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Tutti a caccia della Spagna

La Spagna, campione d'Europa in carica, sarà tra le protagoniste del sorteggio per le qualificazioni a UEFA EURO 2012. UEFA.com ha ripercorso le tappe del successo del 2008 in Austria e Svizzera delle Furie Rosse.

Tutti a caccia della Spagna
Tutti a caccia della Spagna ©Getty Images

Il digiuno di titoli della Spagna durato 44 anni si interrompe a UEFA EURO 2008™, con le Furie Rosse di Luis Aragonés meritatamente sul tetto d’Europa grazie al successo 1-0 ottenuto contro la Germania in finale.

Il gol decisivo porta la firma di Fernando Torres, bravo a saltare Philipp Lahm in velocità e a beffare con un morbido tocco Jens Lehmann in uscita. La Spagna riusciva finalmente là dove molte generazioni di campioni avevano fallito: esprimere compiutamente il proprio potenziale. Molti meriti vanno ascritti ad Aragonés, capace di creare un ambiente sereno in un gruppo di grande talento. La Spagna è risalita sul tetto d’Europa dopo il titolo conquistato nel 1964 sfoggiando una manovra rapida e fatta di passaggi precisi.

Se a dettare i ritmi in mezzo al campo ci pensano la fantasia e le geometrie di Xavi Hernández e Andrés Iniesta, il compito di concretizzare davanti spetta alla coppia David Villa-Torres. La Spagna aveva messo in chiaro le proprie intenzioni da subito, vincendo 4-1 all’esordio contro la Russia nel Gruppo D. Villa, futuro capocannoniere del torneo, firmava una tripletta. Ancora Villa e Torres andavano a segno nel 2-1 alla Svezia. L’ultima partita del girone contro la Grecia campione d’Europa in carica terminava con lo stesso punteggio. L’ottimismo si trasformava definitivamente in entusiasmo dopo il successo ai calci di rigore contro l'Italia campione del mondo nei quarti.

La Spagna non è stata l’unica squadra a impressionare in un torneo che ha visto i reparti d’attacco dominare le difese. L’Olanda aveva infatti sconfitto nettamente e in successione 3-0 l’Italia e 4-1 la Francia nelle prime due gare del Gruppo C. La squadra di Marco van Basten veniva però battuta dalla Russia di Guus Hiddink, 3-1 ai supplementari, con Andrei Arshavin in particolare evidenza. La cavalcata dei russi si interrompeva bruscamente a Vienna per mano della Spagna: 3-0.

I due paesi organizzatori, Svizzera e Austria, non superavano la fase a gironi, mentre la Germania non aveva problemi di ambientamento. La squadra di Joachim Löw iniziava battendo 2-0 la Polonia, ma subiva una battuta d’arresto contro la Croazia, prima di battere 1-0 l’Austria in un’ultima gara emozionante. Dopo una fase a gironi non troppo brillante, i tedeschi cambiavano marcia nei quarti di finale: avanti 2-0 dopo 26 minuti contro il Portogallo e infine vittoriosi 3-2. Ancora emozioni e un successo sul filo di lana contro la Turchia in semifinale.

La squadra di Fatih Terim era stata protagonista di successi in extremis contro Svizzera, Repubblica Ceca e Croazia nel cammino verso la semifinale. A Basilea, però, era la Germania a spuntarla al 90’ con un gol di Lahm. Il terzino tedesco doveva tuttavia arrendersi in finale alla velocità di Torres, servito da Xavi, che coronava un mese straordinario per la squadra di Aragonés.