UEFA.com funziona meglio su altri browser
Per la migliore esperienza possibile, consigliamo Chrome, Firefox or Microsoft Edge.

Ronaldo mette la Spagna nel mirino

La stella del Portogallo è tornata a volare dopo un inzio di torneo incerto. "Sapevo che i gol sarebbero arrivati", ha dichiarato a UEFA.com in vista della semifinale contro la Spagna.

Cristiano Ronaldo ai microfoni di UEFA.com
Cristiano Ronaldo ai microfoni di UEFA.com ©UEFA.com

E' stato un torneo particolare, quello vissuto finora da Cristiano Ronaldo. Dopo un paio di prestazioni anonime, con tanti errori e un broncio permanente, l'attaccante del Portogallo ha ritrovato il sorriso grazie a due prestazioni straordinarie suggellate dalla vittoria. Nella semifinale in programma domani contro la Spagna, Ronaldo confida di allungare la serie positiva.

"Mi sento bene”, ha spiegato il capitano dei lusitani, le cui prestazioni sotto tono contro Germania e Danimarca sono state presto dimenticate dopo la doppietta all'Olanda nel 2-1 del Gruppo B e il gol-partita nell'1-0 alla Repubblica Ceca nei quarti.

"Persa la prima partita, ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo vinto tutte le altre. Questo dimostra il carattere della squadra. Non sono sorpreso: sapevo che i gol sarebbero arrivati. Sono contento di essere riuscito ad aiutare la squadra”.

Se dovesse segnare mercoledì alla Donbass Arena, Ronaldo andrebbe a segno per la prima volta al quarto tentativo contro i campioni del mondo e d'Europa. Una semifinale è un'occasione speciale, anche per il capitano del Portogallo, e le pressioni saranno forti, o forse no.

"Nel corso degli anni ci si abitua a gestire certe situazioni – ha spiegato il capocannoniere a pari merito del torneo a quota tre gol con Mario Gomez, Mario Mandžukić e Alan Dzagoev -. Sinceramente non avverto finora la pressione di giocare contro la Spagna o un'altra squadra. Fa parte della mia vita. Gioco a questi livelli da dieci anni. Responsabilità sì, pressione non molta”.

Ronaldo, 27 anni, incrocerà molti volti noti tra gli avversari dopo tre anni al Real Madrid CF, con cui ha segnato l'incredibile cifra di 46 gol in campionato nel 2011/12. La vittoria per 1-0 ai danni della Spagna nella fase a gironi di UEFA EURO 2004 mise fine al cammino de La Roja, in quella che è l'ultima sconfitta della Spagna in una fase finale del Campionato Europeo UEFA.

"Giocammo un'ottima partita e Nuno Gomes segnò il gol-partita. Quelle contro la Spagna sono sempre partite molto equilibrate. La Spagna ha sempre avuto grandi giocatori. Queste partite vengono decise sempre da piccoli dettagli. Spero che il Portogallo sia più forte in questo senso”.

Una vittoria qualificherebbe la squadra di Paulo Bento alla finale di domenica a Kiev, e pareggerebbe il bilancio delle semifinali dopo le sconfitte nel 1984 e 2000. Inoltre, sarebbe il modo migliore per cancellare il ricordo della sconfitta in casa nel 2004 contro la Grecia. "Giocare un'altra finale a distanza di otto anni significherebbe essere cresciuti come squadra, cosa di cui sono convinto. La prossima partita sarà difficile, ma siamo a un solo passo dalla finale”.

Molto merito è di Bento, chiamato a salvare il cammino di qualificazione del Portogallo ed elogiato da Ronaldo, suo ex compagno di squadra allo Sporting Clube. "Ha fatto un ottimo lavoro, sia nella fase finale che nelle qualificazioni. Dal primo momento ha creduto nei giocatori e sta raccogliendo i frutti nella fase finale. Sa di poter contare su una buona squadra”. Ed è quello che il Portogallo cercherà di dimostrare mercoledì alla Spagna.

Scelti per te