A Roma si parla di diversità
giovedì 11 settembre 2014
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Clarence Seedorf, Rudi Garcia e altri ex calciatori si sono riuniti a Roma per parlare del calcio come strumento educativo nella società e prestare il loro sostegno alla conferenza UEFA Respect Diversity.
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I calciatori del passato e del presente si sono riuniti a Roma per parlare del calcio come strumento educativo nella società e prestare il loro sostegno alla conferenza UEFA Respect Diversity.
Clarence Seedorf si è unito al tecnico Rudi Garcia e a Urby Emanuelson (AS Roma), Anthony Baffoe (ex nazionale del Ghana) e al capodesignatore UEFA Pierluigi Collina per parlare di come il calcio e la società possano promuovere la diversità. La nazionale francese Laura Georges ha appoggiato la causa con un videomessaggio.
"Il calcio è un fenomeno globale e noi siamo i protagonisti - ha commentato Seedorf ai delegati -. La campagna di sensibilizzazione deve trasmettere messaggi positivi, mentre noi dobbiamo cercare un intervento diretto a breve e a lungo termine. Ho giocato calcio per 23 anni con compagni di 30 nazionalità, ed è stato un piacere. È questo il messaggio che dobbiamo far circolare, perché più parliamo ai ragazzi degli aspetti positivi, migliore sarà il futuro".
"L'educazione è la soluzione giusta per favorire un cambiamento, la pace e lottare contro il razzismo e la discriminazione. È fantastico che la UEFA organizzi queste conferenze perché creano consapevolezza. Parlando, possiamo trovare un percorso migliore di quello odierno. La globalizzazione ha cambiato il mondo, e il calcio è lo strumento perfetto per dare l'esempio e adattarsi alle nuove situazioni".
Garcia ha aggiunto: "La UEFA ha sempre lottato per l'integrazione. Il calcio è potente perché è accessibile a tutti, a prescindere dal colore della pelle, dalla religione e dalla cultura. Conta solo che un giocatore sia bravo e questa è già una grande lezione per integrarsi nella nostra società. I giocatori e gli allenatori devono avere modelli di comportamento".
L'ultimo giorno di conferenza è iniziato con una serie di workshop in cui si è parlato delle future strategie educative e della promozione della diversità nel calcio. Inoltre, si è discusso dell'equilibrio tra l'educazione e le necessarie sanzioni, di omofobia, della situazione nell'Europa del sud, dei piani d'azione delle federazioni, delle minoranze etniche e della transizione dalla discriminazione alla diversità.