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Tutta la verità di Marta

In vista del ritorno dei quarti contro il Wolfsburg, Marta parla a UEFA.com della sua nuova avventura con il Rosengård, della scorsa finale e dell'importanza della UEFA Women's Champions League.

Marta si è ambientata bene al Rosengård
Marta si è ambientata bene al Rosengård ©Getty Images

Dieci mesi dopo aver perso il titolo europeo contro il VfL Wolfsburg, Marta spera in una rivincita con l'FC Rosengård, che sabato ospita le campionesse in carica al ritorno dei quarti di UEFA Women's Champions League dopo l'1-1 dell'andata.

In Germania, Marta ha messo a segno un gol potenzialmente decisivo, il 40esimo in 43 presenze nelle competizioni UEFA. Tra questi figurano quelli nella vittoriosa finale del 2004 con l'Umeå IK e nella finale dell'anno scorso, quando il Tyresö FF è andato in vantaggio sul Wolfsburg per 2-0 e 3-2 ma è stato battuto 4-3.

Dopo le difficoltà finanziarie del Tyresö, Marta ha deciso di rimanere in Svezia al Rosengård. La giocatrice, 29 anni, parla UEFA.com del suo momento attuale, della scorsa stagione e del significato di questo importante torneo.

UEFA.com: hai avuto offerte da vari paesi, anche in inverno. Che cosa ti ha convinta a restare in Svezia?

Marta: è un paese in cui mi sono ambientata bene. Mi piace molto il modo di vivere che hanno qui ed è anche uno dei paesi più avanzati nel calcio femminile.

UEFA.com: andando al Rosengård, hai lasciato Stoccolma. Come sono stati i primi mesi a Malmo?

Marta: molto belli. La gente comincia ad abituarsi alla mia presenza. I miei vicini mi parlano e mi fanno domande sugli allenamenti e sulle partite. La gente è molto contenta che io sia rimasta in Svezia e a volte mi ferma per strada per dirmelo.

Marta esulta dopo il gol all'andata
Marta esulta dopo il gol all'andata©Getty Images

UEFA.com: com'è stato iniziare l'anno con una squadra che non rischia per il futuro?

Marta: sicuramente sono più tranquilla! Non penso a dove sarò l'anno prossimo e posso essere più concreta. Spero che lo si veda anche in campo.

UEFA.com: quali sono le differenze tra il Tyresö che l'anno scorso è arrivato in finale e il Rosengård?

Marta: avevamo certamente una buona squadra. Nonostante i problemi, siamo arrivati in finale di Champions League, anche sapendo che la squadra non sarebbe più esistita.

Al Rosengård non è molto diverso. Abbiamo un gruppo molto unito e molto competitivo. Cerchiamo di fare entrare la squadra nella storia e siamo motivate giorno dopo giorno. Gli allenamenti sono occasioni per crescere e raggiungere i grandi obiettivi. In termini di competitività non ci sono molte differenze. Magari una o due di noi giocano diversamente, ma l'obiettivo è lo stesso: vincere e migliorare.

Marta dopo la sconfitta nella scorsa finale
Marta dopo la sconfitta nella scorsa finale©AFP/Getty Images

UEFA.com: che ricordi hai della finale a maggio dell'anno scorso?

Marta: ho ricordi belli e brutti. Quelli belli riguardano l'inizio della partita e il 2-0 all'intervallo. Naturalmente, quelli brutti riguardano la sconfitta, perché anche se ho segnato due gol alla fine abbiamo perso.

Nel complesso, tutto quello che ho vissuto al Tyresö è positivo perché, anche se la situazione è complicata, siamo riuscite a lavorare e ad avere buoni risultati. Nessuno sapeva quel che sarebbe accaduto il giorno dopo.

UEFA.com: che cosa significa la UEFA Women's Champions League per te?

Marta: è il torneo più importante che ci sia. A livello maschile è molto prestigioso e carico di aspettative: chi lo vince impazzisce dalla gioia. Lo stesso vale per la Champions League femminile, che riscuote sempre più successo. Per noi è assolutamente importante e siamo contenti di parteciparvi.

UEFA.com: ti mancava il torneo quando eri negli Stati Uniti?

Marta: certo. Negli Stati Uniti si vedono grandi squadre e belle partite, ma il cuore del calcio è sempre stato l'Europa e la Champions League. Ecco perché il calcio femminile continua a crescere.