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Alba di un’epoca d’oro

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Il nuovo millennio si è aperto all’insegna di grandi successi per il calcio sloveno.

La Slovenia festeggia la qualificazione alla Coppa del Mondo FIFA 2010 ottenuta grazie al successo 1-0 sulla Russia a Maribor
La Slovenia festeggia la qualificazione alla Coppa del Mondo FIFA 2010 ottenuta grazie al successo 1-0 sulla Russia a Maribor ©Getty Images

La federazione calcistica slovena (Nogometna zveza Slovenije o NZS) affonda le sue radici nella Ljubljana Football Association, fondata il 23 aprile 1920. Tale associazione, precursore della NZS, organizzava attività calcistiche nel paese, tra cui un campionato nazionale e tornei di coppa, sotto l’egida della federazione jugoslava (Fudbalski Savez Jugoslavije o FSJ). La squadra nazionale esordì in questo periodo, perdendo 5-0 contro la nazionale olimpica francese allenata da Jules Rimet.

Nel 1935 le due squadre più blasonate della capitale Lubiana, FC Ilirija e FC Primorje, si fusero in un unico club a causa di problemi finanziari dando vita all’SC Ljubljana e attirando i migliori calciatori sloveni. Il club partecipò alla massima divisione jugoslava. SC Ljubljana, NK Maribor e NK Celje hanno disputato partite contro squadre straniere proveniente da Austria, Ungheria e Cecoslovacchia.

Gli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale furono dedicati alla rifondazione del calcio nel paese. La NZS fu fondata nel 1948, sebbene sotto l’egida dell’FSJ. Particolare attenzione fu rivolta alla formazione di arbitri e allenatori locali, con specifici dipartimenti. Il club sloveno più blasonato in quel periodo è stato l’NK Olimpija Ljubljana, sconfitto dall’ FK Crvena zvezda nella finale della Coppa di Jugoslavia nel 1970. L’Olimpija si qualificò in ogni caso per la fase finale della Coppa delle Coppe, uscendo al primo turno per mano dell’SL Benfica. Meritano inoltre una menzione speciale i seguenti club: Maribor, NK Rudar Velenje e NK Mura, nonché le squadre di Lubiana ND Slovan e NK Svoboda.

Verso la metà degli anni ’80, la rappresentativa slovena affrontava in amichevole selezioni delle altre repubbliche jugoslave. La Slovenia continuava a produrre eccellenti calciatori per la nazionale jugoslava, giocatori del calibro di Danilo Popivoda, Brane Oblak, Marko Elsner e Srečko Katanec.

La pagina più luminosa della storia del calcio sloveno risale agli anni ’90. A seguito della dichiarazione di indipendenza del paese a giugno del 1991, si svolse l’edizione inaugurale del campionato nazionale, comprendente club sloveni che avevano partecipato nella prima, seconda e terza divisione jugoslava. Un altro traguardo storico fu centrato il 3 giugno 1992 quando la squadra nazionale Slovena esordì pareggiando 1-1 a Tallinn contro l’Estonia.

Quello stesso anno la NZS fu ammessa nella UEFA e nella FIFA, con la conseguente partecipazione nelle qualificazioni europee per EURO '96. La Slovenia esordì in una gara ufficiale pareggiando in casa 1-1 contro l’Italia, vice campione del Mondo FIFA, a Maribor il 7 settembre 1994. Il gol della Slovenia fu realizzato da Sašo Udovič.

Due anni più tardi la NZS si trasferì nella propria sede centrale. La massima divisione (Prva Liga) fu riorganizzata in un campionato a 12 squadre per la stagione 1998/99, prima della riduzione a dieci club nel 2005.
Il nuovo millennio ha segnato l’inizio di un’epoca d’oro per il calcio sloveno. Con Srečko Katanec al timone della nazionale, la Slovenia si è qualificata per UEFA EURO 2000 battendo l’Ucraina allo spareggio. Nella fase finale, in Olanda, ha pareggiato contro la Jugoslavia e la Norvegia, e perso di misura contro la Spagna. Il Maribor diventava intanto il primo club sloveno ad accedere alla fase a gironi della UEFA Champions League nel 1999/2000.
Con giocatori del calibro di Zlatko Zahovic, la Slovenia compie un ulteriore passo in avanti centrando la qualificazione per la fase finale del Mondiale FIFA 2002 in Corea e Giappone, questa volta battendo la Romania allo spareggio. La Slovenia non è riuscita tuttavia a superare lo scoglio dello spareggio per accedere a UEFA EURO 2004, accelerando il ritiro dalla nazionale di Zahovic.

La Slovenia, con i suoi due milioni di abitanti, sarà invece presente in Sudafrica per il Mondiale del 2010. Sotto la guida di Matjaž Kek, è sopravvissuta in un girone di qualificazione composto da Slovacchia, che avrebbe poi vinto il girone, Repubblica Ceca, Irlanda del Nord, Polonia e San Marino. La squadra di Kek ha vinto le ultime quattro partite assicurandosi il secondo posto e il conseguente spareggio contro la Russia (testa di serie). Sotto 2-0 a Mosca, ha segnato un gol fondamentale all’88’ con Nejc Pečnik. Al ritorno la Slovenia si è imposta a Maribor 1-0 grazie al gol di Zlatko Dedič qualificandosi in virtù della regola dei gol segnati in trasferta.