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Per Duarte la strada è quella giusta

Dopo il 4-0 al Belgio, il numero 8 Azzurro sprona l’Italia a “continuare su questa strada” e sposta il “mirino” sull’Ucraina: “Sarà una partita difficile, è importantissimo arrivare primi”.

Per Duarte la strada è quella giusta
Per Duarte la strada è quella giusta ©Sportsfile

Guai a sedersi sugli allori. Una comprensibile euforia ha permeato casa Italia dopo la vittoria dell’esordio contro il Belgio, che ha già fruttato agli Azzurri la qualificazione ai quarti di finale del Campionato Europeo UEFA di Futsal. Ma la nazionale di Roberto Menichelli deve superare la prova di maturità contro l’Ucraina, per vincere il Gruppo B e garantirsi un percorso più agevole verso la semifinale. “Dobbiamo continuare su questa strada, il cammino è ancora lungo”, avvisa Omori Duarte.

Importantissimo
Sabato agli Azzurri basterà non perdere per vincere il raggruppamento e restare a Debrecen, dove lunedì affronteranno nei quarti di finale la Repubblica Ceca o l’Ungheria padrona di casa. La seconda classificata dovrà invece sobbarcarsi il viaggio fino a Budapest e vedersela con la rivelazione Azerbaigian. “Secondo me è importantissimo arrivare primi”, sottolinea il capitano della Marca Futsal, “L’Ucraina è una squadra un po’ rifondata, come la nostra del resto. Ci sono tanti giocatori nuovi e mi aspetto una partita difficile come tutte le altre dell’Europeo”.

Primo passo
Alla Fönix Arena bisognerà riproporre la determinazione e l’accortezza difensiva mostrate contro i Diavoli Rossi. “Dobbiamo continuare su questa strada”, concorda Duarte, “il cammino è ancora lungo. Però abbiamo esordito bene, in tutti i sensi. E’ arrivato un risultato positivo al termine di una bella partita; ma dobbiamo continuare così, perché finora abbiamo fatto solo il primo passo”.

Il tifo di Bertoni
Duarte ha un pensiero anche per Edgar Bertoni, il suo compagno di club costretto a rinunciare all’Europeo per un infortunio. “La vittoria è dedicata anche a lui”, spiega, “Ha avuto questo problema, purtroppo nello sport può accadere. Mi dispiace molto per Edgar, perché è un ragazzo che ha tanta voglia. Stava facendo molto bene e poteva essere qui con noi, ma credo che stia tifando e a suo modo sia vicino alla squadra”.

L'unione del gruppo
Il mix tra giovani italiani e giocatori più esperti ha superato il primo banco di prova, ma ora dovrà sostenerne di più impegnativi. “Non è facile”, ammette Duarte, “i cambiamenti si vedono: ma i ragazzi che stanno entrando ora credo stiano facendo benissimo. E’ una nazionale giovane, c’è ancora tanto da crescere ancora, dobbiamo dimostrarlo nelle partite”. Ma quest’Italia di Menichelli ha un’arma in più. “Sicuramente l’unione del gruppo”, conclude il numero 8 Azzurro, “Siamo molto uniti, si vede anche fuori dal campo. L’ambiente è ottimo, quello che stiamo facendo si riflette in campo con i risultati che stiamo ottenendo”.