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Philipp Lahm su EURO 2024, i giorni di gloria del 2006 e le sfide per l'attuale Germania

Il direttore del torneo racconta i suoi sogni e le sue speranze per la fase finale della prossima estate in Germania.

Philipp Lahm, direttore del torneo di UEFA EURO 2024
Philipp Lahm, direttore del torneo di UEFA EURO 2024 Getty Images for DFB

L'inizio delle qualificazioni europee è un'altra tappa importante nel conto alla rovescia per UEFA EURO 2024. Il direttore del torneo, Philipp Lahm, ammette che riesce a contenere a malapena l'emozione. L'ex difensore della Germania, 39 anni, parla delle sue aspirazioni per la fase finale della prossima estate, dei ricordi dell'ultimo torneo disputato nel suo paese e delle sfide immediate per l'attuale Ct Hansi Flick.

Non vediamo l'ora di ospitare EURO 2024. Ospitare grandi tornei è sempre speciale e vogliamo organizzarne uno dove tutti sono i benvenuti.

Célia Šašić su EURO 2024

In Germania, ripensiamo sempre al 2006 e a come la Coppa del Mondo ci ha avvicinati, dandoci anche la possibilità di accogliere altre persone nel nostro paese. Vogliamo ripetere quell'esperienza aggiornandola ai nostri tempi. È una grande opportunità per la Germania, una nazione dove tutti sono i benvenuti e che sostene la diversità.  Nel 2006, tantissime persone si sono ritrovate alle proiezioni pubbliche e hanno festeggiato insieme, indipendentemente dalla loro provenienza, dal colore della pelle o dalla religione. Io giocavo, ma i miei amici e la mia famiglia parlano ancora oggi di quanto fosse bello. È stato molto speciale ed EURO 2024 ci offre la possibilità di rifarlo.

Lahm sulla presentazione del logo di EURO 2024

Da direttore del torneo, voglio promuovere un'atmosfera fantastica e un torneo sicuro, un festival del calcio che dura un mese. Da tedesco, voglio anche vedere una grande squadra ospitante arrivare fino alla fine. Negli ultimi tre tornei, la Germania è stata eliminata presto: nella fase a gironi degli ultimi due Mondiali e agli ottavi di EURO 2020. È troppo presto per una nazione che ha un orgoglio calcistico come il nostro. Giocare in casa, però, è un grande vantaggio.  Può spronarti, lo ricordo bene. La squadra di casa deve prima emozionare il suo pubblico, ma la strada è a doppio senso. È bello essere applauditi, soprattutto se una partita è sul filo del rasoio. In Coppa del Mondo 2006, la prima partita è stata quella contro la Costa Rica a Monaco, che è la città dove sono nato e sarà la prima del 2024. Sono stato fortunato a segnare il primo gol.

 Philipp Lahm (No16) esulta dopo il primo gol della Coppa del Mondo 2006
Philipp Lahm (No16) esulta dopo il primo gol della Coppa del Mondo 2006Bongarts/Getty Images

La Germania attuale deve mettersi alla prova in vista del torneo, deve fare qualcosa che possa infiammare il pubblico e viceversa. È importante che la squadra si ritrovi e arrivi sulla cresta dell'onda. La pressione sarà immensa, ma anche l'allegria. È un'occasione speciale per i giocatori, la squadra e il paese.

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