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La dieta delle foto per smaltire i bagordi

Se Mourinho promette di elargire nuovi abbracci nel 2009, Balotelli fa il prezioso: si farà fotografare solo con chi dice lui. Per le feste è poi arrivato il consiglio di Del Neri: meno panettoni!

Tifosi vestiti da Babbo Natale
Tifosi vestiti da Babbo Natale ©Getty Images

Sotto le feste, si sa, siamo tutti un po' più buoni. La maggior parte delle volte, però, lo facciamo per evitare di ricevere carbone per l'Epifania - insomma, non sempre i gesti affettuosi sono sinceri e disinteressati. Un po' per spirito natalizio - ma soprattutto per ringraziarlo del gol vittoria contro l'AC Siena - prima della pausa invernale José Mourinho ha stretto a sé Maicon come un figlio dopo essere corso sotto la curva. Questo avvenimento 'insolito' ha fatto storcere qualche naso ma il portoghese ha alzato le spalle e assicurato che, da bravo bambino, continuerà a esternare il suo affetto anche nel nuovo anno. "Non hai visto? Tu non hai visto Manchester contro Porto?", ha chiesto l'allenatore al giornalista stranito. "Nel 2004, quando il Porto è stato campione d’Europa! Con me tu lo vedrai più volte".

Pregiudizio democratico
A proposito di immagini compromettenti, un altro giocatore di Mourinho ha dimostrato di avere le idee ben chiare sulle persone con le quali è il caso di farsi vedere in giro e quali invece è meglio evitare: Mario Balotelli. "Sono andato in una discoteca di Milano una volta e mi hanno fatto la foto con una velina. Mi viene da piangere", ha detto la 18enne stella dell'Under 21. "A parte che queste due qua che stanno facendo adesso le veline, se le vedo cammino all'indietro per non vederle, però già il fatto che io sono con una velina, l'immagine che curano i miei fratelli per me è già rovinata. Ci possono essere veline brave ragazze, però la gente dice: calciatore più velina è uguale a due ignoranti". Attento Mario: chi di pregiudizio ferisce, di pregiudizio perisce. Ti avrà mica dato il due di picche?

Trasferta in casa
Un altro luogo comune riguarda i derby, che sarebbero 'partite da tre punti come tutte le altre'. Anche chi ha vissuto una sola stracittadina a Milano come Fatih Terim ha capito che, tuttalpiù, questa storia dell'uguaglianza è una bugia bianca. "Nella settimana prima del derby mi avevano detto di stare tranquillo, che era una partita come le altre, che valeva tre punti come le altre. Poi sono sceso in campo, ho visto i tifosi e mi sono detto 'Col cavolo!'". Ma c'è un'altra cosa che non ha convinto l'attuale Ct della Turchia: "Quando ho visto il calendario ho subito notato che il primo derby si giocava in trasferta. Ma noi giocavamo comunque a San Siro. Ho pensato 'non capisco'. Ma come si fa a giocare in trasferta nel proprio stadio?".

'Drammatizziamo'
Ci sarà tempo per riflettere su certi problemi durante la pausa invernale, e l'allenatore dell'Atalanta Luigi Del Neri spera che i guardalinee si concentrino su queste questioni più che su pandori e panettoni. "Dovrebbero mettersi a dieta. Perché in campo bisogna correre", ha detto dopo qualche svista di troppo. Meglio una bella ripassata al regolamento che la lettura della biografia di Antonio Cassano, insomma. "Io non faccio nessuna polemica ma dico l’evidenza dei fatti. Mi chiedo cosa stanno a fare lì i guardalinee, a prendere del freddo? Sdrammatizziamo? No, drammatizziamo". La Befana avrà molto carbone da portare, quest'anno...