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Il sogno europeo di Ippoliti

Da molti considerato il miglior talento del futsal italiano, ha avuto un rapporto travagliato con la maglia azzurra. Adesso però sogna il bis europeo: "L'importante sarà uscire dal campo con la maglia zuppa di sudore dopo aver dato tutto", ha detto a uefa.com.

Luca Ippoliti (Italia)
Luca Ippoliti (Italia) ©Cassella/Divisione Calcio a 5

Molti lo considerano il miglior talento che il calcio a cinque italiano abbia espresso nell’ultimo decennio. Malgrado un simile biglietto da visita e un titolo di campione d’Europa conquistato a soli 23 anni, il rapporto tra Luca Ippoliti e la maglia della nazionale è stato a dir poco travagliato. Ma le incomprensioni del passato sono ormai superate e, dopo aver ritrovato la maglia azzurra, “nel mirino” del capitano della TSC Lazio ci sono Debrecen e un ruolo da protagonista al Campionato Europeo UEFA di futsal.

Porte riaperte
Ippoliti è tornato in nazionale lo scorso 27 ottobre a Pesaro, contro la Bielorussia: prima dell’amichevole del “Palafiera”, nel suo curriculum Azzurro c’erano appena 14 presenze e 3 reti. Davvero poco per un giocatore di questo livello: a frenarne la carriera Azzurra sono stati, per sua stessa ammissione, i problemi con il precedente Ct, Alessandro Nuccorini. Con l’avvento in panchina di Roberto Menichelli, le porte dell’Azzurro si sono finalmente riaperte. 

Fiducia da ripagare
“Quando è arrivato Roberto ho sperato che mi convocasse”, spiega Ippoliti a uefa.com, “C’è stata disponibilità reciproca e un riavvicinamento, del quale ovviamente sono molto contento. Sicuramente è una grande soddisfazione essere rientrato in nazionale, dimostra che non facevo parte del giro Azzurro non perchè non lo meritassi ma per altre ragioni. Superati i problemi esterni me la sono giocata alla pari con tutti e sono riuscito a ritrovare la maglia dell'Italia, mi inorgoglisce la fiducia ricevuta dal Ct e spero di ripagarla".

Qualcosa da dimostrare
Un passato da calciatore nel settore giovanile dell’AS Roma – erano suoi compagni di squadra Manuele Blasi (US Città di Palermo), Daniele De Vezze (AS Bari) e Andrea Giallombardo (Ascoli Calcio 1898) – Ippoliti in Ungheria sarà uno dei più attesi: pressioni e responsabilità, però, non lo spaventano. “Dopo tanti anni di assenza, è naturale che tutti attendano il mio ritorno e che io debba dimostrare qualcosa”, riconosce l’azzurro, “Sicuramente rispetto all’Europeo del 2003 ho acquisito esperienza, sono maturato con tutti i campionati e le competizioni a cui ho partecipato. Mi aspetto un Europeo giocato al massimo, l'importante per me è uscire dal campo con la maglietta zuppa di sudore dopo aver dato tutto”.

Grande gruppo
Proprio il trionfo nel 2003 a Caserta rappresenta per Ippoliti, e per l’intero movimento del futsal italiano, la principale affermazione a livello internazionale. “Quando abbiamo vinto l'Europeo”, ricorda, “si era formato un grande gruppo. Non so come sia successo, visto che la nazionale quando si ritrova lo fa per pochi giorni. Ma eravamo più forti di qualsiasi avversario incontrassimo, ognuno di noi quando scendeva in campo era pronto a sacrificarsi per il compagno”. Sostegno dei tifosi e soprattutto amalgama di squadra, questi per Ippoliti i segreti di quel successo, da “esportare” in Ungheria. “La squadra non ha mollato mai”, racconta, “ogni singolo giocatore ha dato il massimo e quando questo succede fa la differenza, anche se affronti avversari che ti sono superiori”.

Piccola amarezza
Di quell’Europeo Ippoliti ha saltato proprio la finale contro l’Ucraina per problemi fisici: un’amarezza parzialmente smaltita con la consapevolezza di aver partecipato al successo. “Ma un po’ di rammarico c’è”, ammette l’Azzurro, “Saltare la finale per la febbre dopo un europeo giocato alla grande, non potrebbe essere diversamente…Comunque sia la vittoria un minimo mi ha fatto dimenticare questa delusione, anche perchè su cinque partite ne ho giocate quattro. Ho partecipato alla vittoria, sarebbe stato peggio non disputare la finale per scelta tecnica”.

I dettagli fanno la differenza
L’allargamento dell’Europeo a dodici formazioni, collocate in quattro gironi da tre, “costringerà” l’Italia a partite subito forte. “Con questa formula non ti puoi permettere di sbagliare, Belgio e Ucraina vanno affrontate con l'attenzione giusta e con coraggio, anche perchè avremo molti giovani”, osserva Ippoliti, “Sappiamo che sono due squadre molto organizzate, sarà importante l’attenzione mentale perchè sappiamo tutti che nel futsal, specie a livello internazionale, sono i dettagli a fare la differenza”.

Mentalità vincente
Quanto agli obiettivi, alla vigilia dell’Europeo il capitano della TSC Lazio è convinto che l’Italia debba pensare in grande. “Credo che ogni gruppo debba puntare a vincere”, sottolinea il fuoriclasse Azzurro, “Bisogna avere una mentalità vincente, non possiamo andare in Ungheria pensando ad esempio che un secondo posto sarebbe un ottimo risultato. Ci proveremo fino all'ultimo”. In ottica titolo, Spagna e Russia saranno le rivali più insidiose. “Credo che la Spagna sia sempre lì, la stessa Russia è una squadra molto organizzata, forte fisicamente e migliorata tatticamente”, osserva, “Sono le due avversarie più temibili. Ma il futsal è cresciuto talmente tanto che ogni partita sarà molto difficile. L'importante è che l'Italia faccia tutto quello che ha fatto in queste amichevoli pre-Europeo, entrando in campo con la concentrazione giusta: alla fine sono sicuro che i risultati arriveranno”. Ippoliti è pronto a dare il suo contributo.