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Calcio bosniaco in crescita

Il calcio in Bosnia ed Erzegovina può guardare al futuro con ottimismo.

La Bosnia ed Erzegovina prima dello spareggio di accesso alla Coppa del Mondo FIFA 2010 contro il Portogallo
La Bosnia ed Erzegovina prima dello spareggio di accesso alla Coppa del Mondo FIFA 2010 contro il Portogallo ©Getty Images

Il calcio in Bosnia ed Erzegovina può guardare al futuro con grande ottimismo. Si stanno facendo progressi dentro e fuori dal campo in questo nuovo stato che è emerso dalla fine delle vecchie strutture politiche e geografiche nella regione.

Il calcio comincia ad essere praticato in Bosnia ed Erzegovina all'inizio del 20esimo secolo. La prima squadra, nel 1905, è il Mostar. La mappa calcistica della regione si arricchisce presto di squadre di altre città: Banja Luka, Tuzla, Zenica, Bihac e tante altre piccole località. Con il paese ancora sotto il dominio austroungarico, nel 1908 viene organizzata la prima competizione, di portata limitata dal punto di vista geografico. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, ben quattro sono i club di Sarajevo, cui si aggiunge un'altra ventina nel resto del paese. La nascita del Regno di Jugoslavia dopo il 1918 vede un aumento nel numero delle leghe, ed un campionato nazionale con due squadre bosniache. Il torneo unificato va avanti fino al 1939/40.

La Federcalcio bosniaca (Nogometni/Fudbalski savez Bosne i Hercegovine – NSBiH), affiliata alla Federcalcio Jugoslava (FSJ), viene fondata alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Le migliori squadre bosniache giocano nella prime tre divisioni federali e conoscono un modesto successo. Il campionato jugoslavo, dominato dall'FK Crvena Zvezda, viene vinto nel 1967 e nel 1985 dall'FK Sarajevo; nel 1972 dall'NK Željeznicar. L'FK Velez ha alzato al cielo la Coppa di Jugoslavia nel 1981 e 1986, l'FK Borac Banjaluka nel 1988. I club bosniaci si fanno rispettare anche nelle competizioni continentali. Il Željeznicar raggiunge addirittura la semifinale della Coppa UEFA nel 1984/85, persa per un complessivo 4-3 contro gli ungheresi del Videoton FCF. Il Željeznicar è la punta di un movimento calcistico molto attivo in tutto il paese, che ora conta più di 900 squadre affiliate all'NSBiH.

Dopo l'indipendenza del 1992, l'NSBiH cerca di affiliarsi agli organi di governo del calcio, sia a livello europeo che mondiale. Ma il paese è devastato dalla guerra, e la Bosnia ed Erzegovina viene accettata dalla FIFA solo nel 1996 e dalla UEFA nel 1998. Nel periodo di transizione viene giocato un campionato che comprende le società affiliata all'NSBiH e alla Federazione parallela Herceg Bosna. Il titolo va allo Željeznicar nel 1998.

A seguito delle divisioni etniche e politiche nel paese la Federcalcio della Republika Srpska (FA RS), ossia della parte serba all'interno della Bosnia-Erzegovina, si rifiuta di partecipare al campionato nazionale. La riunificazione avviene finalmente il 23 maggio 2002: l'assemblea generale FA RS decide di approvare i suoi statuti in conformità con quelli dell'NSBiH, della FIFA e della UEFA. La nuova lega riunificata decide di organizzare un campionato nazionale su tutto il territorio bosniaco per la stagione 2002/03. 20 squadre al via, di cui 12 dalla massima divisione, le prime due della seconda divisione e sei squadre dalla FA RS. Il primo titolo va all'FK Leotar.

La ritrovata armonia nel paese sembra aver ispirato la nazionale nelle qualificazioni a UEFA EURO 2004™. Se avesse vinto l'ultima partita a Sarajevo contro la Danimarca, la Bosnia ed Erzegovina si sarebbe qualificata per la fase finale in Portogallo. Il pareggio per 1-1 ha invece qualificato i danesi, e lasciato l'amaro in bocca ad una nazionale arrivata ad un passo dall'impresa. La nazionale ha fatto bene anche al Mondiale FIFA, finendo terza nel proprio girone di qualificazione per le finali del 2006 dopo aver perso solo due delle dieci gare giocate. Solo un equilibrato spareggio vinto dal Portogallo gli ha negato l'accesso al torneo del 2010 in Sudafrica dopo che la Bosnia ed Erzegovina è finita seconda dietro il proprio girone di qualificazione. Altro dolore lo porta UEFA EURO 2012: l'eliminazione arriva agli spareggi con il Portogallo dopo che la squadra di Safet Sušić aveva finito il girone a un passo dalla Francia. Finalmente, la Bosnia raggiunge la fase finale di un torneo, la Coppa del Mondo del 2014. In Brasile, la nazionale bosniaca conquista la prima vittoria di sempre, 3-1 contro l'Iran, ma viene battuta da Argentina e Nigeria. 

La rappresentativa Under 21 viene sconfitta solo agli spareggi per i Campionati Europei UEFA del 2007 e gli standard calcistici del paese sono costantemente cersciuti. La NSBiH sta anche migliorando il proprio profilo ospitando partite di qualificazione e mini tornei per gli Europei UEFA Under 17 e U19 – maschili e femminili. L'Undre 21 ha seguito le orme della nazionale maggiore perdendo gli spareggi per partecipare agli Europei UEFA 2007 di categoria. In ogni caso il calcio continua a progredire. Gli statuti NSBiH sono stati riconosciuti ufficialmente dalla FIFA e dalla UEFA nel 2006. L'FK Sarajevo è arrivato fino al terzo turno preliminare di UEFA Champions League nel 2007/08. Ci sono progetti per un campo di allenamento della NSBiH a Zenica mentre prima del 2008 circa 40 mini-campi sono stati costruiti con l'aiuto del progetto della UEFA HatTrick. Sono stati anche progettati nove mini-campi per persone con bisogni particolari e disabilità; ulteriori infrastrutture sono in programma a seguito delle inondazioni che hanno colpito la Bosnia-Erzegovina nel 2014.   

La nazionale ha raggiunto un successo notevole qualificandosi per la Coppa del Mondo FIFA 2014, giocando le tre gare del girone. Un anno dopo, la nazionale ha festeggiato il ventesimo anniversario dalla prima amichevole ufficiale contro l'Albania a Tirana (0-2). E' stata una delusione la mancata qualificazione a UEFA EURO 2016 da parte dei ragazzi di Mehmed Baždarević, dopo la sconfitta contro la Repubblica d'Irlanda ai playoff.

Sul fronte del calcio femminile, il SFK 2000 Sarajevo ha centrato per due volte la qualificazione alla fase a eliminazione diretta alla UEFA Women's Champions League, nel 2012/13 e nel 2016/17. La nazionale Under-17 maschile si è qualificata per la prima volta alle fasi finali dell'Europeo, in Azerbaijan nel 2016 e in Croazia nel 2017.