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Saúl Ñíguez: 'EURO U21 può cambiare la vita di un calciatore'

Saúl Ñíguez dell'Atlético Madrid, che questa stagione si è messo in mostra come uno dei migliori giovani talenti della Spagna, parla a UEFA.com delle sue speranze in vista di EURO U21 di questa estate.

Saúl Ñíguez: 'EURO U21 può cambiare la vita di un calciatore'
Saúl Ñíguez: 'EURO U21 può cambiare la vita di un calciatore' ©Getty Images

Quali sono le tue aspettative in vista dei Campionati Europei UEFA Under 21 di questa estate?

Spero che la squadra abbia il giusto approccio. È un torneo molto importante. So che potrebbe essere la mia ultima volta con l'U21, quindi voglio sfruttare l'occasione. Questo è l'ultimo treno per la generazione 1994–95.

Dobbiamo approcciarci come farebbe l'Atlético Madrid: una partita alla volta, con la consapevolezza che potrebbe essere l'ultima. Ci divertiremo, ma dobbiamo anche essere consapevoli che questo EURO U21 potrebbe cambiare le vite di molti giocatori.

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Ti senti uno dei pilastri di questa squadra?

Mi sento un leader anche all'Atlético, non solo in questa squadra. Tuttavia non credo che essere un leader significhi essere un titolare. Essere leader significa provare a dare l'esempio in tutti i sensi.

Io provo a trasmettere i miei valori ai miei compagni di nazionale. Credo ci siano poche nazionali in grado di eguagliarci in termini di talenti individuali, ma noi dobbiamo giocare da squadra e lavorare tutti insieme. Se riusciremo a mettere insieme tutti i pezzi del puzzle, allora disputeremo un grande Europeo.

Quali sono le favorite del torneo?

Il Portogallo, ma anche la Germania è molto forte. Tuttavia non prendo nessuno alla leggera dopo l'esperienza negativa di due anni fa con la Serbia [che ha battuto la Spagna agli spareggi]. È un grande errore pensare che solo i grandi nomi siano avversari ostici. Ecco perché penso che la cosa più importante a questo EURO sia guardare a noi stessi e al nostro gioco, e pensare a una partita alla volta.

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Quanto sono importanti nella crescita di un giocatore competizioni come quella U21 e U19?

È vero che non si smette mai di imparare, ma è anche vero che quando sei più giovane impari molte cose importanti dai palcoscenici internazionali.

Sono grato a Ginés Meléndez [ex allenatore delle giovanili della Spagna], che ha sempre dato grande attenzione ai piccoli dettagli, non solo in termini calcistici ma anche a livello personale. Mi diceva sempre la stessa cosa, ovvero che l'Atlético curava molto la crescita del giocatore, ma anche della persona.

Non avrebbe mai convocato un cattivo ragazzo. Non accettava nemmeno che non fossimo bravi compagni di squadra, quindi bisognava comportarsi bene. Questa è una cosa molto importante.

UEFA.com ha parlato anche col compagno di Saúl all'Atlético, ovvero Koke, vincitore nel 2013 di EURO U21 con la Spagna.

Quanto è stata importante quella competizione per te?

Molto. Avevo appena disputato un'ottima stagione all'Atlético. Se non ricordo male avevamo da poco vinto la Copa del Rey, e poi sono andato in Israele per i Campionati Europei U21. È stato davvero un anno straordinario.

Il rapporto tra tutti i giocatori durante la fase finale è stato fantastico, l'atmosfera era incredibile. Quando vinci un torneo come quello diventa più facile entrare in prima squadra. Subito dopo gli Europei ho avuto infatti la possibilità di andare nella nazionale maggiore. Tutti ti osservano se giochi un buon torneo.

Che consiglio daresti a Saúl in vista della fase finale?

Gli consiglierei soprattutto di divertirsi, ma anche di fare il possibile per vincere la coppa perché ti dà molta credibilità. Tutti si ricordano di te se vinci un Europeo U21.