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Le 'bandiere' d'Europa

Dopo i recenti record stabiliti da Ryan Giggs, Xavi Hernández e Mario Muscat, UEFA.com analizza una 'specie' in via d'estinzione: le cosiddette 'bandiere'.

Le 'bandiere' d'Europa
Le 'bandiere' d'Europa ©Getty Images

Dopo i recenti record di Ryan Giggs, Xavi Hernández e Mario Muscat, UEFA.com fa l'analisi di una 'razza' ormai rara nel calcio: le cosiddette 'bandiere'. Abbiamo preso in considerazione i 12 campionati europei principali - secondo i coefficienti UEFA - e i relativi giocatori che hanno giocato il maggior numero di partite per lo stesso club rispetto a ogni altro. Le regole sono severe: devono essere ancora in attività in massima divisione e non aver mai giocato per nessun'altra prima squadra.

Ryan Giggs (Manchester United FC, ENG): 959 presenze
Vanta il record di 13 titoli inglesi; il record di presenze in massima divisione per lo stesso club; il record di presenze nel Manchester United; il record di presenze in UEFA Champions League. Il ruolino del 40enne gallese sembra non avere fine. Da quando ha debuttato in campionato nel marzo 1991 come giovane ala 17enne, Giggs ha illuminato Old Trafford, offrendo un mix di longevità e talento apprezzato dai migliori del mondo. "Ho pianto due volte guardando un calciatore", ha detto Alessandro Del Piero. "La prima con Maradona, la seconda con Ryan Giggs".

Xavi Hernández (FC Barcelona, ESP): 706 presenze
Detentore del record di presenze con il Barcellona, il 34enne Xavi ha detto di sperare di "continuare a essere una presenza importante per il Barça in futuro" dopo un recente tributo in onore delle 700 partite che ha giocato con i catalani. Ha debuttato con i Blaugrana a 18 anni nel 1998 e da allora è diventato uno dei giocatori più iconici, e ha all'attivo 22 trofei. "Ci sono stati molti anni, molti ricordi e molti titoli", ha detto. "Quando guardi indietro, capisci quanto è stato bello". 

Sander Boschker (FC Twente, NED): 696 presenze
Boschker è arrivato al Twente a 16 anni, dopo aver iniziato con i dilettanti del Longa '30. Ha debuttato nella prima squadra del Twente nel novembre 1989 e da allora non ha mai indossato altre maglie, nonostante sia stato sotto contratto con l'AFC Ajax nel 2003/04. Ora 43enne, è ancora legato ai Tukkers fino all'estate, quando celebrerà il quarto di secolo come professionista. Ha vinto due Coppe d'Olanda e un titolo di Eredivisie. "L'FC Twente e io sappiamo che possiamo contare l'uno sull'altro", ha detto Boschker.

Il sempreverde Francesco Totti
Il sempreverde Francesco Totti©Getty Images

Francesco Totti (AS Roma, ITA): 695 presenze
"E' l'unica cosa che volevo", ha detto il capitano della Roma Francesco Totti dopo il rinnovo di contratto firmato a settembre e che lo legherà ai Giallorossi fino al 2016. "Mi dà la possibilità di indossare la maglia dell'unica squadra per la quale ho mai tifato per altri due anni, due anni nei quali darò tutto per il club". Da quando ha debuttato in prima squadra nel marzo 1993 all'età di 16 anni, Totti ha segnato 232 gol in Serie A ed è diventato il simbolo di Roma secondo un'altra leggenda romanista, Paulo Roberto Falcão, lui stesso soprannominato 'l'ottavo re di Roma' negli anni '80.

Bastian Schweinsteiger (FC Bayern München, GER): 455 presenze
Schweinsteiger è arrivato al Bayern a 13 anni nel 1998. Quando è diventato professionista, era considerato un'ala - un ricordo lontano considerando l'impatto che ora ha come centrocampista centrale. Anche se ha vinto molti trofei da quando ha debuttato nel novembre del 2002, solo a maggio è riuscito ad alzare il trofeo della UEFA Champions League. "Ho sempre provato a dare il massimo per il Bayern e forse certe volte ho trascurato il mio benessere", ha detto il giocatore che vanta 100 presenze in nazionale. "Continuerò a farlo fino a che vestirò questa maglia".

Olivier Deschacht (RSC Anderlecht, BEL): 443 presenze 
Dopo aver giocato nelle giovanili di SC Begonia Lochristi, KAA Gent e KSC Lokeren OV, dove suo padre era sponsor, Deschacht è arrivato alle giovanili dell'Anderlecht a 16 anni. Ex ala sinistra, è cresciuto come terzino e ha debuttato in prima squadra nel dicembre 2001. Da allora il 32enne ha vinto sei campionati belgi con Les Mauves e resterà legato al club almeno fino all'estate 2015. "Voglio restare all'Anderlecht fino al termine della mia carriera", ha detto. "Dopo, avrò 50 anni per restarmene seduto a casa".

Vyacheslav Malafeev a UEFA EURO 2012
Vyacheslav Malafeev a UEFA EURO 2012©AFP/Getty Images

Vyacheslav Malafeev (FC Zenit, RUS): 436 presenze
Il portiere nato a San Pietroburgo è il prodotto più celebre del settore giovanile del club. Ha debuttato con lo Zenit nel giugno 1999 ed è diventato titolare la stagione seguente dopo l'addio di Roman Berezovski. E' stato titolare tra i pali per un decennio, anche se nel 2005 Kamil Čontofalský gli ha rubato il posto. Malafeev non gioca da maggio, prima per un infortunio al collo e poi per l'ascesa di Yuri Lodygin. "Il mio obiettivo è quello di raggiungere il record di presenze con il club", ha detto il 34enne, a cui mandano solo 18 gettoni per raggiungere il record-man Anatoli Davydov.

Olexandr Shovkovskiy (FC Dynamo Kyiv, UKR): 382 presenze
Cresciuto nel settore giovanile della Dynamo, ha debuttato in prima squadra nel 1992, per passarci definitivamente due anni dopo a 19 anni. In quella stagione ha debuttato in UEFA Champions League e nella nazionale ucraina. Il 39enne ha poi vinto 12 titoli di Premier-Liha e otto Coppe d'Ucraina, mentre nel 1998/99 ha raggiunto le semifinali di UEFA Champions League e nel 2006 i quarti di finale del Mondiale FIFA. Ha mancato UEFA EURO 2012 in casa per infortunio e poi annunciato il suo ritiro dalla nazionale. "Alcuni portieri meritano grande rispetto per aver giocato a buoni livelli per molto tempo", ha detto. "Ho provato a prendere qualcosa da ciascuno di loro". 

Marc Planus (FC Girondins de Bordeaux, FRA): 365 presenze
Cresciuto nelle giovanili del Bordeaux, Planus ha giocato la sua prima partita di Ligue 1 contro lo Stade Rennais FC il 9 novembre 2002. Ora vanta 400 presenze con il club della sua città. Ha vinto molti trofei, come la Ligue 1 nel 2009, la Coupe de France la scorsa stagione e la Coppa di Lega francese nel 2007 e nel 2009. "Non voglio avere una statua qui", ha detto il 31enne difensore centrale. "E' un privilegio aver potuto avere la mia carriera di fronte alla mia famiglia".

Sabri Sarıoğlu in azione con il Galatasaray
Sabri Sarıoğlu in azione con il Galatasaray©Getty Images

Sabri Sarıoğlu (Galatasaray AŞ, TUR): 360 presenze
Sabri è passato al settore giovanile del Galatasaray nel 1999, a metà di una stagione culminata con la vittoria della Coppa UEFA da parte del club di Istanbul. Il terzino destro è diventato da allora un punto di riferimento per il club, diventando capitano durante i suoi 15 anni di carriera. Anche se Mircea Lucescu ha promosso Sabri in prima squadra nel 2001/02, è stato sotto l'esperto tecnico Fatih Terim che ha debuttato contro il Trabzonspor AŞ durante la stagione seguente. Sabri, 29 anni, ha da allora vinto cinque campionati turchi e una Coppa di Turchia. "Qualunque tipo di giocatore sono, lo devo al Galatasaray".

Briguel (CS Marítimo, POR): 300 presenze
Il rapporto tra Briguel e il Marítimo è alla 17esima stagione. E' iniziato tutto nel 1997/98, quando suo zio Carlos Pereira è stato eletto presidente del club. Il 34enne difensore, che può giocare sia sulla sinistra o sulla destra della difesa, ha iniziato con l'Under 19 e ha dovuto aspettare fino al primo finesettimana della stagione 2000/01 per il debutto in prima squadra. Da allora ha indossato la maglia del club di Madeira in molte competizioni e resta titolare anche sotto l'allenatore Pedro Martins.

Giorgos Dassios (PAS Giannina FC, GRE): 274 presenze
In un campionato di globetrotter, Dassios è merce rara, dato che ha passato la sua intera carriera con il club della sua città. Il capitano del Giannina ha detto a UEFA.com: "Questa è la mia seconda casa, la mia vita, la mia famiglia. Non lo considero più solo un lavoro". Il 30enne terzino destro è andato vicino a lasciare il club una volta, quando l'AEK Athens FC ha bussato alla sua porta. "E' successo sette anni fa ma il trasferimento non è andato in porto", ha detto. "Ora l'unica cosa che desidero è appendere gli scarpini al chiodo, da giocatore del Giannina, e poi restare al club con un altro ruolo".

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