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Italia ko, la Spagna conquista l'Olimpico

Nell'ultima amichevole prima della fase finale in Polonia, gli Azzurrini sono sconfitti a Roma: il gol di Pellegrini non basta alla squadra di Di Biagio, trafitta dall'uno-due firmato da Saúl Ñíguez e Borja Mayoral.

Italia ko, la Spagna conquista l'Olimpico
Italia ko, la Spagna conquista l'Olimpico ©Getty Images

L'Italia si inchina alla Spagna nell'ultima amichevole prima del Campionato Europeo UEFA Under 21. Gli Azzurrini sono sconfitti 2-1 allo Stadio Olimpico, dove tornavano dopo 30 anni: non basta il gol di Lorenzo Pellegrini nella ripresa, dopo l'uno-due nel primo tempo firmato da Saúl Ñíguez e Borja Mayoral.

Nelle fasi iniziali della gara si mette in evidenza Simone Scuffet, portiere dell'Udinese schierato tra i pali da Luigi Di Biagio. L'estremo difensore prima anticipa Mayoral, poi ferma in uscita lo stesso attaccante del Wolfsburg. Scuffet si oppone ancora al 19enne nato a Parla, poi gli Azzurrini - schierati con il tridente dal loro tecnico - si rendono finalmente pericolosi.

Domenico Berardi calcia di sinistro di prima intenzione ma Pau López riesce a opporsi. Ci prova anche Alberto Cerri, ma l’attaccante del Pescara (in prestito dalla Juventus) non riesce a centrare lo specchio. E’ un buon momento per l’Italia, che va alla conclusione anche con Federico Chiesa: il colpo di testa del giocatore della Fiorentina finisce fuori di poco.

Le Furie Rosse continuano a premere e poco dopo la mezzora passano. Héctor Bellerín, difensore dell’Arsenal, serve a rimorchio Denis Suárez: Scuffet salva sul giocatore del Barcellona, ma sul tap-in di Saúl Ñíguez, il capitano, è battuto. Quattro minuti e arriva il raddoppio degli ospiti.

Sugli sviluppi di un angolo, Chiesa tocca male e il suo intervento si trasforma in un involontario assist per Mayoral, che da due passi non ha difficoltà a superare il portiere degli Azzurrini. Prima dell’intervallo c’è un’altra bordata di Saúl Ñíguez, che Scuffet respinge con bravura: si va negli spogliatoi con i campioni d’Europa 2011 e 2013 meritatamente avanti.

Nella ripresa i ragazzi di Di Biagio partono con il piede premuto sull’acceleratore. Marco Benassi colpisce subito la traversa, poi prova il tiro centrale che viene bloccato da Pau López. La Rojita pareggia il conto dei legni con Marco Asensio, protagonista di una gran girata di sinistro.

Di Biagio decide un triplice cambio: fuori Danilo Cataldi, Cerri e Rolando Mandragora, dentro Manuel Locatelli, Andrea Favilli e Davide Calabria. L’Italia vuole tornare in partita, López si salva su Chiesa, poi Iñaki Williams in ripartenza si divora il terzo gol.

Al 72’ gli Azzurrini dimezzano finalmente lo svantaggio. Berardi va via di forza in area e mette dentro un cross morbido, che Pellegrini manda nel sacco di testa. L’Italia cerca il pareggio, entra anche Federico Di Francesco: lo stesso attaccante del Bologna e Favilli ci provano fino all'ultimo, ma non riescono a riportare l'incontro in equilibrio.

A vincere è la Rojita, come nella finale dell’Europeo in Israele vinta dagli spagnoli 4-2. Le due nazionali saranno di nuovo protagonista all’Europeo in Polonia.

Luigi Di Biagio, allenatore Italia
Era il test che volevamo. Abbiamo sempre cercato, nel corso di questo biennio ma anche degli altri, di competere con squadre di primissimo ordine. E la Spagna lo è. La reazione è stata buonissima, ma abbiamo fatto anche un buon primo tempo, soprattutto nella prima mezzora. E’ normale che il loro palleggio, ogni tanto, ci abbia costretto a correre un po’ troppo, ma i ragazzi hanno dato tutto e hanno giocato bene. Bisogna stringere un po’ gli spazi in mezzo al campo, questo sì, ma è un motivo di crescita.
Abbiamo subito il loro uno-due, potevamo anche prendere il terzo gol, ma siamo tornati in partita e bisogna fare un applauso a questi ragazzi. Abbiamo provato a fare gioco, ma va bene così. Che Europeo faremo? Nei prossimi mesi faremo il punto della situazione, ho 30/35 giocatori di grandissimo livello: la scelta ci sarà e sarà ampia. Il colloquio con Ventura è in agenda tutte le settimana, con confronti, telefonate e incontri. Non c’è niente in programma, è una cosa naturale. 

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