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Seminario medico a Vienna

Area medica

Nella capitale austriaca è in corso il primo workshop UEFA Football Doctor Education Programme, che consente ai medici di acquisire tecniche avanzate di pronto soccorso e di condividere le prassi migliori.

Seminario medico a Vienna
Seminario medico a Vienna ©Getty Images

Il primo seminario UEFA Football Doctor Education Programme è in corso di svolgimento a Vienna.

Il seminario offre la possibilità ai dottori che operano nel calcio europeo di apprendere tecniche di pronto soccorso avanzate e di condividere le prassi migliori riguardo al ruolo di medico calcistico. Il corso, in programma dal 20 al 24 febbraio, è stato presentato da membri della Commissione Medica UEFA e da specialisti in medicina d'urgenza.

"Siamo passati rapidamente dalla medicina classica, in cui si aveva cura della salute dei pazienti, a una medicina sportiva più specifica, che cura non soltanto la salute ma anche la condizione fisica”, ha dichiarato Michel D'Hooghe, presidente della Commissione Medica UEFA, nel discorso inaugurale a proposito dei cambiamenti che hanno avuto luogo sul piano medico nel calcio.

“Esiste un nesso stretto con le discipline locomotorie, quali la traumatologia, l'ortopedia, la fisioterapia, ma anche la fisiologia, la psicologia e l'ambito farmaceutico della medicina. Inoltre, vi è correlazione con nutrizione e igiene, e grazie all'evoluzione globale del calcio ci stiamo avvicinando a nuovi ambiti: adattamento al jet lag, all'attività sportiva in quota, allo sport in condizioni climatiche estreme”, ha aggiunto.

Il successo del programma dipende dall'ulteriore diffusione dei contenuti da parte dei candidati,  attraverso l'organizzazione di seminari analoghi a livello nazionale, perché i 53 medici presenti non possono fare la differenza da soli. "Di solito, quando si organizza un seminario del genere, la gente va a casa e tutto finisce lì – ha commentato il consulente per la formazione UEFA André Boder -. L'idea è di aiutare i rappresentanti medici delle federazioni nazionali a trasmettere a cascata tutte le conoscenze condivise allo staff medico e ai medici dei club del proprio paese”.

"Per diffondere la conoscenza il più velocemente possibile, la UEFA fornisce tre strumenti formativi: manuali tecnici, 40 o 50 delegati che hanno ricevuto formazione e hanno il compito di fornire consulenze alle federazioni, e una vasta piattaforma online per e-learning interattivo. I dottori sono tenuti a diffondere le conoscenze acquisite all'interno del proprio paese nel modo più efficace possibile”.

I partecipanti al seminario hanno dovuto completare due moduli: "Ruolo e responsabilità del medico sociale” e “Trattamento d'urgenza”. Per quest'ultimo, i medici presenti hanno dovuto sostenere esercitazioni pratiche su diverse situazioni, quali infortuni della spina cervicale, arresto cardiaco e blocco delle vie respiratorie.



"Stiamo facendo le cose essenziali. Non stiamo insegnando tecniche chirurgiche avanzate. Si tratta solo dei primi momenti critici – ha spiegato Jonathan Gordon di SportPromote -. Quando il cuore smette di battare, il medico è colto anche lui da panico. È una reazione comprensibile, poiché la maggior parte dei medici qui non lavora giornalmente in ospedale”.

In merito ai ruoli e alle responsabilità del medico del club, Ian Beasley, membro della Commissione Medica UEFA, è giunto alla conclusione che viste le mutate circostanze, i medici calcistici sono diventati gradualmente 'manager medici'. "Ho mosso i primi passi nel calcio nel 1987. Prevenzione e vigilanza sono temi primari. Il progetto è il calciatore. I dottori dovrebbero fungere da filtro comunicativo tra calciatori/manager e analisi mediche, dati, fisioterapisti, ecc...”.

Tutte gli argomenti e le tecniche discussi e provati sono stati accolti con entusiasmo dai delegati. E' responsabilità dei medici assicurarsi che le conoscenze acquisite non restino esclusive. "Voglio che diventiate tutti insegnanti. Questa è la richiesta che vi rivolgo. Vi auguro di avere successo”,  ha concluso il Dr. D'Hooghe.