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L'ultimo brivido irlandese a EURO

Dopo aver riconosciuto il grande supporto dei tifosi, il duo irlandese Keith Andrews e Sean St Ledger vuole regalare al proprio pubblico "la prestazione che merita" contro l'Italia.

Keith Andrews
Keith Andrews ©Sportsfile

Quando si perdono le prime due partite di UEFA EURO 2012, quando, per dirla con le parole di Richard Dunne, “i propri sogni si infrangono in una notte”, trovare le motivazioni può essere arduo. Ma il ricordo dell'infanzia, e del denaro risparmiato per seguire la nazionale al Mondiale FIFA 1994 negli Stati Uniti, crea un vincolo forte tra calciatore e tifoso.

Keith Andrews è oggi un calciatore della Repubblica d'Irlanda, dopo esserne stato tifoso nel 1994, quando da casa della zia a Toronto si spostò a New York per vedere Ray Houghton segnare il gol più famoso nella storia del calcio irlandese. Ha provato il batticuore, le emozioni, la gioia e il dolore del tifoso sugli spalti. 

“Per questo motivo quando dico che rispetto i tifosi, per quello che hanno fatto per noi, non sono parole vuote. Siamo molto dispiaciuti di non essere riusciti a offrire loro una prestazione all'altezza del loro sostegno”.

Sulla prestazione dei tifosi non ci sono discussioni. A Poznan, contro la Croazia, hanno creato un'atmsfofera talmente elettrica che è sembrato un peccato che fosse interrotta dalla partita di calcio. A Danzica, con la Spagna avanti 4-0, la loro risposta è stata intonare ‘The Fields of Athenry’, una canzone che parla di persone in festa.

“Quei 10 minuti resteranno a lungo impressi nella mia memoria – ha dichiarato il difensore dell'Irlanda Sean St Ledger -. Non è mai capitato che una squadra sconfitta 4-0 uscisse tra gli applausi. E la scena si è ripetuta quando siamo rientrati in hotel. Li ringraziamo molto. Per questo, contro l'Italia, vogliamo ripagarli, almeno in parte”.

Naturalmente c'è anche il desiderio di recuperare un po' di orgoglio. Dopo avere incassato otto gol in 12 gare di qualificazione, l'Irlanda ne ha incassati sette in due partite a UEFA EURO 2012. Nonostante la forza oggettiva delle avversarie, Andrews ritiene che la squadra non si sia “espressa al massimo. “Abbiamo affrontato tre delle prime 10 squadre del mondo. Tuttavia, avremmo potuto fare meglio”.

Parole oneste. In vista della partita di domani, l'Irlanda può vantare un bilancio favorevole da quando al timone c'è Giovanni Trapattoni: due pareggi e una vittoria contro l'Italia.

“Ho bei ricordi dell'Italia. In particolare, del gol che ho segnato a Croke Park. Ogni squadra ha la propria bestia nera. Noi sembriamo esserlo dell'Italia”.

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