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L'Italia non passa con la Danimarca

Italia-Danimarca 0-0
A Bergamo gli Azzurrini di Di Biagio dominano per lunghi tratti l'amichevole contro la squadra di Frederiksen, ma devono accontentarsi di un pareggio a reti inviolate.

Petagna ha impegnato la difesa danese
Petagna ha impegnato la difesa danese ©Getty Images
  • L'Italia deve accontentarsi di un pareggio a reti bianche nell'amichevole casalinga contro la Danimarca, altra nazionale che parteciperà al Campionato Europeo UEFA Under 21
  • Nelle ultime sette partite in cui sono scesi in campo, tra qualificazioni europee e test amichevoli, gli Azzurrini hanno vinto soltanto una volta
  • Andrea Petagna sfiora più volte il gol, ma l'attaccante degli Azzurrini deve fare i conti con la bravura del portiere avversario Jeppe Højbjerg
  • Per la quarta volta negli ultimi sei incontri giocati, la nazionale guidata da Luigi Di Biagio esce dal campo senza aver subito reti

Si chiudono senza vittorie le prime due amichevoli dell’Italia dopo aver conquistato il pass per il Campionato Europeo UEFA Under 21. A Bergamo, dopo il ko in extremis sul campo dell’Inghilterra, gli Azzurrini non vanno oltre lo 0-0 nel test contro la Danimarca, un’altra delle qualificate per Polonia 2017.

“Sarà una bella vetrina ed un’opportunità per qualcuno che gioca meno”, aveva detto il tecnico Luigi Di Biagio alla vigilia. La sua squadra, proprio come giovedì a Southampton, non ha sfigurato contro una rivale quotata, che ha vinto il suo girone imbattuta - conquistando 28 punti sui 30 disponibili - e che due anni fa in amichevole batté 1-0 gli Azzurrini a Matera. E’ però mancato un pizzico di concretezza in fase offensiva. 

Gli Azzurrini, malgrado le numerose assenze [Domenico Berardi, Danilo Cataldi, Alessio Romagnoli e Gianluigi Donnarumma quelle più altisonanti], sono volenterosi in avvio: Andrea Petagna, servito da Luca Garritano, riesce in qualche modo a calciare, ma la deviazione di Andreas Maxsø frutta soltanto un calcio d’angolo. Poi uno schema su punizione libera Alex Ferrari, difensore del Bologna, che però non riesce a inquadrare lo specchio della porta difesa da Jeppe Højbjerg.

L’Italia insiste, Alberto Grassi colpisce di testa sul cross sul secondo palo di Marco Benassi, il capitano, ma manda di poco a lato. I danesi ci provano con Casper Nielsen, che galoppa palla al piede e calcia fuori: Cragno, poco prima bravo in uscita su Kasper Junker, non deve nemmeno intervenire perché la mira è imprecisa. Højbjerg poi è attento prima su Garritano, che calcia dopo un recupero di Adam Masina, poi su Grassi, che tenta invano il pallonetto.

Prima dell’intervallo c’è un’altra grande chance per Petagna, che dribbla a rientrare e cerca il palo più lontano: il portiere ospite si salva ancora una volta con bravura. Il bomber dell’Atalanta, dopo un brivido fatto a correre a Højbjerg dal suo compagno Frederik Holst, si mette in luce anche a inizio ripresa, ma la sua botta di sinistro non inquadra lo specchio della porta avversaria.

Di Biagio vuole vincere, Federico Ricci si inserisce bene e Garritano lo serve, ma l’attaccante del Sassuolo spedisce a lato. Poi il tecnico decide i primi cambi: fuori Lorenzo Pellegrini e Garritano, dentro Luca Mazzitelli e Bryan Cristante. Petagna e proprio Cristante suonano la carica, poi sale in cattedra Cragno che si oppone a Junker, bravo a “nascondere” il pallone a Mattia Caldara.

Di Biagio opta per altre due sostituzioni, inserendo Vittorio Parigini e Antonio Barreca al posto di Grassi e Masina. L’Italia attacca con generosità anche nel finale, ma prima il sinistro di Benassi - complice la schiena di Holst - trova solo un calcio d’angolo, poi Petagna esalta le doti del numero 1 danese con un colpo di test sul cross di Benassi. Dopo quattro minuti di recupero, e un’altra uscita di Højbjerg su Petagna, arriva il triplice fischio finale. Gli Azzurrini devono accontentarsi dello 0-0.

Luigi Di Biagio, allenatore Italia 
[Che il risultato non rispecchi la prestazione] ci capita spesso, purtroppo. Il solito discorso vale sempre, quando si costruisce c’è da essere contenti. E’ stato comunque un primo tempo da rivedere, eravamo un po’ timorosi e non riuscivamo a fare il nostro gioco. Il secondo tempo è stato molto positivo, abbiamo costruito molto ma è mancato il gol. Alla fine dispiace perché su due partite almeno una avremmo meritato di vincerla, ma va bene comunque così: sono stati otto giorni importanti, ci hanno permesso di stare insieme e vedere alcune cose. Stesse indicazioni, massima disponibilità da parte dei ragazzi ma dobbiamo migliorare un po’, nelle misure soprattutto, nel pressing. Ma abbiamo fatto delle discrete partite, soprattutto il secondo tempo di oggi.

 

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