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Il Conte d'Italia e la "dolce condanna"

In occasione della conferenza stampa di presentazione, il neo-Ct Antonio Conte ha tracciato le linee guida del nuovo corso azzurro: "Per me la vittoria è una dolce condanna, farò in modo che lo diventi anche per la nazionale".

Antonio Conte vuole riportare l'Italia sulla cresta dell'onda
Antonio Conte vuole riportare l'Italia sulla cresta dell'onda ©Getty Images

In tarda mattinata, Antonio Conte ha firmato il contratto che lo legherà alla FIGC per i prossimi due anni in qualità di Ct dell'Italia all'Hotel Parco dei Principi di Roma, a margine della conferenza stampa di presentazione.

In una sala gremita di giornalisti - costantemente bersagliato dai flash dei fotografi - Conte ha tracciato le linee guida del nuovo corso azzurro, esplicando le modalità con cui ricoprirà il suo nuovo ruolo di Ct della nazionale.

"Sono emozionato - ha ammesso Conte -. Credo che chiunque vorrebbe essere al mio posto. Sono orgoglioso che la scelta sia caduta su di me e colgo l'occasione per salutare e ringraziare Cesare [Prandelli], che ha guidato la nazionale per quattro anni compiendo un ottimo lavoro".

"Le sfide mi hanno sempre esaltato - ha proseguito Conte, imbarcatosi nella nuova avventura da Ct a poco più di un mese dall'addio alla panchina della Juventus -. Il gruppo su cui lavorerò sarà formato dai reduci di un'avventura [in Brasile] che non è stata positiva, ma sono convinto che se riusciremo a farli giocare da squadra sarà possibile colmare il gap tecnico che al momento ci separa dalle nazionali più forti".

"Tutti i giocatori italiani avranno una chance di essere convocati e valuterò sia ciò che vedo in campo che fuori dal campo, ma al momento non intendo fare nomi - ha spiegato il neo-Ct -. Nei momenti difficili non serve essere solo buoni calciatori, ma avere anche qualità umane e questo è un aspetto che terrò sempre in considerazione".

"Cercherò di avere un rapporto molto stretto con i giocatori e con i club, anche per risolvere i problemi - ha aggiunto il Ct -. La mia urgenza al momento è far diventare l'Italia una squadra con la S maiuscola. Per riuscirci non basta il talento, serve il gruppo e il talento deve mettersi al servizio della squadra. Solo in questo modo riusciremo a tornare ai livelli che ci competono".

"Per me la vittoria è una dolce condanna, vivo per la ricerca del successo - ha aggiunto Conte, che ha ribadito la sua volontà di riportare la mentalità vincente al centro del progetto della nazionale -. Sono arrivato in un momento non facile, ma lavoreremo affinché la vittoria diventi una dolce condanna anche per la nazionale".

Sui metodi utilizzati per creare l'intelaiatura della squadra, Conte ha spiegato: "Spesso un selezionatore ha poco tempo per lavorare e quindi deve basare le proprie scelte sul blocco di una squadra. Accade in Spagna e in Germania ed è così anche in Italia. Io dovrò ottimizzare i tempi e fare in modo che la mia voglia di calcio emerga nonostante tutto".

In chiusura, il Ct ha ribadito l'importanza del lavoro per arrivare in nazionale: "La convocazione non è scontata per nessuno, tutti dovranno dimostrarmi di volere la nazionale. La convocazione va conquistata giorno per giorno, nessuno si aspetti di essere chiamato a prescindere".