Florenzi: "Mi aspettavo questa Italia"
mercoledì 15 giugno 2016
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Il centrocampista dell'Italia ha parlato con UEFA.com del grande debutto contro il Belgio, della sua voglia di giocare contro la Svezia e dei punti di forza della nazionale azzurra.
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Non ha la voce - “ho urlato troppo in panchina contro il Belgio” - e ha già parlato in conferenza stampa - togliendosi anche qualche sassolino dalle scarpe - ma Alessandro Florenzi non si tira indietro e si siede anche con noi per qualche domanda.
Contro il Belgio era in panchina dopo aver saltato un paio di allenamenti per quello che lui ha definito l’evento più bello della sua vita: la nascita della figlia Penelope. Ma anche dalla panchina si è fatto sentire. E si è fatto sentire anche in conferenza stampa non avendo digerito qualche critica di troppo rivolta alla squadra prima del torneo: “Qualcuno si è già rimangiato le parole…”
Ma tu potevi aspettarti una partenza così?
Florenzi: Ti dico la verità: sì. Perché avevamo preparato la partita veramente nel minimo dettaglio. Siamo entranti in campo veramente “cattivi” sapendo che dovevamo fare le cose nel modo giusto. Ed è arrivata una vittoria secondo me meritata.
Quell’esultanza tutti insieme al gol di Pellè è davvero simbolo di un gruppo compatto...
Florenzi: Sì, è uno di quei tanti piccoli particolari che fanno la parola ‘gruppo’ e la fanno diventare reale. Dodici ragazzi che sono sempre stati a sostenere gli undici che giocavano nonostante la rivalità. Perchè ovviamente c’è rivalità tra di noi in quanto tutti vorrebbero giocare. Ma sappiamo che qui è “uno per tutti e tutti per uno” e so che qualora dovessi far gol io - speriamo avvenga presto - avrò i miei amici intorno a me a correre ad abbracciarmi, anche dalla panchina.
Dopo aver saltato una partita così, adesso quanta è la voglia di giocare?
Florenzi: La voglia di giocare è tanta, ma ovviamente è il imster che decide. Noi siamo tutti a disposizione del mister sperando di poter far vedere in qualche modo la nostra forza, le nostre capacità.
Quanto sarà diversa la partita contro la Svezia?
Florenzi: Sono due modi completamente diversi di giocare. Dovremo cercare i loro punti deboli e attaccarli come sappiamo fare noi. Come abbiamo fatto come il Belgio del resto.
Siete anche la squadra che ha corso di più finora, quanto cuore ha questa nazionale?
Florenzi: Nulla avviene per caso. Ci abbiamo lavorato da almeno un mese anche su questo aspetto. Abbiamo buttato tanto sudore sul campo per far sì di ottenere sul campo quei dati che poi voi avete certificato. Abbiamo corso tanto e soprattutto bene. E questo mette in difficoltà le altre squadre.
Via il microfono, una battuta al pruducer argentino grande tifoso del River: “Forza Boca!” e via a preparare la sfida con la Svezia. Con o senza voce. Perché la speranza, stavolta, è quella di poter aiutare i compagni in campo.