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Torras: la Spagna non cambia mai

Mercoledì, la Spagna inizia la rincorsa al quinto titolo consecutivo a UEFA Futsal EURO. Se ci riuscirà, Torras avrà preso parte a tutti e cinque i trionfi. UEFA.com lo ha intervistato in attesa del torneo.

Torras nel 2012
Torras nel 2012 ©Action Images

Mercoledì, la Spagna inizia la rincorsa al quinto titolo consecutivo a UEFA Futsal EURO. Se ci riuscirà, Torras avrà preso parte a tutti e cinque i trionfi.

Il giocatore dell'FC Barcelona, 34 anni, ha vinto la Coppa del Mondo FIFA di futsal nel 2004 e i titoli europei del 2005, 2007, 2010 e 2012, vincendo la Scarpa d'Oro adidas con cinque gol e un assist nell'ultima occasione. Dopo il ritiro dalla nazionale di Luis Amado, Kike e Álvaro, Torras sarà il giocatore più esperto a UEFA Futsal EURO 2014 ad Anversa, dove la Spagna affronterà la Croazia e la Repubblica Ceca nel Gruppo D. UEFA.com lo ha intervistato in attesa del torneo di futsal più importante d'Europa.

UEFA.com: che cosa significa per te andare in Belgio?

Torras: quando partecipi a un torneo del genere, sai di essere ai livelli più alti. Arrivare a EURO non è facile, specialmente se giochi nella Spagna. Siamo favoriti perché abbiamo vinto le ultime quattro edizioni, ma il nostro obiettivo è continuare così.

UEFA.com: parlaci della vittoria del 2012 in Croazia

Torras: abbiamo giocato una buona fase a gironi perché volevamo andare più avanti possibile e vincere ancora. La semifinale contro l'Italia è stata difficile, ma alla fine abbiamo meritato. Poi c'è stata la finale contro la Russia e siamo stati in svantaggio fino all'ultimo, ma poi abbiamo vinto. Vincere un torneo come quello ti dà una gioia indescrivibile, soprattutto perché la Russia era  una delle favorite.

UEFA.com: cosa significherebbe vincere il quinto titolo?

Torras: vorrebbe dire che la Spagna lavora bene a livello nazionale. Non si notano cambi di generazione in squadra, come dimostrano i nostri continui successi. Credo che andremo avanti così anche nei prossimi anni. Si può vincere o perdere, può succedere di tutto, ma una cosa è certa: la Spagna ha  sempre avuto un gruppo di giocatori molto affiatato. Uno dei nostri punti di forza è che ci preoccupiamo del gruppo e non dei singoli. In caso contrario non vinceremmo niente.

UEFA.com: quale dei quattro titoli è stato il più bello?

Torras: tutti i titoli, a prescindere dal livello, ma se pensiamo alle difficoltà che abbiamo dovuto superare direi quello del 2007 in Portogallo, perché in semifinale eravamo in svantaggio per 2-0. A livello personale direi anche quello in Croazia, perché c'è stata un'affluenza molto alta.

UEFA.com: com'è cambiata la squadra rispetto a due anni fa?

Torras: la mentalità è rimasta la stessa. Ovviamente ci sono nuovi giocatori e altri se ne sono andati. Non sarà facile sostituire gente come Álvaro e Kike, ma in qualche modo dobbiamo cavarcela. La notizia positiva è che ci sono tanti giovani che hanno voglia di vincere, quindi non ci sarà spazio per l'autocompiacimento. Al contrario: vogliamo vincere di più e secondo me saremo capaci di reggere la pressione.

UEFA.com: dopo il ritiro di tanti giocatori, sei quello più esperto...

Torras: sì, sono una specie di  leader e mi preoccupo soprattutto di aiutare la squadra in campo e fuori. Devo essere quello più calmo e prendere le decisioni più giuste in ogni situazione. Per fortuna ho avuto buoni maestri come Kike, Luis Amado e Julio. Sono io a dover aiutare i compagni nei momenti difficili, anche in allenamento e nelle amichevoli, per mantenere alte le ambizioni e la voglia di vincere.

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