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Olsson contro il razzismo

Il direttore generale UEFA sottolinea la necessità di "provvedimenti di vasta portata" contro il razzismo.

Il direttore generale della UEFA Lars-Christer Olsson ha invitato a prendere misure “di vasta portata” per eliminare il problema del razzismo dal mondo del calcio.

Male estraneo allo spirito del calcio
Nel suo editoriale pubblicato sulla rivista ufficiale della UEFA, uefadirect, Olsson ha scritto che il razzismo è “un cancro che è completamente estraneo allo spirito del calcio e alla sua capacità di aggregare le persone”. Il direttore generale ha inviato giocatori e dirigenti a comportarsi in maniera adeguata, dentro e fuori il campo, per evitare di provocare le reazioni del pubblico.

Heysel
Olsson ha iniziato l’articolo ricordando la tragedia allo stadio Heysel di Bruxelles nel 1985, dove morirono 39 persone a seguito degli incidenti scoppiati in occasione della finale di Coppa dei Campioni tra Liverpool FC e Juventus FC.

La pagina più buia
“Il destino ha voluto che il sorteggio dei quarti di finale di UEFA Champions League (che ha portato all’accoppiamento tra Liverpool e Juventus) sia coinciso con il 20esimo anniversario di una tragedia che non dimenticheremo mai – ha detto Olsson -. Quello che è accaduto il 29 maggio 1985 allo stadio Heysel di Bruxelles ha segnato la pagina più buia nella storia delle competizioni UEFA”.

Revisione radicale
“Questa tragedia avrebbe potuto compromettere il futuro delle più importanti competizioni calcistiche europee, in particolare la Coppa dei Campioni, ma si è subito capito che un atteggiamento disfattista non avrebbe rappresentato il modo migliore per rendere omaggio alle vittime – ha proseguito -. Non era in discussione il calcio e la felicità che arreca a milioni di appassionati in tutto il mondo, mentre invece si rivelava la necessità di una revisione radicale dei modi con cui gestire i problemi connessi a questi incontri importanti.

L’esperienza in Portogallo
“Dalle considerazioni teoriche si è passati alla pratica e con la massima attenzione sono stati elaborati, migliorati e attuati una serie di provvedimenti. L’anno scorso in Portogallo, l’esperienza di (UEFA) EURO 2004™ ha dimostrato che la cooperazione internazionale tra autorità locali e nazionali, forze di polizia e organi di governo del calcio può produrre grandi risultati per contribuire a creare quella atmosfera di festa che dovrebbe sempre accompagnare gli eventi calcistici”.

Condividere le esperienze
“Condividere quanto fatto in quella occasione è un altro modo per assicurare sicurezza e prevenzione. Sotto questo punto di vista, tutte le misure attuate in occasione di EURO 2004™ sono state catalogate, analizzate e messe a disposizione degli organizzatori di simili importanti eventi”, riferisce il direttore generale.

Far tesoro del passato
Olsson ha proseguito dicendo che quanto appreso nel campo della sicurezza e della prevenzione dovrebbe essere applicato anche nella lotta per allontanare il razzismo dal calcio. “Prima che si verifichi un’altra tragedia, è necessario prendere misure di vasta portata per sradicare questo flagello che non ha nulla a che fare con lo spirito che caratterizza il mondo del calcio e la sua capacità di aggregare persone”, ha detto.

Omaggio alle vittime
“Questo sarebbe sicuramente il modo migliore per onorare le vittime dell’Heysel. E di nuovo vorrei ribadire che il razzismo, come la violenza, devono essere eliminati per prima cosa dal rettangolo di gioco, con i giocatori e gli allenatori che devono dare un esempio in questo senso. Un comportamento inadeguato da parte loro, anche al di fuori del campo, può provocare reazioni tra il pubblico, e questo tipo di azioni irresponsabili non può essere tollerato”.

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