UEFA.com funziona meglio su altri browser
Per la migliore esperienza possibile, consigliamo Chrome, Firefox or Microsoft Edge.

La Squadra dell'Anno e la Croce Rossa

La UEFA lavora con il CICR dal 1997. La donazione della Squadra dell'Anno dei lettori di UEFA.com sostiene il programma della Croce Rossa per la riabilitazione delle vittime delle mine anti-uomo in Afghanistan.

Sconfiggere le mine con il calcio

Incontra i giocatori afghani che stai aiutando votando per la Squadra dell'Anno

Il calcio più aiutare a ricostruire l'autostima dopo incidenti che cambiano la vita. Ed è quello che sta succedendo nei sei centri di riabilitazione del Comitato Internazionale della Croce Rossa in Afghanistan, con il sostegno della UEFA.

Guarda il video qui sopra e incontra i giocatori, e leggi le loro testimonianzie qui sotto.

Se oltre a scegliere la Squadra dell'Anno vuoi contribuire anche in un altro modo, visita il sito del CICR:

Il sito CICR

©UEFA.com

Noor, 17 anni: "Ho perso una gamba e l'udito per l'esplosione di una bomba mentre stavo andando a scuola. Ho smesso di andare a scuola e ho perso i miei amici. I miei genitori si sono trasferiti a Kabul per trovare l'assistenza che mi serviva. Con l'aiuto dei medici del CICR qui ora posso camminare e sentire ancora. Sono tornato a scuola e la mia vita sarà più interessante, perché mi sono appena iscritto alla squadra del centro".

 

©UEFA.com

Ramish, 21, assistente CICR: "Ho calpestato una mina mentre giocavo con un aquilone nel 2003. Il fatto di essere diventato disabile mi stava facendo diventare pazzo. Non avevo speranze e pensavo che fosse la fine per me. Il calcio mi ha completamente cambiato la vita. Ora faccio parte di una squadra, mi piace quello che faccio e vedo un futuro radioso davanti a me".

©UEFA.com

Zekria, 22 anni: "Quando il medico del centro ortopedico mi ha detto che stavo per entrare nella loro squadra di calcio, pensavo di stare sognando, ma era vero. Io sono disbile, ho perso un braccio su una mina mentre cercavo del legno per scaldare la casa della mia famiglia durante la guerra. Ma sono ancora un grande giocatore di calcio".