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Rafforzare l'unità del calcio europeo

Il Presidente Aleksander Čeferin ha dichiarato al Congresso che il periodo successivo alla sua elezione del 2016 ha portato "cambiamenti positivi".

Rafforzare l'unità del calcio europeo
Rafforzare l'unità del calcio europeo ©UEFA.com

Ripristinare l'unità; riconquistare il rispetto; rafforzare la solidarietà: elementi chiave che hanno segnato i due anni e mezzo da quando Aleksander Čeferin è stato eletto come settimo Presidente della UEFA.

Nel suo discorso di apertura del 43° Congresso Ordinario UEFA tenutosi giovedì a Roma, il Presidente della UEFA ha dichiarato che durante il suo primo mandato è stato essenziale superare un periodo di crisi del calcio per poi sfruttare la scia del cambiamento per portare il calcio in una nuova era positiva.

Il Signor Čeferin ha descritto la sua elezione alla guida del calcio europeo nel settembre 2016 come "un salto nel vuoto".

“Allora, il calcio, sia a livello mondiale che europeo, viveva una delle più gravi crisi di governance della sua storia - eppure si è deciso di affidare le chiavi della UEFA a una persona virtualmente sconosciuta".

Il Presidente UEFA ha definito quella come "un'occasione unica per cambiare in meglio". Il ripristino dell'unità e del rispetto, ha affermato, è stato una priorità per la sua presidenza come dimostrano i risultati ottenuti.

Oltre a rafforzare il rapporto con le 55 federazioni affiliate alla UEFA, il sig. Čeferin ha affermato che un passo cruciale nel rafforzamento dell'unità del calcio europeo è stato il rafforzamento delle relazioni con gli interlocutori principali del calcio e la loro inclusione nel processo decisionale.

“Riconquistare l'unità che avevamo perso - ha detto - significava consentire alla ECA [Associazione Club Europei] e ai rappresentanti delle Leghe Europee di sedersi nel nostro Comitato Esecutivo per dare voce a club e leghe... firmando un nuovo Protocollo d'Intesa con le Leghe Europee... lavorando di pari passo con la FIFPro [federazione internazionale dei calciatori professionisti] per proteggere gli interessi dei giocatori, in particolare la loro salute e dignità".

Il Presidente UEFA ha detto che la strada verso una maggiore unità ha anche significato "dialogo onesto, diretto e senza compromessi con i nostri club."Ci siamo parlati l'un l'altro. Ci siamo ascoltati. Ci siamo capiti e oggi siamo di nuovo uniti".

Il Signor Čeferin ha ringraziato l'ECA per aver "dimostrato rispetto per oltre 60 anni di storia e tradizione". “Grazie per il rispetto verso le 55 federazioni nazionali che assicurano che ogni fine settimana, milioni di giovani siano in grado di giocare a calcio in condizioni decenti, sotto la supervisione di allenatori esperti e arbitri qualificati. Queste federazioni stanno facendo crescere per voi i Modrić e Mbappé del futuro".

Il Presidente UEFA Aleksander Čeferin a Roma
Il Presidente UEFA Aleksander Čeferin a Roma©UEFA.com

Il Presidente UEFA ha affermato che è stato fondamentale porre il valore del rispetto tra le priorità in agenda. "Questo è il motivo per cui abbiamo rafforzato la buona governance e la trasparenza della UEFA, e per questo abbiamo emesso delle direttive di buona governance per le nostre federazioni affiliate".

"Rispetto - ha aggiunto il Signor Čeferin - significa anche rispetto dei ruoli. Chi bara deve essere punito per rispetto nei confronti di chi fa sforzi e sacrifici per rispettare le regole. Questo messaggio vale per il doping, per le partite truccate, per la corruzione e per chi non rispetta il fair play finanziario".

Il Presidente ha sottolineato l'importanza di preservare il patrimonio UEFA e di proteggere la storia dell'istituzione. "Quando la crisi colpisce - ha detto - non si deve abbandonare improvvisamente tutto ciò che è stato fatto prima. Non sono il Presidente di una 'nuova UEFA'. Sono il Presidente della UEFA. Una UEFA che può essere orgogliosa del suo passato e fiduciosa per il futuro".

"La UEFA - ha voluto sottolineare il Signor Čeferin - deve continuare a difendere la diversità e in particolare il calcio femminile".

“Il calcio femminile non ha bisogno di svilupparsi solo perché è una buona cosa da fare o perché è politically correct", ha affermato. "Ha bisogno di svilupparsi perché ci crediamo, e perché nel 2019 uomini e donne dovrebbero essere trattati allo stesso modo".

“Perché, al contrario di quanto alcuni dicono, il calcio femminile non è il calcio del futuro. Il calcio femminile è il calcio di oggi".

La UEFA, ha affermato il Signor Čeferin, continuerà a perseguire e promuovere il dialogo e la cooperazione con le altre confederazioni continentali e con il resto del mondo calcistico "abbattendo i confini e aiutando le confederazioni e le associazioni non europee più bisognose in modo altruistico e non condiscendente. Grazie al nuovo programma UEFA ASSIST, lanciato in collaborazione con la FIFA, stiamo aiutando a fare crescere il nostro sport negli altri continenti".

Il Presidente UEFA ha aggiunto che sarà dato supporto incondizionato ai progetti FIFA che la UEFA considera giusti "Anche quando vanno contro i nostri stessi interessi". Ma rispetto significa anche dire ai nostri amici, familiari, colleghi, capi e partner quando siamo in disaccordo con loro e quando pensiamo, con la massima umiltà, che stanno sbagliando".

Il Signor Čeferin ha detto che è stato essenziale ripristinare la speranza e dare un nuovo significato alla parola 'solidarietà'. "Più di ogni altra cosa ciò significa ridistribuire il maggior numero di entrate possibile. Grazie a proventi che ammontano a un totale di circa 5,7 miliardi di euro e un tasso di ridistribuzione di oltre l'80%, daremo indietro al nostro sport più soldi di qualsiasi altra federazione sportiva nel mondo".

“Più soldi per i club partecipanti e non e per le nazionali. Più soldi ridistribuiti attraverso il programma HatTrick V. E più risorse per tutti coloro che lavorano per la crescita del calcio nel nostro continente. Questo significa solidarietà"."

Il Signor Čeferin durante il discorso di apertura del Congresso UEFA
Il Signor Čeferin durante il discorso di apertura del Congresso UEFA©UEFA.com

Il lancio di nuove competizioni - ha proseguito il Presidente UEFA - andrà a vantaggio di tutti i club e federazioni nazionali. "Il rispetto ci ha spinti a creare una terza competizione UEFA per club in modo da permettere a più squadre, provenienti da più federazioni di giocare in Europa, di provare l'Europa e di sognare l'Europa", ha dichiarato in merito alla recente decisione dell'UEFA di introdurre una terza competizione UEFA per club per il ciclo 2012-24. 

“Nuove competizioni che, infine, consentiranno a ogni singola federazione nazionale di partecipare ad incontri che contano. La UEFA UEFA Nations League è unica. La UEFA Nations League, che ha già riscosso un successo straordinario, rappresenta il futuro”.

Il Presidente UEFA ha chiuso il suo discorso introduttivo sottolineando la necessità di una forte visione sociale ed umanitaria per la comunità calcistica. "Signifca pensare alla nostra società, ai nostri bambini, alle generazioni future e al nostro pianeta", ha spiegato.

“Ecco perché abbiamo lanciato l'iniziativa #EqualGame, volta a promuovere l'accesso al calcio per tutti a prescindere da disabilità, origini, religione, età e orientamento sessuale. Ecco perché abbiamo lanciato il programma di salvaguardia dei bambini ideato per fare in modo che non subiscano mai abusi in alcun ambito calcistico". 

“Ecco perché, con l'appoggio di 21 federazioni nazionali, abbiamo lanciato l'iniziativa a favore dei bambini rifugiati, in modo che i bambini profughi possano riscoprire la gioia di vivere, il diritto di giocare, la vita spensierata e la dignità che ogni bimbo merita. Ecco perché abbiamo partecipato e dato il nostro appoggio ufficiale all'iniziativa United Nations Sports for Climate Action, dal momento che il clima e le tematiche ambientali sono una preoccupazione di tutti e il caclio non può vivere dentro una bolla".  

“Infine, ecco perché da quando sono stato eletto abbiamo triplicato i finanziamenti per la UEFA Foundation for Children. Una fondazione che ha finanziato oltre 180 progetti, a favore di oltre 80.000 bambini".

“Sì”, ha concluso il Presidente UEFA. “Ora la UEFA ha una vera politica di 'Fair Play sociale'”. “E sì, la UEFA continua e continuerà sempre a difendere i valori universali che rappresentano il DNA del nostro sport: tolleranza, condivisione ed eguaglianza – dentro e fuori dal campo”.