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Struttura normativa

Integrità

Per prevenire i rischi di combine, la UEFA ha adottato un quadro giuridico chiaro, applicabile a tutte le competizioni che organizza. Le regole introdotte sono state  aggiunte anche ai regolamenti delle varie competizioni.

©UEFA.com

Per quanto riguarda le competizioni, la UEFA applica rigorosi criteri di ammissione dal 2007, come stabilisce l'articolo 50.3 degli Statuti UEFA:

"L'ammissione a una competizione di una federazione o di un club direttamente o indirettamente coinvolto in attività che tentino di prestabilire o influenzare il risultato di una partita nazionale o internazionale può essere rifiutata con effetto immediato, senza precludere altre eventuali misure disciplinari".

Questa norma generale è stata introdotta nei regolamenti della UEFA Champions League e della UEFA Europa League. A tal proposito, gli articoli 4.02 e 4.03 dei rispettivi regolamenti stabiliscono quanto segue:

"Se, in base a tutte le circostanze di fatto e alle informazioni disponibili, la UEFA conclude che un club è stato coinvolto direttamente e/o indirettamente dopo l'entrata in vigore dell'articolo 50(3) degli Statuti UEFA (27 aprile 2007) in attività che tentino di prestabilire o influenzare il risultato di una partita nazionale o internazionale, la UEFA dichiarerà tale club non idoneo a partecipare alla competizione. La non idoneità è valida solo per una stagione calcistica".

"Per quanto riguarda il verdetto, la UEFA può affidarsi (ma non ne è vincolata) alla  decisione di un organo sportivo nazionale o internazionale, un tribunale arbitrale o un tribunale di stato. La UEFA può astenersi dal dichiarare un club non idoneo a partecipare alla competizione se un verdetto relativo alle stesse circostanze da parte di un organo sportivo nazionale o internazionale, un tribunale arbitrale o un tribunale di stato ha già avuto l'effetto di impedire al club di partecipare a una competizione UEFA".

"Oltre alla sanzione amministrativa, ovvero la dichiarazione di non idoneità di un club come previsto dal paragrafo 4.02, gli organi giudiziari UEFA possono, se le circostanze lo giustificano, adottare altre misure come previsto dai regolamenti disciplinari UEFA".

Nei regolamenti disciplinari, la UEFA stabilisce che tutte le persone vincolate alle regole e alle norme della UEFA devono astenersi da comportamenti che danneggino o possano danneggiare l'integrità delle partite e delle competizioni. Inoltre, tutti devono collaborare totalmente con la UEFA per prevenire tali comportamenti (articolo 12).

Per esempio, l'integrità delle partite delle competizioni è violata da chiunque: 

  • agisca in modo tale da esercitare un'influenza illecita o indebita sullo svolgimento e/o sul risultato di una partita o di una competizione per trarne vantaggio, per sé o per altri;
  • partecipi direttamente o indirettamente a scommesse o attività simili relative alle partite della competizione, o che abbia un interesse finanziario diretto o indiretto in tali attività;
  • utilizzi o fornisca ad altre persone informazioni non disponibili pubblicamente e ottenute tramite la sua posizione nel calcio, oppure danneggi o possa danneggiare l'integrità di una partita o di una competizione;
  • non informi immediatamente e volontariamente la UEFA se contattato in relazione ad attività rivolte a influenzare in maniera illecita o indebita lo svolgimento e/o i risultati di una partita o di una competizione;
  • non denunci immediatamente e volontariamente alla UEFA qualsiasi comportamento di cui è a conoscenza e che possa rientrare nell'ambito del presente articolo.

Nel 2014, il XXXVIII Congresso Ordinario UEFA, tenutosi ad Astana il 27 marzo, ha approvato all'unanimità la risoluzione "Calcio europeo unito per l'integrità dello sport”. La risoluzione ha determinato 11 punti che forniscono un quadro giuridico di base per le azioni da intraprendere e per l'armonizzazione delle regole in ciascuna federazione affiliata alla UEFA.