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La UEFA sostiene l’integrazione delle minoranze

La UEFA ha dimostrato il suo sostegno all'integrazione delle minoranze nello sport e alla lotta contro la discriminazione partecipando a due importanti conferenze a Vienna e Bruxelles.

Alla conferenza FARE presso il Parlamento europeo si è parlato di lotta alle discriminazioni
Alla conferenza FARE presso il Parlamento europeo si è parlato di lotta alle discriminazioni ©AFP

La UEFA ha dimostrato il suo sostegno all'integrazione delle minoranze nello sport e alla lotta contro la discriminazione partecipando a due importanti conferenze a Vienna e Bruxelles.

La Conferenza sullo Sport e l'Integrazione di Vienna ha riunito ONG, federcalcio, organismi sportivi, organizzazioni di migranti, tifosi, associazione calciatori e organi di governo come la Commissione europea e il Consiglio d'Europa.

Tra gli argomenti principali all’ordine del giorno, si è parlato del coinvolgimento di migranti e minoranze etniche nelle principali istituzioni sportive e dei metodi per superare l'esclusione e la discriminazione nello sport e attraverso lo sport. Inoltre, sono stati evidenziati i lavori per agevolare l'inclusione delle minoranze nelle attività sportive.

La conferenza in Austria è stata organizzata dal gruppo FairPlay–VIDC, affiliato alla rete FARE (Football Against Racism in Europe), in collaborazione con i sei partner della Rete di Integrazione nello Sport (SPIN) fondata dalla Commissione europea. L'incontro è stato organizzato dal ministero dello sport austriaco presso la Casa dello Sport di Vienna.

Quest'anno, la rete FARE festeggia 10 anni di collaborazione con la UEFA in veste di partner di responsabilità sociale.

A Bruxelles, la lotta alle discriminazioni è stato il tema principale della conferenza organizzata dalla rete FARE presso il Parlamento europeo. Diversi portavoce del mondo dello sport, della società civile e del Parlamento europeo hanno affiancato Androulla Vassiliou, commissario europeo per l'istruzione, la cultura, il plurilinguismo, lo sport, i media e la gioventù. In materia di antidiscriminazione e integrazione sociale, si è parlato di prassi ottimali, lotta alla discriminazione nelle istituzioni e dei progetti che, per esempio, utilizzano il calcio per facilitare l'integrazione delle minoranze.

Come ha spiegato William Gaillard, consigliere del presidente UEFA, una recente iniziativa della UEFA è stata accolta come innovazione importante: "La decisione del nostro presidente Michel Platini, che pochi mesi fa ha scelto una donna, Karen Espelund (presidente del Comitato Calcio Femminile UEFA), come membro su invito del Comitato Esecutivo UEFA, è stata elogiata da tutti i partecipanti. Le istituzioni europee e la famiglia dello sport considerano l’iniziativa un importante progresso nelle pari opportunità".

"Al momento viviamo una difficile crisi economica e finanziaria. I gruppi più a rischio sono quelli meno protetti dalla nostra società e più soggetti al precariato, ovvero migranti, minoranze e donne - ha comunicato Gaillard in un altro messaggio -. Tutti pensano che sia importante che lo sport prenda il comando per proteggere i gruppi più indeboliti dalla crisi".

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