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Programma anti-doping UEFA, domande e risposte

Dopo i recenti commenti dei media sul calcio e sul doping, spieghiamo nel dettaglio le dinamiche UEFA e il suo programma anti-doping.

Programma anti-doping UEFA, domande e risposte
Programma anti-doping UEFA, domande e risposte ©UEFA.com

Sono stati criticati il calcio nel complesso e la UEFA in particolare, come se non si facessero abbastanza test anti-doping. Come risponde la UEFA?

Il calcio fa più test anti-doping di qualsiasi altro sport. Nel 2014 ci sono stati più test – 31.242 – nel calcio che in qualsiasi altro sport (dati WADA anti-doping del 2014). La UEFA da sola ne ha svolti 2.318. Più di qualsiasi altra organizzazione sportiva regionale.

E sul fatto che i media sostengono che i giocatori non vengono sottoposti a test sufficientemente?

La UEFA non fa i test da sola. Lavora con le agenzie nazionali dei paesi europei per condividere le informazioni e assicurare test intelligentemente dosati.

La UEFA ha un programma dinamico e multi-sfaccettato che ha la fiducia di club, giocatori e allenatori. La UEFA non accetterà mai il doping, e resta nell'avanguardia nella lotta contro il doping.

La UEFA lavora con la World Anti-Doping Agency (WADA), e tiene regolarmente informata l'Agenzia sull'evoluzione del programma anti-doping UEFA. La WADA è soddisfatta dell'approccio della UEFA.

E sul fatto che si dice che la UEFA faccia visita ai club solo una volta ogni tot anni?

Questo semplicemente non è vero. Ogni squadra che partecipa alla UEFA Champions League quest'anno è sottoposta a molti test anche al di fuori della competizione. Ci sono circa 50 test fuori dalla competizione ogni anno per le squadre della UEFA Champions League.

I giocatori possono sfuggire a questi test?

No – il programma UEFA richiede che le squadre partecipanti alla UEFA Champions League compilino un foglio presenze agli allenamenti a partire dalla fase a gironi, e fino a che non viene comunicato altrimenti dalla UEFA (il giorno dopo l'eliminazione).

Il programma richiede inoltre che tutti i giocatori si rendano disponibili a test a sorpresa. Sotto il rigido controllo della WADA i giocatori che non sono presenti all'allenamento devono fornirci una finestra di 60 minuti nella quale sono a disposizione per i test. Le informazioni delle squadre sono anche condivise con le agenzie anti-doping nazionali in Europa, per aumentare la possibilità di test a livello nazionale.

Bisogna anche ricordare che i giocatori sono sottoposti a test nella loro nazione fuori dalle competizioni nazionali, oltre che a test FIFA quando giocano nelle qualificazioni FIFA.

Questi test servono da deterrente, i club e i giocatori sanno che i test possono esserci in qualsiasi momento, anche insieme. Condividere le informazioni con le agenzie nazionali e implementare il nuovo passaporto biologico per i giocatori assicura un monitoraggio completo di giocatori e club.

Cos'è il passaporto biologico esattamente?

Questo programma aiuterà a creare dei profili biologici per ogni giocatore. L'ABP (Athlete Biological Passport) monitora i biomarcatori dei giocatori nel tempo, e potrebbe indirettamente rilevare il doping, oltre a fornire indicazioni per test mirati. La UEFA usa il database ADAMS WADA per combinare i dati dei test ABP con le agenzie anti-doping nazionali.

A questo proposito, il programma di profilazione steroidea servirà da deterrente completando gli attuali test anti-doping. Tutti devono sapere che le tecniche di doping non immediatamente individuate possono essere individuate nel tempo.

Ma la UEFA non sta facendo abbastanza esami del sangue, come ha detto un critico: "Un piccolo esame del sangue richiede un solo minuto e permette più controlli"?

Gli esami del sangue sono una parte fondamentale del programma anti-doping UEFA. La UEFA fa esami del sangue dal 2008, a partire dalle fasi finali di EURO in Austria e Svizzera. Nel 2014/2015 la UEFA ne ha fatti 2.388 – 2.073 sulle urine e 315 sul sangue, ora parte della routine dei test.

In ogni caso gli esperti anti-doping hanno fatto notare che la maggior parte delle sostanze proibite si rivelano nelle urine. L'esame diretto del sangue permette di evidenziare qualche sostanza in più ma non può sostituire l'attuale test sulle urine. Il giocatore della GNK Dinamo Zagreb Arijan Ademi è statao squalificato per quattro anni dopo la positività a un test delle urine durante la partita di UEFA Champions League contro l'Arsenal FC alla prima giornata di questa stagione.

Quanti test anti-doping si conducono durante la UEFA Champions League?

Un totale di 1.081 campioni sono stati raccolti in UEFA Champions League la scorsa stagione – 813 di urine e 268 del sangue. Dagli spareggi la UEFA ha eseguito controlli nel 56% delle partite raccogliendo 324 campioni d'urina e 36 di sangue. Dagli ottavi in poi ci sono stati controlli in tutte le partite. Ci sono stati poi controlli al di fuori della competizione sui 32 club partecipati alla fase a gironi. Sono state fatte 49 visite ai club, collezionati 489 campioni d'urine e 232 del sangue.

E i test in UEFA Europa League?

La scorsa stagione in UEFA Europa League ci sono stati controlli in 147 partite, con 588 campioni di urine e 31 di sangue raccolti.

Controllate i giocatori anche nelle competizioni giovanili?
Sono stati raccolti circa 700 campioni dalla UEFA nelle altre competizioni durante la stagione 2014/15, incluse le competizioni nazionali, femminili e futsal; 340 erano di club e nazionali giovanili.

La UEFA rafforzerà il proprio programma anti-doping per UEFA EURO 2016?

Il programma anti-doping per UEFA EURO 2016 prevede molti test fuori dalla competizione fin dall'inizio del torneo per le 24 squadre partecipanti. Le squadre dovranno fornire le informazioni necessarie e queste verranno condivise con le agenzie nazionali. I test saranno svolti poi in tutte le 51 partite, con oltre 200 test individuali. Verranno raccolti campioni di sangue, urine e liquidi per ciascun giocatore sottoposto a test.

Le punizioni?

La UEFA aderisce alle indicazioni WADA. Includono una squalifica di quattro anni per fatti gravi. Abbiamo già menzionato sopra il caso di Arijan Ademi.

Pensate sia giusto punire solo i giocatori e non le squadre?

E' tutto in linea con l'Articolo 11 WADA, che dice: "Quando più di un giocatore di una squadra risulta positivo allora anche la squadra deve essere controllata. Se più di due giocatori sono positivi la squadra deve essere punita".

Cosa fa la UEFA per informare ed educare i giocatori contro il doping?

Materiale educativo viene distribuito a tutti i giocatori nelle competizioni UEFA per aiutare a sensibilizzare i giocatori sulla questione.

Inoltre c'è un programma educativo specifico per i giovani calciatori. Durante le fasi finali dei tornei giovanili si tengono sessioni istruttive sull'anti-doping.

La UEFA coserva i campioni, e perché?

Nel 2015/16 la UEFA sta introducendo un programma di conservazione a lungo termine dei campioni per fare da deterrente ulteriore. La UEFA potrà dunque rianalizzare i campioni in futuro quando ci saranno nuove tecniche a disposizione.

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