Federcalcio Slovena
lunedì 9 luglio 2018
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Il nuovo millennio si è aperto all’insegna di grandi successi per il calcio sloveno.
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La federazione calcistica slovena (Nogometna zveza Slovenije o NZS) affonda le sue radici nella Ljubljana Football Association, fondata il 23 aprile 1920. Tale associazione, precursore della NZS, organizzava attività calcistiche nel paese, tra cui un campionato nazionale e tornei di coppa, sotto l’egida della federazione jugoslava (Fudbalski Savez Jugoslavije o FSJ). La squadra nazionale esordì in questo periodo, perdendo 5-0 contro la nazionale olimpica francese allenata da Jules Rimet.
Nel 1935 le due squadre più blasonate della capitale Lubiana, FC Ilirija e FC Primorje, si fusero in un unico club a causa di problemi finanziari dando vita all’SC Ljubljana e attirando i migliori calciatori sloveni. Il club partecipò alla massima divisione jugoslava. SC Ljubljana, NK Maribor e NK Celje hanno disputato partite contro squadre straniere proveniente da Austria, Ungheria e Cecoslovacchia.
Gli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale furono dedicati alla rifondazione del calcio nel paese. La NZS fu fondata nel 1948, sebbene sotto l’egida dell’FSJ. Particolare attenzione fu rivolta alla formazione di arbitri e allenatori locali, con specifici dipartimenti. Il club sloveno più blasonato in quel periodo è stato l’NK Olimpija Ljubljana, sconfitto dall’ FK Crvena zvezda nella finale della Coppa di Jugoslavia nel 1970. L’Olimpija si qualificò in ogni caso per la fase finale della Coppa delle Coppe, uscendo al primo turno per mano dell’SL Benfica. Meritano inoltre una menzione speciale i seguenti club: Maribor, NK Rudar Velenje e NK Mura, nonché le squadre di Lubiana ND Slovan e NK Svoboda.
Verso la metà degli anni ’80, la rappresentativa slovena affrontava in amichevole selezioni delle altre repubbliche jugoslave. La Slovenia continuava a produrre eccellenti calciatori per la nazionale jugoslava, giocatori del calibro di Danilo Popivoda, Brane Oblak, Marko Elsner e Srečko Katanec.
La pagina più luminosa della storia del calcio sloveno risale agli anni ’90. A seguito della dichiarazione di indipendenza del paese a giugno del 1991, si svolse l’edizione inaugurale del campionato nazionale, comprendente club sloveni che avevano partecipato nella prima, seconda e terza divisione jugoslava. Un altro traguardo storico fu centrato il 3 giugno 1992 quando la squadra nazionale Slovena esordì pareggiando 1-1 a Tallinn contro l’Estonia.
Quello stesso anno la NZS fu ammessa nella UEFA e nella FIFA, con la conseguente partecipazione nelle qualificazioni europee per EURO '96. La Slovenia esordì in una gara ufficiale pareggiando in casa 1-1 contro l’Italia, vice campione del Mondo FIFA, a Maribor il 7 settembre 1994. Il gol della Slovenia fu realizzato da Sašo Udovič.
Due anni più tardi la NZS si trasferì nella propria sede centrale. La massima divisione (Prva Liga) fu riorganizzata in un campionato a 12 squadre per la stagione 1998/99, prima della riduzione a dieci club nel 2005.
Il nuovo millennio ha segnato l’inizio di un’epoca d’oro per il calcio sloveno. Con Srečko Katanec al timone della nazionale, la Slovenia si è qualificata per UEFA EURO 2000 battendo l’Ucraina allo spareggio. Nella fase finale, in Olanda, ha pareggiato contro la Jugoslavia e la Norvegia, e perso di misura contro la Spagna. Il Maribor diventava intanto il primo club sloveno ad accedere alla fase a gironi della UEFA Champions League nel 1999/2000.
Con giocatori del calibro di Zlatko Zahovic, la Slovenia compie un ulteriore passo in avanti centrando la qualificazione per la fase finale del Mondiale FIFA 2002 in Corea e Giappone, questa volta battendo la Romania allo spareggio. La Slovenia non è riuscita tuttavia a superare lo scoglio dello spareggio per accedere a UEFA EURO 2004, accelerando il ritiro dalla nazionale di Zahovic.
La Slovenia, con i suoi due milioni di abitanti, sarà invece presente in Sudafrica per il Mondiale del 2010. Sotto la guida di Matjaž Kek, è sopravvissuta in un girone di qualificazione composto da Slovacchia, che avrebbe poi vinto il girone, Repubblica Ceca, Irlanda del Nord, Polonia e San Marino. La squadra di Kek ha vinto le ultime quattro partite assicurandosi il secondo posto e il conseguente spareggio contro la Russia (testa di serie). Sotto 2-0 a Mosca, ha segnato un gol fondamentale all’88’ con Nejc Pečnik. Al ritorno la Slovenia si è imposta a Maribor 1-0 grazie al gol di Zlatko Dedič qualificandosi in virtù della regola dei gol segnati in trasferta.
Presidente
Simič e il futuro della Slovenia
Il presidente della Federcalcio slovena (NZS) Ivan Simič ha parlato con UEFA.com dell'obiettivo di aumentare il numero dei tesserati e di migliorare i risultati della nazionale.
UEFA.com: Cosa fa la sua federazione per combattere intolleranza e razzismo?
Ivan Simič: Prima di tutto, vorrei dire che, in Slovenia, il razzismo non è diffuso come in altri paesi. Come altrove, in Slovenia proviamo anche ad insegnare ai giovani che siamo tutti uguali. Ogni anno, cerchiamo di sostenere la causa con varie attività in ambito calcistico. L’ultima campagna si chiamava “Cartellino rosso al razzismo”: abbiamo lavorato molto attivamente su queste tematiche e ci impegniamo molto per educare i bambini da questo punto di vista.
UEFA.com: E per quanto riguarda il calcio di base?
Simič: Il programma dedicato al calcio di base è una delle attività avviate dalla UEFA. In Slovenia ci siamo occupati di questo aspetto in modo organizzato. Per questo progetto abbiamo designato appositamente una persona, che se ne occupa sin dall'inizio e organizza le attività del calcio di base a livello locale. Abbiamo organizzato tantissimi tornei per i più giovani, nel tentativo di avere più bambini possibile in età scolastica. Abbiamo anche organizzato tornei per bambini con disabilità mentali e funzionali e cerchiamo anche di far partecipare più donne possibili. La nostra ambizione è lavorare con i bambini tutti i giorni: per questo abbiamo varato il progetto intitolato “Amo giocare a calcio” (“I love playing football”).
UEFA.com: Quanto ha beneficiato la sua federazione del progetto UEFA HatTrick?
Simič: I programmi di assistenza HatTrick 1 e HatTrick 2 hanno accelerato lo sviluppo delle infrastrutture. Con il programma HatTrick 1 abbiamo costruito 10 campi grandi e 40 campi di dimensioni ridotte, mentre con il programma HatTrick 2 abbiamo costruito otto campi grandi e 30 campi piccoli. Senza l'assistenza di questi due programmi non saremo certamente stati in grado di sviluppare le infrastrutture in un paese che ha appena 2 milioni di abitanti, 31 mila giocatori iscritti e 257 club. Quindi, crediamo che i due programmi siano molto importanti e vorremmo fare i nostri complimenti alla UEFA per aver implementato il progetto.
UEFA.com: Come promuovete la campagna Respect?
Simič: Il rispetto nel calcio è uno slogan molto positivo, soprattutto perché il calcio deve ciò che più di tutto unisce la gente, promuovendo l'eguaglianza tra i giocatori e tra tutte le persone coinvolte in questo sport. Sin dall'inizio dobbiamo educare e insegnare ai bambini a rispettare tutto ciò che li circonda. Una volta all'anno, organizziamo una speciale attività Fair play, mentre tutto l'anno cerchiamo di insegnare a non fare distinzioni, invitando le persone a dimostrare rispetto per gli altri, per gli avversari, per gli arbitri e per tutti coloro che lavorano nel calcio. Un'attenzione particolare è rivolta al rapporto tra tifoso e giocatore.
UEFA.com: Quali sono i progetti per il futuro?
Simič: Tutto quello di cui abbiamo parlato finora è anche un grande progetto per il futuro. Uno dei progetti più importanti è aumentare il numero di giocatori iscritti. Nell'ultimo anno l'abbiamo portato da 25.000 a 31.000, mentre il nostro obiettivo di averne 40.000 entro il 2012. Può essere un numero molto piccolo rispetto ad altri paesi, ma ricordo che la Slovenia ha solo 2 milioni di abitanti. Vorremmo anche organizzare la federazione in modo moderno e rafforzare i già solidi legami con la UEFA, la FIFA e tutti i collegamenti con le federazioni nazionali in Europa e nel resto del mondo.
UEFA.com: Come giudica la sua esperienza dopo la nomina del febbraio del 2009?
Simič: Sono stato nominato presidente della Federcalcio slovena a febbraio 2009 e devo dire che è un'esperienza fantastica. Ho preso il posto di Zavrl, che era a capo della federazione da 20 anni, e posso dire di aver imparato molto da lui. Ha avuto un grande peso e durante il suo mandato abbiamo assistito a tutti più grandi successi della nazionale slovena, come la qualificazione a EURO 2000 e alla Coppa del Mondo FIFA 2002. Sarà difficile superarlo, ma ho fiducia nella mia squadra e nei miei colleghi. Secondo me, con l'aiuto dei nostri sostenitori, possiamo uguagliare o addirittura superare questi risultati già straordinari, lasciando la federazione in buone condizioni per il mio successore.
Segretario generale
Marko Vavpetić
Nazionalità: slovena
Data di nascita: 30 novembre 1971
Segretario generale dal: 2017
• Dopo una lunga carriera nella Federcalcio slovena (NZS), con otto anni da segretario generale, Aleš Zavrl è entrato nella UEFA e ha lasciato il posto a Marko Vavpetić, ex consulente finanziario, manager aziendale e immobiliarista.
• Laureato in economia, Vavpetič intende mettere la sua vasta conoscenza al servizio del calcio, che dopo una crescita globale offre nuove prospettive finanziarie e di gestione strategica delle federazioni.
• Il segretario generale, ex giocatore nei due massimi campionati sloveni, ritiene che negli ultimi anni la federazione abbia compiuto passi importanti nel promuovere la crescita e aumentare la popolarità del calcio nel paese. Vavpetič si concentrerà sullo sviluppo delle infrastrutture, sulla sicurezza degli eventi calcistici e sullo sviluppo del calcio femminile e della nazionale. La NZS, inoltre, si dedicherà agli ultimi preparativi per ospitare Futsal EURO 2018.