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L'Italia vuole guardare avanti

La sconfitta ai rigori contro la Repubblica Ceca ha estromesso per la prima volta gli Azzurri dalle 'Top Four' del continente, ma i giovani inseriti da Menichelli potrebbero rappresentare un investimento per il futuro.

L'Italia vuole guardare avanti
L'Italia vuole guardare avanti ©Sportsfile

La sconfitta ai rigori contro la Repubblica Ceca nei quarti di finale di lunedì sera ha rappresentato una sgradita novità per l’Italia: per la prima volta nella loro storia, gli Azzurri non finiranno tra le prime quattro nel Campionato Europeo UEFA di Futsal.

Squadra rinnovata
Nella fase a gironi l’Italia – che vinse il torneo nel 2003 e si fermò soltanto in finale nel 2007 – è apparsa in ottime condizioni, battendo 4-0 il Belgio e 4-2 l’Ucraina trascinata dal tandem formato da Clayton Baptistella e Saad Assis: i due sono attualmente i capocannonieri dell’Europeo, con quattro e cinque reti. Malgrado sia andata due volte in vantaggio contro i cechi a Debrecen, ha subito la rimonta degli avversari e pur riuscendo ad arrivare al 3-3 si è arresa ai rigori, fallendo i primi tre tiri. La nazionale è stata molto rinnovata rispetto al passato. Roberto Menichell, che ha assunto l’incarico di Ct lo scorso marzo, ha portato in Ungheria giovani come Gabriel Lima, Cristian Rizzo, Sergio Romano e Marco Ercolessi e sapeva che la mancanza di esperienza avrebbe rappresentato un rischio.

Aspetti positivi
Per lui comunque il bicchiere è mezzo pieno, malgrado l’eliminazione. “Il bilancio per me è positivo, abbiamo fatto tre gare vincendone due e pareggiandone una”, ha dichiarato in conferenza stampa il tecnico, “Purtroppo abbiamo perso ai rigori quella che non dovevamo perdere…E’ una squadra composta differentemente rispetto alle precedenti, ma questo è il percorso che dobbiamo compiere. Durante questo cammino può succedere anche che l’Italia si fermi nel turno che precede le semifinali, come è capitato. Abbiamo battuto l’Ucraina che è quotata nel panorama internazionale, fatto esordire dei giovani, aperto una strada per comporre la squadra del futuro. Serve guardare ciò che di positivo abbiamo costruito: ci penalizza il risultato, è un’eliminazione amara”.

Addii?
Ora bisogna valutare se i giocatori più esperti resteranno fino al 2012. Marcio Forte, 32 anni, ha detto: "Potrebbe essere il mio ultimo Europeo. Io ho ancora voglia, voglio mettermi in gioco e restare qui, mi sento bene e capace di dimostrare qualcosa ai giovani”. Vinicius Bácaro, che nel 2003 decise la finale con l’Ucraina ma è stato martoriato dagli infortuni, ha aggiunto: "In questo momento non so quale sarà il mio futuro in nazionale. Quando [a ottobre] ho detto che questo sarebbe stato il mio ultimo appuntamento internazionale era un pensiero, non so se lo porterò avanti. Dipenderà da tante cose, anche dalla nazionale: magari l’allenatore non mi vuole più, non sono solo io a decidere. Vedremo in seguito”.

Ritorno
Quello di Luca Ippoliti è stato invece un ritorno, dopo una lunga assenza, e il capitano della TSC Lazio è stato uno degli Azzurri più positivi in Ungheria. “Gli aspetti più positivi di questo Europeo sono i risultati, visto che comunque non abbiamo mai perso nei tempi regolamentari, e il rinnovamento, la nazionale ha fatto comunque bene”, ha sottolineato, “Faccio i complimenti a tutti i miei compagni, abbiamo dato il massimo fino alla fine. E’ un’eliminazione inaspettata, la semifinale sembrava alla portata: purtroppo lo sport è anche questo, sappiamo tutti che i calci di rigore sono una lotteria”.