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Hagi e l'età d'oro del calcio rumeno

Il fantasista è stato protagonista assoluto del miglior periodo vissuto dal calcio del suo paese.

di Paul-Daniel Zaharia

Nelle iniziative del Giubileo UEFA, ogni federazione nazionale è stata invitata a designare il proprio giocatore più rappresentativo degli ultimi 50 anni. Gheorghe Hagi è il Golden Player della Romania.

"Il calcio è la mia vita. Per me è tutto, ed è il calcio che mi ha fatto diventare quello che sono", così si è sempre espresso Gheorghe Hagi. Incoronato come il più grande calciatore rumeno del XX secolo, ha saputo onorare lo sport che tanto gli ha dato.

I primi anni
”Malato di calcio” sin da piccolo, Hagi dimostra subito grandi qualità con la palla ai piedi. Il suo talento non tarda ad essere scoperto. Viene schierato in tutte le rappresentative rumene giovanili, Under 16, 17 e 18. Un periodo nel quale cresce al centro tecnico Luceafarul, con i compagni delle nazionali giovanili. E ben presto si fanno avanti le squadre di club.

“Periodo meraviglioso”
Dopo una breve esperienza all’FC Farul Constanta, il 18enne Hagi si trasferisce nel 1983 nella capitale per giocare nel CF Sportul Studentesc. Nei tre anni a Bucarest segna 58 reti in 108 partite. Un periodo che ricorda con grande affetto. "Un periodo meraviglioso che mi ha aiutato a crescere tantissimo".

L’esordio nazionale
Il Ct della Romania è Mircea Lucescu. Ad agosto del 1983 Lucescu convoca Hagi per un’amichevole contro la Norvegia, finita 0-0. Sarà la prima delle sue 125 presenze in nazionale in 17 anni di onoratissima carriera. 17 anni che lo lasciano non solo con il record delle presenze, ma anche con quello dei gol segnati, ben 35.

Capitano
Ottobre 1985, altra data da ricordare per Hagi. Lucescu, conosciuto per far emergere e promuovere i giovani talenti, offre ad un Hagi appena 20enne la fascia da capitano nell’incontro di qualificazione alla Coppa del Mondo FIFA 1986 contro l’Irlanda del Nord. La prima di 65 partite giocate con la fascia da capitano. Una responsabilità che Hagi ha sempre sentito molto. "Per me la nazionale è qualcosa di sacro. Esserne capitano mi responsabilizza enormemente".

I successi in Romania
Hagi ha giocato tre Coppe del Mondo e tre Europei con la maglia della Romania. Una carriera luminosa, non sminuita dall’espulsione contro l’Italia a UEFA EURO 2000™ nella sua ultima partita in nazionale. Con l’FC Steaua Bucuresti vince tre titoli nazionali, due Coppe di Romania, una Coppa dei Campioni e una Supercoppa UEFA prima di giocare ben 11 anni all’estero.

All’estero
Dopo Italia ‘90, Hagi passa al Real Madrid CF per circa 4 milioni di euro. Nel 1992 si trasferisce al Brescia Calcio dove ritrova Lucescu. Dopo una Coppa del Mondo 1994 giocata alla grande, Hagi torna in Spagna, ma stavolta all’FC Barcelona allenato da Johan Cruyff, idolo del giocatore. Nel 1996, quando si parla (a torto) di un suo ritiro, passa al Galatasaray SK, dove in cinque anni conquista numerosi allori. Si ritira ad aprile 2001, ma prima testimonia tutto il suo affetto per il club turco, dichiarando: "Il Galatasaray è la mia seconda casa, dopo la Romania".

“Il Re”
Hagi ha giocato in totale 550 incontri, fra campionato rumeno e stranieri. Sono altre le sfide che si trova adesso ad affrontare come tecnico del Galatasaray. I tifosi turchi lo avevano soprannominato "il Sultano", mentre in Romania lo chiamano semplicemente “il Re".

In panchina
Nel 2001 ha esordito sulla panchina della nazionale rumena senza i risultati sperati. Poco fortunate anche le avventure con il Bursaspor e il Galatasaray, ma ora spera di fare meglio con l'FCU Politehnica Timisoara dopo essere stato ingaggiato nel novembre 2005.