità la retroguardia  del Bayern, che al 35’ sostituisce l’infortunato Daniel Van Buyten con Jerome Boateng, ma sono ancora agli ospiti ad andare vicini al vantaggio: tocca a Buffon, con un riflesso felino, addomesticare una sassata di David Alaba dai 16 metri. La prima frazione scivola via senza ulteriori sussulti.

Le due squadre si ripresentano senza cambi e la Juve ha subito un sussulto con Quagliarella, che dal limite dell’area scheggia il palo alla destra di Neuer, apparso comunque sulla traiettoria. Gli ospiti non si scompongono e replicano con la stessa moneta: sugli sviluppi di una rapida ripartenza, Robben lascia partire un gran tiro a giro che centra in pieno in legno. Il risultato resta 0-0, ma il parziale dei pali recita 1-1.

L’equilibrio nel punteggio si spezza al 64’. Schweinsteiger  pennella una punizione dalla destra che trova la puntuale deviazione sottomisura di  Javi Martínez; Buffon è reattivo e respinge d’istinto, ma nulla può sul tocco vincente di Mandžukić. Cala il gelo sullo Juventus Stadium e i Bianconeri accusano il colpo. Conte getta nella mischia Alessandro Matri per Quagliarella e Mauricio Isla per Padoin, con l’obiettivo di dare una scossa, anche se la strada bianconera verso la semifinale si fa sempre più ripida.

Il fisiologico calo atletico della Juve e il contraccolpo psicologico allo svantaggio fanno il resto. Emanuele Giaccherini rileva Marchisio tra le fila bianconere, mentre Luiz Gustavo e Claudio Pizarro entrano per Ribéry e Mandžukić. Buffon nega il raddoppio a Robben, imprendibile in slalom, ma nulla può su Pizarro, che firma il raddoppio bavarese su assist di Schweinsteiger.

Arriva il fischio finale e il Bayern può festeggiare l’ulteriore passo compiuto verso la terza presenza in finale negli ultimi quattro anni. Per la Juve, invece, l’appuntamento è rimandato alla prossima stagione.

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