Simposio Medico UEFA: lavorare insieme per il bene del calcio
venerdì 17 maggio 2024
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Con i club e i fisioterapisti rappresentati per la prima volta, gli esperti si sono riuniti per condividere conoscenze su temi importanti per la salute, il benessere e la prevenzione degli infortuni.
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Il nono Simposio Medico UEFA ha riunito più di 500 medici professionisti da tutta Europa a Lugano (Svizzera) per presentare e discutere delle ultime ricerche e degli studi scientifici legati al calcio.
Si è da poco tenuta la nona edizione del Simposio Medico UEFA, che ogni due anni riunisce medici di tutta Europa per riesaminare le più importanti tematiche mediche del calcio.
L'edizione 2025 è stata organizzata insieme alla European Club Association (ECA), estendendo per la prima volta l'invito non solo alle federazioni nazionali UEFA ma anche a club, European Leagues e Fifpro Europe.
Un'altra novità era la presenza dei fisioterapisti, figure indispensabili nella cura quotidiana dei giocatori.
"Il simposio è progettato per illustrare le migliori conoscenze pratiche utilizzate oggi nel calcio. Non si tratta solo di apprendere, ma di lavorare insieme per rendere il calcio più sicuro e più sano per tutti i praticanti".
"Il nono Simposio Medico UEFA ha promosso un vero senso di comunità, riunendo per la prima volta esperti in campi diversi della medicina e della ricerca. Questo ha favorito uno scambio prezioso per migliorare ulteriormente la salute e il benessere dei giocatori. Il convegno di Lugano è stato anche una grande opportunità per dare slancio all'imminente Women's Euro 2025 in Svizzera".
Quali erano gli argomenti principali dell'edizione 2025?
Il simposio comprendeva sessioni plenarie e parallele per venire incontro alle esigenze immediate dei medici e dei fisioterapisti che lavorano nel calcio.
Ogni sessione ha offerto informazioni pratiche da applicare quotidianamente, con domande e risposte e tavole rotonde con vari esperti.
In tre giornate ricche di attività, i partecipanti hanno ascoltato la UEFA, le federazioni, i club e gli esperti accademici affrontare svariati temi, con particolare attenzione a UEFA Women's Euro 2025 di quest'estate.
Un'area di interesse nel calcio maschile e femminile è la salute mentale. Come sostenere i giocatori davanti a richieste fisiche e psicologiche sempre più intense?
Tra il 20% e il 35% dei calciatori segnalano problemi di salute mentale durante la carriera: dunque, il personale medico deve trovare il modo di selezionare, monitorare e formare le capacità psicologiche, fornendo assistenza e soluzioni ove richiesto.
"Nel corso della carriera, i calciatori sono esposti a fattori di stress che probabilmente inducono sintomi di salute mentale e influiscono negativamente sulle loro prestazioni e sulla qualità della vita".
Viktoria Schnaderbeck, ex nazionale austriaca, ha vinto titoli in Germania e in Inghilterra ma ha lottato a livello mentale dopo una serie di infortuni che l'hanno costretta a otto interventi chirurgici.
"Questi periodi mi hanno insegnato più dei campionati e dei trofei", ha spiegato la 34enne ex calciatrice a Lugano. "Ci si aspetta che una giocatrice faccia bene in campo, ma nessuno capisce davvero cosa c'è dentro di lei. Sarebbe stato più facile se queste domande me le avessero fatte i fisioterapisti e i medici, perché sono domande difficili".
Come ha scoperto Schnaderbeck durante la carriera, per ridurre lo stress esistono diversi metodi che possono anche ottimizzare il recupero dopo un infortunio, come semplici visualizzazioni mentali, la respirazione profonda, lo yoga e le tecniche di rilassamento muscolare per ridurre l'ansia e il dolore.
"Ridurre il rischio di infortuni e migliorare le prestazioni sono due facce della stessa medaglia. Molte volte, le strategie di gestione dello stress migliorano le prestazioni".
Con i rappresentanti del club presenti per la prima volta, è stato possibile un confronto tra medici delle nazionali e medici dei club per quanto riguarda il passaggio da una squadra all'altra.
Mentre i club e le nazionali hanno lo stesso obiettivo, cioè avere giocatori in forma e in salute, esistono alcune criticità. La mancanza di comunicazione dopo la convocazione in nazionale può portare a infortuni non trattati, un recupero ritardato e aumento del rischio di recidiva.
La UEFA, in collaborazione con l'ECA, ha creato una task force medica per definire un quadro standardizzato e sicuro che agevoli la collaborazione tra club e nazionali.
"La maggior parte dei problemi arriva quando non vi è alcuna comunicazione. Ecco perché servono procedure che ci obblighino a comunicare: è meglio pensare e parlare insieme", ha dichiarato Hakim Chalabi, direttore medico del Paris Saint-Germain.
"Si inizia con il consenso su quali informazioni scambiare, poi deve esserci un adeguato trasferimento di informazioni tra le parti al più presto", ha concordato Edwin Goedhart, direttore medico della Federcalcio dei Paesi Bassi (KNVB).
Diewerik Dewaele, direttore del calcio dell'ECA
"Serve una piattaforma con recapiti dettagliati per adottare un approccio proattivo e comunicare in modo aperto, trasparente e rapido. Siamo tutti dalla stessa parte e vogliamo lavorare con qualcosa che sia facile da usare e soddisfi le nostre esigenze".